In data di ieri, Donald Trump ha deciso di celebrare ufficialmente l’850° anniversario del martirio di san Tommaso Becket, il primate d’Inghilterra caduto sotto le spade degli sgherri del re Enrico II per la difesa della libertà e immunità ecclesiastica, il 29 dicembre del 1170.
“Io, DONALD J. TRUMP, Presidente degli Stati Uniti d’America, in virtù dell’autorità conferitami dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, proclamo con la presente il 29 dicembre 2020, 850 ° anniversario del martirio di San Thomas Becket. Invito il popolo degli Stati Uniti a osservare la giornata nelle scuole, nelle chiese e nei luoghi consueti di incontro con cerimonie appropriate in commemorazione della vita e dell’eredità di Thomas Becket“
Il Presidente definisce il Santo “lion of religious liberty” (leone della libertà religiosa), ne tratteggia la turbolenta quanto eroica vita e si sofferma sulla morte:
“Il martirio di Thomas Becket ha cambiato il corso della storia. Ha determinato numerose limitazioni costituzionali al potere dello Stato sulla Chiesa in tutto l’Occidente […] Quando l’arcivescovo si rifiutò di consentire al re di interferire negli affari della Chiesa, Thomas Becket si pose tra Chiesa e Stato. Quella posizione, dopo secoli di oppressione religiosa sponsorizzata dallo stato e guerre di religione in tutta Europa, alla fine portò all’istituzione della libertà religiosa nel Nuovo Mondo. È grazie a grandi uomini come Thomas Becket che il primo presidente americano George Washington poté proclamare più di 600 anni dopo che, negli Stati Uniti, “tutti possiedono egualmente libertà di coscienza e immunità di cittadinanza” e che “ora non si parla più di tolleranza, come se fosse per l’indulgenza di una classe di persone, che un’altra godesse dell’esercizio dei propri diritti naturali intrinseci. La morte di Thomas Becket serve come un promemoria potente e senza tempo per ogni americano che la nostra libertà dalla persecuzione religiosa non è un semplice lusso o un incidente della storia, ma piuttosto un elemento essenziale della nostra libertà. È il nostro inestimabile tesoro ed eredità. Ed è stato acquistato con il sangue dei martiri”
Quindi si rivolge agli Americani:
“Come americani, siamo stati inizialmente uniti dalla nostra convinzione che “la ribellione ai tiranni è obbedienza a Dio” e che difendere la libertà è più importante della vita stessa. Se vogliamo continuare ad essere la terra dei liberi, nessun funzionario governativo, nessun governatore, nessun burocrate, nessun giudice e nessun legislatore deve essere autorizzato a decretare ciò che è ortodosso in materia di religione o richiedere ai credenti religiosi di violare le loro coscienze . Nessun diritto è più fondamentale per una società pacifica, prospera e virtuosa del diritto di seguire le proprie convinzioni religiose“.
E non manca nemmeno una stoccata a Bergoglio quando si fa riferimento al Cardinale Joseph Zen di Hong Kong, vittima della persecuzione comunista cinese.
Che pensarne?
Una decisione degna di nota, parole invero rilevanti, in parte vere e anche apprezzabili, tuttavia non possiamo esimerci da fare una precisazione VITALE. San Tommaso Becket NON è morto per la libertà religiosa secondo il massone Washington, ma ha versato il suo sangue per la libertà dell’unica vera religione: quella rivelata da Gesù Cristo e predicata dalla Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana. La stessa Chiesa che ha condannato la libertà di coscienza e la libertà religiosa dei liberali; che ha incoraggiato i principi a reprimere gli eretici; che al massimo può tollerare gli altri gruppi religiosi come un male minore. Tutto per amore della Verità che sola ci rende liberi. Giustamente infatti Trump dice che “una società senza religione non può prosperare. Una nazione senza fede non può resistere, perché la giustizia, la bontà e la pace non possono prevalere senza la grazia di Dio”. L’importante però – un però grande come la basilica di San Pietro – è che la fede e la religione siano quelle giuste, quelle vere.
Fonte : whitehouse.gov
Fonte dell’immagine : scuolaecclesiamater.org