Tiziano, La Presentazione di Maria al Tempio, 1534-1538, Gallerie dell’Accademia, Venezia
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da fsspx.news

Oggi, seguire la logica della crisi del Covid-19 che consiste in paura, falsi ragionamenti, dubbio, ansia, inganno, ipocrisia, orgoglio, impazienza, disperazione e confusione, ci porterebbe a renderci complici e vittime, allo stesso tempo, dello spirito maligno.

Infatti, risalendo alle fondamenta di questa crisi per gli effetti che essa produce, l’uomo esperto nel discernimento degli spiriti, troverà le stesse manifestazioni dell’attività del maligno contro ogni anima che seriamente si sforza di guadagnarsi il regno dei cieli. Quindi, per aiutarci in questi tempi apocalittici, contempleremo come Maria Immacolata si è comportata dalla sua prima infanzia per superare le circostanze.

All’età di 3 anni, la Vergine Maria fu portata al Tempio da San Gioacchino e Sant’Anna. Salutando i suoi genitori, si è impegnata risolutamente a salire i 15 gradini che portavano al Tempio, senza mai voltarsi indietro, ma con gli occhi fissi sul Sacerdote, sul Tempio e su Dio che doveva ricevere la sua oblazione.

Già gradita a Dio dall’ineffabile mistero della sua Immacolata Concezione, la Vergine Maria si formerà in questo Tempio di pietra, per essere il vero e degno Tempio del Dio fatto uomo. La sua guida era lo Spirito Santo, che dopo la sua originale santificazione nel grembo di Anna non la lasciò mai.

Durante questi 12 anni nel Tempio, lo Spirito Santo ha istruito il suo Capolavoro con la massima cura, guidandolo attraverso gli scritti, le cerimonie e le leggi dell’Antico Testamento per penetrarne il significato profondo e plasmare nella sua anima la realtà celeste che l’Antico Testamento conteneva solo in figura.

Ogni aspetto dell’Antico Testamento è diventato un modo per lei di trovare il suo Dio e di magnificarlo con tutta la sua anima. Per 12 anni, lo Spirito Santo a cui era stata così docile, la fece crescere in comprensione, conoscenza, amore e saggezza fino a quando fu pronta per essere inviata a Nazareth, per il mistero centrale della salvezza dell’umanità, l’Incarnazione.

Seguendo la sua guida in tutto, l’Immacolata non si soffermò su rimpianti, paure, angosce, ansie sterili mentre cercava il perché del suo ritorno a Nazareth. È andata oltre le circostanze con la sua totale consacrazione a Dio.

Allo stesso modo, questo Covid non ha altro significato che portarci a Dio, di farci credere che questi eventi sono tutti sotto il controllo della divina Provvidenza. E poiché l’atto più importante della Vergine Maria nel Tempio è stato il suo voto di perpetua verginità – è stata la prima a consacrarsi totalmente a Dio in questo modo – anche noi dovremmo seguire questa strada attraverso la nostra totale consacrazione.

Se ci consacriamo a Maria, siamo sicuri di trovare un posto speciale nella Provvidenza di Dio, perché consacrandoci a lei, aspiriamo ad appartenere più perfettamente e più interamente a Dio. Con lei inizieremo a conoscere più perfettamente e ad imitare più da vicino il nostro Signore Gesù Cristo.

Il fondamento di questa dedizione è una profonda umiltà che riconosce che non possiamo affrontare questa crisi, né servire Dio come merita, né imitare veramente Cristo, senza l’aiuto della nostra Madre spirituale.

La seconda cosa è puntare più in alto di quanto l’epidemia, il mondo o il diavolo potrebbero portarci via. Maria non cerca altro che Dio e non può accontentarsi di niente di meno. Dobbiamo quindi cercare la nostra santificazione sopra ogni altra cosa con la disponibilità a sacrificare qualunque cosa nelle nostre azioni non sia gradita a Dio.

È così che Maria ci insegna ad affrontare ogni crisi: superarle cercando la santità in Dio, a percorrerla con umiltà e consacrazione a Maria.