Ad Aguilar de la Frontera, cittadina della provincia di Cordoba in Andalusia, nel 1939 fu eretto un monumento ai caduti della guerra civile: una croce posta davanti al convento “de las Descalzas”.
Da ieri non c’è più. La giunta comunista locale in una con il gruppo Recuperando la Memoria de la Historia Social de Andalucía (una di quelle consorterie di sinistra volte alla riscrittura della storia) ha deciso si abbatterla. L’avevano innalzata i franchisti quindi in virtù della Ley de Memoria Historica (la legge che ha profanato e punta a farlo più a fondo, con la complicità del Vaticano modernista, il Valle de los Caidos, vedi qui e qui) andava rimossa.
E così è stato, al netto delle critiche dell’Arcivescovo di Cordoba, accusato dalla alcalesa di essere “reazionario e antidemocratico”, di varie associazioni cattoliche e di sigle partitiche di destra. In serata l’associazione cattolica Juventud Protector ha pietosamente collocato nel luogo ove sorgeva il vandalizzato monumento una croce di legno.
Episodi come questo sono destinati a ripetersi: il gruppo di lavoro Recuperando la Memoria va infatti stilando un catalogo di croci “fasciste da abbattere”. E non solo in Andalusia.
Fatti che addolorano perché mostrano l’apostasia galoppante nella nazione che evangelizzatrice di metà del mondo; e preoccupano perchè richiamano alla memoria le tristi vicende della persecuzione dei cattolici da parte dei repubblicani anarco-comunisti (i nonni dei politici che oggi governano la Spagna) negli anni Trenta, quando un’ondata di vandalismo anticristiano devastò la Spagna nelle sue opere d’arte, nelle sue chiese, con la scusa dell’antifascismo.
E ci sovvengono allora alla mente le parole di Pio XI: «Anche là dove, come nella Nostra carissima Spagna il flagello comunista non ha avuto ancora il tempo di far sentire tutti gli effetti delle sue teorie, vi si è, in compenso, scatenato purtroppo con una violenza più furibonda. Non si è abbattuta l’una o l’altra chiesa, questo o quel chiostro, ma quando fu possibile si distrusse ogni chiesa e ogni chiostro e qualsiasi traccia di religione cristiana, anche se legata ai più insigni monumenti d’arte e di scienza! Il furore comunista non si è limitato ad uccidere Vescovi e migliaia di sacerdoti, di religiosi e religiose, cercando in modo particolare quelli e quelle che proprio si occupavano con maggior impegno degli operai e dei poveri; ma fece un numero molto maggiore di vittime tra i laici di ogni ceto, che fino al presente vengono, si può dire ogni giorno, trucidati a schiere per il fatto di essere buoni cristiani o almeno contrari all’ateismo comunista. E una tale spaventevole distruzione viene eseguita con un odio, una barbarie e una efferatezza che non si sarebbero creduti possibili nel nostro secolo. Non vi può essere uomo privato, che pensi saggiamente, né uomo di Stato, consapevole della sua responsabilità, che non rabbrividisca al pensiero che quanto oggi accade in Ispagna non abbia forse a ripetersi domani in altre nazioni civili. Frutti naturali del sistema»(Divini Redemproris, 19 marzo 1937).
Ma come contro la Croce non passarono allora, al netto di un momentaneo trionfo – “Questa è l’ora vostra e l’impero delle tenebre” disse Gesù quando fu arrestato dai birri del Sinedrio – non passeranno neppure ora perché “regnavit a ligno Deus“! Gesù Cristo, l’Uomo-Dio, sulla Croce e per mezzo della Croce, ha trionfato dei suoi nemici di ieri, di oggi e di sempre e ha riportato eterna vittoria sul Diavolo che di questi nemici umani è padre, ispiratore e manovratore.

Retirada de la cruz de Aguilar de la Frontera.

Fonte immagini : eldiadecordoba.es

AGGIORNAMENTO


Dal periodico cattolico monarchico La Esperanza [periodicolaesperanza.com] apprendiamo il sito che l’autorità comunista ha destinato alla abbattuta Cruz de los Caidos: una discarica.

foto da periodicolaesperanza.com