Dal 1967 in Albania era vietato l’esercizio del Culto. Le conseguenze di questo atto furono drammatiche. Tutte le chiese cristiane furono distrutte e saccheggiate. Stessa sorte subirono le moschee. Ma il Comunismo albanese si scatenò più pesantemente contro il clero e la Fede Cattolica, in quanto rappresentavano un pericolo per l’ideale comunista.
Moltissime sono state le influenze e i contributi del clero cattolico albanese a cavallo tra le due guerre mondiali a sostegno dell’Identità Nazionale albanese. Vescovi, Abati, preti albanesi patrioti avevano costruito scuole, pubblicato libri, educato ed istruito moltissimi promettenti intellettuali. Il regime comunista aveva addirittura proposto al clero albanese di separarsi da Roma, un tentativo questo fallito, in quanto il clero cattolico non accettò, andando così incontro alle persecuzioni durate quasi 45 anni.

[foto dal profilo facebook di Peter Kwasniewski]

Il 4 Novembre del 1990, trent’anni fa, centinaia di cattolici albanesi e non, si riunirono spontaneamente all’ex cimitero cattolico di Rmaj, a Scutari, in Albania. Aspettando i preti sopravvissuti per la Santa Messa. Considerando che il regime Comunista aveva ucciso e imprigionato gran parte del clero e laici e aveva vietato l’esercizio del culto nel 1967, questo ritrovo poteva avere conseguenze drammatiche.

Il coraggioso prete Don Simon Jubani (in foto) giunse nel luogo, sistemò un altare e si portò un Messale, il crocifisso e i paramenti che aveva tenuto nascosto per decenni. Tenendo bene in mente che poteva essere ucciso durante la messa, era presente anche padre Robert Ashta O.F.M., vestito con i paramenti sacri, pronto per finire la Santa Messa se fosse stato necessario.

[foto dal profilo facebook di Peter Kwasniewski]

Grazie a Dio non ci furono problemi. La prima Santa Messa pubblica, fu celebrata in Latino, secondo il Rito Tradizionale Romano, in quanto i preti sopravvissuti non conoscevano il Novus Ordo. La Santa Messa fu celebrata di nuovo l’11 Novembre. Poco dopo ci furono tantissime manifestazioni in tutto il paese fino al caduta del Comunismo a Dicembre. Queste Sante Messe furono tra i primi eventi pubblici che segnarono la fine del Comunismo in Albania.

Don Simon Jubani alla sua prima messa nel 1959. Notare il particolare della scritta sul muro della chiesa “Rrofte komandanti i jone Enver Hoxha” (Viva il nostro comandante Enver Hoxha).
[foto da localprayers.com]

Di Albert Bikaj
Traduzione a cura della Redazione