Gli scismatici orientali (chiamati erroneamente “ortodossi” quando in realtà ortodossi non sono) hanno storicamente avuto un rapporto almeno controverso con i poteri civili. Oltre alle ormai note difficoltà in campo dottrinale, ovviamente.

A dare un aggiornamento sulla situazione russa è stata qualche settimana fa Asianews con l’articolo Mosca, non verrà costruito il ‘Vaticano ortodosso’ di Vladimir Rozanskij.

L’11 novembre è stato infatti definitivamente rifiutato il progetto di edificare la nuova sede del patriarcato di Mosca presso la Lavra della SS. Trinità di S. Sergio a Sergiev Posad. Citiamo:

Si parlava ormai da alcuni anni di tale progetto, chiamato il “Vaticano ortodosso”. La notizia è stata accuratamente nascosta dalla stampa russa, e il rifiuto viene attribuito alle difficoltà create dalla pandemia di Covid-19, ma con ogni probabilità dipende dalle incomprensioni tra la presidenza russa di Vladimir Putin e il patriarcato di Kirill (Gundjaev).

[…] Il costo complessivo dell’operazione veniva stimato in circa 140 miliardi di rubli (circa un miliardo e mezzo di euro). Il protoierej Leonid Kalinin, che ha proposto il progetto a nome del patriarcato, chiamava il nuovo centro spirituale col titolo di “capitale dell’Ortodossia”.

[…] Il motivo ufficiale dell’annullamento (ndr: il progetto pare rimandato di decenni) del progetto patriarcale non è stato reso noto. Di sicuro l’alto prezzo del progetto non si addice alla situazione critica dei conti pubblici creata dalla pandemia. Alcuni commentatori osano ipotizzare che il presidente Putin si sia stancato di coprire con i soldi statali le sconfitte in politica estera del patriarca Kirill, che negli ultimi due anni ha proclamato la rottura delle relazioni con il patriarcato ecumenico di Costantinopoli, a causa del riconoscimento della Chiesa autocefala ucraina.

In effetti, nel progetto patriarcale erano previste 13 sedi istituzionali riservate alle varie Chiese ortodosse autocefale, a cominciare proprio da quella di Costantinopoli. Esse avrebbero occupato un’area di ben 13.100 metri quadri. Ora invece, oltre alla sede “primaziale” rappresentata da Bartolomeo (Archontonis), hanno rotto le relazioni con Mosca anche la Chiesa ellenica di Atene, presieduta dall’arcivescovo Ieronimos (Liapis), il patriarcato di Alessandria d’Egitto di Teodoros (Choreutakis), e la Chiesa di Cipro guidata dall’arcivescovo Chrysostomos II (Englistriotis). È probabile che anche altre Chiese accetteranno di riconoscere il metropolita Epifanyj (Dumenko) di Kiev. In tal modo, le sedi previste a Sergiev Posad rimarrebbero vuote in buona parte.

Insomma, un bel pasticcio da cui – stando alla ricostruzione di Asianews – Putin vuole saggiamente tenersi alla larga.

(Immagine in evidenza: Monastero della Trinità di San Sergio; Sergey Ashmarin, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)


Per approfondire temi legati agli scismatici orientali rimandiamo agli articoli presenti su RS-Encyclopædia, in particolare: