Più passa il tempo più il caso del massacro dei due fidanzati di Lecce sembra assumere sfumature difficili da inserire nella narrativa di alcuni presunti esperti mediatici, pronti a ridurre tutto alle categorie del socialmente e politicamente corretto.
Se fino a qualche settimana fa si adombravano ipotesi rinconducibili all’eventuale omosessualità dell’assassino (con riferimento a quanto lasciato intendere dalla nonna di una delle vittime e da uno dei ragazzi che viveva con lui), ora è il diario del reo confesso ad aprire scenari forse più intricati, che – al netto di implicazioni psichiatriche – vale la pena ripercorrere. La miccia che ha innescato l’azione sarebbe rappresentata dal rifuito ricevuto da alcune ragazze, ma il quadro generale supererebbe di gran lunga questo aspetto.
A riportare alcuni stralci di questo diario è Rosa Scognamiglio su IlGiornale.it (2 novembre u.s.). Grassettature nostre:
Trentasei pagine dell’orrore in cui [ADM] mette nero su bianco le sue torbide fantasie omicida dando vita ad un personaggio chiamato “Vendetta“, un aspirante serial killer con inclinazione satanista. ”Vendetta non odia le persone in sé – scrive il 21enne nel dattiloscritto intolato Noi che non siamo mai stati amati – bensì la loro vita piena di esperienze che lui non ha mai avuto. E’ stato proprio questo a spingerlo a commettere il suo primo omicidio”. Ma è nelle pagine successive che manifesta l’intenzione di uccidere Daniele De Santis e la fidanzata. “Ho accettato la stanza nella stessa casa di F. perché di questa ho le chiavi e quando andrò via potrò uccidere Daniele“, racconta il 7 agosto.
[…] “Se Dio, se il destino […] non vuole che Daniele e altre persone muoiano, – scrive il 21 agosto – allora deve farmi incontrare una ragazza che voglia stare con me. Altrimenti non mi fermerò e ucciderò sempre più persone“. Poi la chiosa da far accapponare la pelle: ”Ho deciso di intraprendere una vendetta contro Dio, il mondo e la mia vita. La vita che odio“.
Lo stesso giorno su IlMessaggero, Erasmo Marinazzo parla della proiezione di se stesso nel personaggio chiamato Vendetta e i suoi accoliti satanici rappresentati da immagini scaricate da internet.
Ancora su tarantinitime.it Alessandra Cannettiello annota:
Nel quadernone giallo è presente anche un racconto di 11 pagine scritto al pc, il cui protagonista si chiama Vendetta: solo e senza amore, non riesce a relazionarsi con gli altri, ad immaginare per sé una vita felice, così in lui cresce la rabbia e decide di punire chi è felice. Ma per compiere questa missione malvagia si serve di altri demoni. Una trasposizione virtuale di se stesso, un fumetto agghiacciante, presagio di una volontà omicida che si concretizzerà nell’assassinio dei due fidanzati.
Di questi demoni e della vendetta contro Dio si è parlato anche in un recente approfondimento di Quarto Grado, qui.
Immagine in evidenza: Foto di Carabo Spain da Pixabay