Fresca di lodi da parte della Gran Loggia di Spagna, l’enciclica “Fratelli tutti” di papa Francesco incassa anche gli encomi del Grande Oriente d’Italia, che ci tiene a sottolineare come il titolo del documento bergogliano richiami ““Tutti fratelli”, parole a sua volta pronunciate dal Gran Maestro Stefano Bisi nell’allocuzione tenuta l’11 settembre scorso a Rimini durante la Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani” (grandeoriente.it, 28/10/2020).

Nella sua ultima enciclica  “Fratelli tutti”, pubblicata il 3 ottobre, Papa Francesco ha espresso apertis verbis in chiave assolutamente inedita un’idea di fratellanza universale, come legame che unisce tutti gli esseri umani, al di là della loro fede, ideologia, colore della pelle, estrazione sociale, lingua, cultura e  nazione. Si tratta di un pensiero  che è vicino agli ideali che costituiscono fin dalle origini le fondamenta stesse della Massoneria.
Da oltre 300 anni il principio di Fratellanza è scritto in maniera indelebile nel trinomio massonico posto all’Oriente nei templi insieme a quelli di Libertà e Uguaglianza. E la realizzazione di una Fratellanza universale, è dalle origini la grande missione e il grande sogno della Libera Muratoria. 
E lo hanno sottolineato nei loro commenti alcuni filosofi, giornalisti e anche qualche alto prelato di Santa Roma (sic!) Chiesa, esprimendosi senza riserve nei confronti del messaggio venuto fuori dall’Enciclica Bergogliana.

L’articolo del GOI si sofferma sulle già ricordate assonanze fra l’enciclica di Bergoglio e l’allocuzione del Gran Maestro Bisi, sulle lodi bergogliane alla diversità, ai migranti e infine l’uso del trinomio Liberté, Egalité, Fraternité, che ha il marchio della Libera Muratoria.
Questa accoglienza dell’enciclica da parte dei massoni invero inquieta, ma non più di tanto, in quanto Fratelli Tutti è l’ultimo documento del regime modernista che ha preso possesso dell’arce della Chiesa.
Il papa che fulminò l’anatema sul modernismo, san Pio X, nella sua monumentale e fondamentale nonché attualissima Notre charge apostolique san Pio X fulminava ancora una volta la condanna sulla trilogia rivoluzionaria e su quella fraternità universale nemica della carità di Gesù Cristo che sola può nella fede cattolica affratellare gli uomini.
Il santo Pontefice ravvisava chiaramente nelle logge massoniche “le cupe officine, in cui si elaborano queste dottrine deleterie“. Naturale appare quindi che queste stesse esultino nel recepire l’ultimo prodotto beceramente rivoluzionario e sassaantottardo, di Jorge Mario Bergoglio (erede – giova ricordarlo – dei suoi predecessori conciliari), in cui il trittico “Libertà, uguaglianza e fraternità” viene espressamente menzionato (vedi n. 103).