Foto: Presidenza della Repubblica, Attribution, via Wikimedia Commons
Radio Spada non si appassiona troppo alle risse condominiali del sistema partitico italiano, ma la cronaca va pur trattata, anche perché – in certa misura – incide sulla vita di tutti.
Domanda secca: mercoledì cade il governo? Risposta meno secca: vediamo gli scenari.
L’aria pre-crisi c’è tutta e, si badi, va ben oltre i singoli punti sul tavolo (Mes, task force, ecc). Insomma, i bulloni che scricchiolano ci sono ma è la macchina nel suo complesso che, con i suoi problemi di funzionamento, li fa scricchiolare così forte.
Di situazione di sfarinamento, parla oggi L’Espresso, testata certamente non annoverabile tra le più ostili alla compagine che regge le sorti del Paese. Chiarendo i termini, Damilano specifica che si tratta di quella particolare condizione politica in cui viene a trovarsi un governo che è quasi in crisi, ma non ancora, già superato dagli eventi, ma in vita.
In effetti l’aria c’è tutta: Italia Viva ha abbandonato il vertice di maggioranza di ieri sera a Palazzo Chigi nel quale si parlava di Recovery Fund. Il Consiglio dei ministri di oggi, che dovrebbe definire secondo programma proprio l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, si annuncia in salita. Il partito di Matteo Renzi contesta la cabina di regia proposta dal presidente del Consiglio, con Ettore Rosato e Maria Elena Boschi che per manifestare il loro dissenso avrebbero lasciato il vertice prima che finisse. “Se è già stato tutto deciso fin nei dettagli, dalla governance a come impiegare le risorse, a che servono i tavoli?” spiegano fonti di Italia Viva, citate da Adnkronos. E riprese da blogo.it
Siamo all’ennesimo penultimatum del partito del senatore fiorentino, quello dell’Enrico stai sereno e del mi ritiro dalla politica? Può essere.
I problemi, del resto, non sono solo renziani, ma pure grillini. Titola l’ANSA: Mes e Recovery, 48 ore per evitare il rischio crisi. E annota: Giuseppe Conte si avvia ad una settimana di fuoco, segnata dai due principali nodi europei, il Mes e il Recovery Fund. Mercoledì in Aula il rischio del “no” dei frondisti M5S alla riforma del Mes resta alto. “Non ci saranno problemi, chi vota “no” vota contro una decisione presa dal gruppo M5S”, assicura il capo politico Vito Crimi. Nelle prossime ore, invece, il Cdm metterà a punto lo schema del Recovery Plan e la discussa task force, che continua a non piacere a Iv e non solo.
All’eroismo di un manipolo di kamikaze pentastellati non crede nemmeno l’ex grillino Paragone, che si sfoga con l’AdnKronos: “Come sempre accade nei romanzi gialli, i maggiordomi voteranno il Mes e uccideranno gli italiani. Questa legislatura non può finire, non può neanche smontarsi troppo l’alleanza in essere perché per il Capo dello Stato sarebbe un problema tentare una terza soluzione parlamentare”.
Ed è proprio sulla terza soluzione parlamentare che scherza Myrta Merlino avendo come ospite in trasmissione l’intramontabile Cottarelli: “Mercoledì può succedere qualcosa di complicato. Ce l’ha il trolley?”. La risposta del tecnico: “Il trolley ce l’ho sempre ma giovedì mattina sono occupatissimo…”.
In ogni caso non temete, tutto sarà sempre compiuto nel migliore interesse della Patria.
Ultimi commenti