Giorgio Vasari, Madonna del Rosario (particolare), 1569, Santa Maria Novella, Firenze
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La Chiesa venera la Madre di Dio con il titolo di Regina del Santissimo Rosario, dedicandole in un modo tutto particolare una speciale festa liturgica.
La festa della Madonna del Rosario è un’espressione d’amore, ma anche un atto di gratitudine per le grandi vittorie conquistate nei secoli dal popolo cristiano, non solo con le armi da guerra, ma anche con quest’arma spirituale, quella del Santo Rosario.
Questa festa è la più bella testimonianza ufficiale del potere e dell’importanza di questa preghiera. I testi liturgici, in particolare gli inni dell’Ufficio divino, celebrano i vari misteri del Rosario. Nel Mattutino si legge: “Come un giorno di primavera, le rose la circondavano così come i mughetti”, chiara allusione a queste mistiche corone di rose che i figli di Maria pongono ai suoi piedi mentre recitano il Rosario.
La Chiesa attira la nostra attenzione anche con le lezioni della Messa tratte dal Libro della Sapienza: “Ed ora, figli miei, ascoltatemi: Felici coloro che osservano le mie vie. Ascolta le mie istruzioni e siate saggi e non respingetele. Felice è l’uomo che mi ascolta e che veglia ogni giorno alla mia porta, che sta all’ingresso della mia casa. Chi mi trova troverà la vita e riceverà la salvezza dal Signore”.
Così, questa festa ci dà un messaggio importante, cioè che pregare con fervore il Rosario è venerare Gesù e Maria, perché questa devozione è una meditazione sulla vita della Madre di Dio e del suo amato Figlio. Infatti, nel Saluto Angelico, pronunciamo i due santi nomi di Gesù e Maria. Per questo la Chiesa loda la pratica della devozione al Rosario e la raccomanda con tanto fervore ai fedeli: “O Dio”, si dice nella Colletta della Messa, “fa che meditando su questi misteri del Santissimo Rosario della Beata Vergine Maria, imitiamo ciò che contengono e otteniamo, ciò che promettono”.
Il rosario è anche un mezzo di imitazione. Possiamo imitare solo ciò che conosciamo. Se un artista vuole dipingere o scolpire qualcosa, deve avere un piano, un’idea, un motivo che vuole esprimere nel suo lavoro. Vale anche per noi. Se vogliamo imitare Gesù e Maria, dobbiamo conoscere la loro vita. E il rosario è il modo più perfetto per questo. Perché se diamo la nostra piena attenzione a questa devozione, ci permette di guardare agli eventi più importanti della vita del Salvatore e di Sua Madre sulla terra e della loro gloriosa vita in cielo, e di raccoglierne i frutti.
Ogni decina del rosario immerge l’anima in uno dei misteri di Dio, che lascerà necessariamente delle tracce nel nostro cuore. Così, il Rosario ci trasforma attraverso ciascuno dei suoi misteri: da un lato rafforza lo stato di grazia santificante nelle nostre anime, e dall’altro risveglia in noi il pentimento dei peccati e il desiderio di essere corretti. In altre parole, ci rende come Gesù e Maria.
Ben recitato, il Rosario è una vera scuola di spiritualità cristiana, qualificabile come devozione mariana cristocentrica. I suoi misteri testimoniano che nella vita della Madre di Dio tutto è rivolto, riportato, riassunto nel suo amato Figlio. Le sue gioie e i suoi piaceri provengono solo da ciò che piace a Nostro Signore; i suoi dolori si fondono, per così dire, con i dolori del Dio incarnato che, facendosi uomo, ha assunto la sofferenza per espiare i peccati dell’umanità.
L’unica sofferenza di Maria è la Passione di Gesù: vederlo tradito, flagellato, coronato di spine, crocifisso per i nostri peccati. L’unica gioia di Maria è Gesù: essere sua Madre, cullarlo tra le sue braccia, mostrarlo al mondo perché sia lodato, meditare sulla gloria della sua Risurrezione, unirsi a Lui in Cielo. Il Rosario ci aiuta a penetrare l’ineffabile umiltà dell’Incarnazione, l’orrore della Passione e la grandezza della gloria del Salvatore.
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