Francesco Podesti, Incoronazione dell’effigie dell’Immacolata ad opera di Pio IX, 1859-61, Sala dell’Immacolata, Musei Vaticani, Città del Vaticano, Roma
[foto da adventuresofthe4jls.com]
Da Le cappelle pontificie, cardinalizie e prelatizie dell’preziosissimo erudito cav. Gaetano Moroni, Primo Aiutante di Camera di di Gregorio XVI e Secondo Aiutante di Camera di Pio IX, riprendiamo la descrizione della solennità dell’Immacolata così come si celebrava nella Corte pontificia e nella Roma papalina.
Anticamente in questo giorno celebravasi Cappella Cardinalizia [i.e. messa o vespro cui interviene il Sacro Collegio dei Cardinali o i Porporati una certa Congregazione], e Bacomio, religioso carmelitano, morto nel 1350, afferma, che ogni anno nella chiesa del suo Ordine si celebrava questa festività con messa solenne, e panegirico alla presenza de’ Cardinali. Ma il gran Pontefice Benedetto XIV, nel concistoro segreto, tenuto a’ 26 novembre 1742, determinò con l’autorità di una costituzione apostolica, che si legge nel tomo II dell’Appendice del suo Bollarioo, a pag. 97 , che per l’avvenire ogni anno agli 8 dicembre si celebrasse Cappella Papale nella basilica di s. Maria Maggiore nella Cappella Borghesiana, per la festa della Concezione della b. Vergine Maria. Stante però la dirotta pioggia, in quell’anno fu tenuta nella Cappella Paolina del Quirinale, ove dopo la messa Benedetto XIV impose il pallio a monsignor Abramo Vartabiet, patriarca di Cilicia degli Armeni.
[…] Tale Cappella in progresso, forse per la stagione fredda e piovosa in cui cade, fu ed è celebrata nella Cappella del palazzo apostolico abitato dal Papa, essendo a di lui arbitrio il tenerla nella predetta basilica, ovvero nel proprio palazzo.
Si pone per quadro dell’altare l’arazzo, che rappresenta la Concezione, cioè la beata Vergine col figlio in braccio, cinta il capo di stelle, in atto di calpestare il serpente. Il paliotto è bianco, la coltre del trono, e la coltrina della sedia, sono di lama d’ argento co’ ricami d’ oro.
I Cardinali vi si recano in vesti , cappe, e tutt’ altro rosso, con due carrozze, e i domestici colle livree di gala. Il Pontefice va nella camera de’ paramenti con iscarpe di velluto rosso, e mozzetta simile filettata di pelli d’armellino, e benché sia avvento, ciò non ostante entra in Cappella con piviale bianco, e mitra di lama d’oro.
Canta messa il Cardinale protettore della Cappella Borghesiana, ove, come dicemmo, sì dovrebbe celebrare, con parati bianchi. Il mottetto dell’offertorio, Sancta et immaculata Virgo, è del Palestrina. Terminata la messa, il medesimo Cardinal celebrante (essendo questa una delle poche Cappelle in cui non si recita il sermone) legge l’indulgenza di trenta anni concessa dal Papa agli astanti.
Merita qui far menzione, che siccome i minori conventuali nella basilica de’ santi XII Apostoli, sogliono celebrare con solennità questa festa con novena, così nell’ultimo giorno di essa, con treno di città v’ interviene il Sommo Pontefice con iscarpe di velluto rosso, e mozzetta simile ornata d’ armellini, e stola di raso rosso. E paratosi di piviale bianco, e mitra di lama d’oro, coll’ assistenza del sagro Collegio in abito Cardinalizio rosso, del collegio de’ cappellani cantori, della sua camera segreta, con dodici camerieri segreti, i quali sostengono le torce, comparte col ss. Sagramento, precedentemente esposto, la trina benedizione ad innumerabile popolo, dopo il canto del Te Deum, e del Tantum ergo, ec.
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