Rissunto puntate precedenti:

In particolare nell’ultimo articolo, quello sulla “seconda via“, traducevamo un testo – scritto dal giurista Graham Allison – in cui si ipotizzava un percorso alla rielezione di Trump attraverso una strada storico-costituzionale. Che diceva in estrema sintesi?

Il dodicesimo emendamento alla Costituzione specifica che il “Presidente del Senato, alla presenza del Senato e della Camera dei Rappresentanti, aprirà tutti i certificati e poi i voti saranno conteggiati“. Ciò significa che in caso di controversie su liste elettorali concorrenti, il Presidente del Senato, il Vicepresidente Pence, sembrerebbe avere l’autorità ultima per decidere quali accettare e quali rifiutare. Pence sceglierebbe Trump. I Democratici farebbero appello alla Corte Suprema.

In alternativa, se a quel punto nessun candidato ha i 270 voti elettorali richiesti, il 12 ° emendamento stabilisce: “la Camera dei Rappresentanti sceglierà immediatamente, a scrutinio segreto, il Presidente. Ma nella scelta del presidente, i voti saranno presi dagli stati, la rappresentanza di ogni stato ha un voto”. Attualmente, i repubblicani hanno una maggioranza di delegazioni statali con 26 dei 50 stati e sembrano quasi certi di mantenere quella maggioranza nel nuovo Congresso. Un voto degli Stati eleggerebbe quindi il presidente Trump per un secondo mandato. E ancora, i Democratici si appellerebbero a tale risultato alla Corte Suprema.

[…] Per ripetere la linea di fondo: sia le parole del 12 ° emendamento che il precedente storico offrono una strada credibile, furtiva e tortuosa che potrebbe portare alla vittoria di Trump e a un secondo mandato.

Che accade oggi? Trump rilancia un articolo di Breitbart a firma Tom Fitton che pare ripercorrere proprio questa ipotesi. Ecco un estratto del testo:

Indeed, on Tuesday, the president could have had the votes to win the presidency. These vote totals are changing because of unprecedented, extraordinary, illicitly secretive, and inherently suspect counting AFTER Election Day that continue as I write. There will be court battles (which will almost certainly involve your Judicial Watch) but the presidency may ultimately come down to a fight in Congress over the counting of Electoral College electors from the states that are engaged in the slow-motion counting of votes. State legislatures in Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Georgia (and maybe Arizona) will have decisions to make – endorse and ratify what happened this week to President Trump’s vote totals or appoint a slate of electors to reelect the president. So, in addition to supporting Judicial Watch’s effort to secure the election, you may want to share your views on the election controversy with your elected representatives, both in your statehouse and in Congress.

Il quadro resta in evoluzione e siamo solo nel campo delle ipotesi. Ma lo scenario inizia a rendersi curioso.


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