La pia pratica delle sette domeniche di san Giuseppe si diffuse fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento mentre la Santa Chiesa era fatta oggetto di un feroce attacco da parte dei suoi nemici. Essa consiste nell’offrire al padre putativo del Verbo Incarnato, allo sposo della Madre di Dio, al Patrono della Chiesa Universale, particolari uffici di pietà per sette domeniche consecutive. Questo esercizio si può fare in ogni tempo, ma solitamente si suole celebrarlo in preparazione alla festa del 19 marzo. Una delle preghiere che maggiormente vengono impiegate per onorare San Giuseppe è la Corona dei sette dolori e delle sette allegrezze che riportiamo di seguito.
I. O Sposo purissimo di Maria santissima, glorioso san Giuseppe, siccome fu grande il travaglio e l’angustia del vostro cuore nella perplessità di abbandonare la vostra illibatissima Sposa, così fu ineffabile l’allegrezza, quando dall’Angelo vi fu rivelato il mistero sovrano dell’Incarnazione. Per questo vostro dolore e per questa vostra allegrezza vi preghiamo di consolare ora e negli estremi dolori l ’anima nostra coll’allegrezza di una buona vita e di una santa morte somigliante alla vostra in mezzo di Gesù e di Maria.
Pater, Ave, Gloria.
II. O felicissimo Patriarca, glorioso san Giuseppe, che trascelto foste all’ufficio di Padre putativo dell’umanato Verbo, il dolore che sentiste nel veder nascere con tanta povertà il Bambino Gesù, vi si cambiò subito in giubilo celeste nell’udire l’armonia angelica e nel vedere le glorie di quella risplendentissima notte. Per questo vostro dolore e per questa vostra allegrezza vi supplichiamo di impetrarci, che dopo il cammino di questa vita ce ne passiamo ad udire le lodi angeliche ed a godere gli splendori della celeste gloria.
Pater, Ave, Gloria.
III. O esecutore obbedientissimo delle divine leggi, glorioso san Giuseppe, il Sangue preziosissimo, che sparse nella Circoncisione il Bambino Redentore vi trafisse il cuore, ma il Nome di Gesù ve lo ravvivò riempiendolo di contento. Per questo vostro dolore e per questa vostra allegrezza otteneteci, che tolto da noi ogni vizio in vita, col Nome santissimo di Gesù nel cuore e nella bocca giubilando spiriamo.
Pater, Ave, Gloria.
IV. O fedelissimo Santo, che a parte foste dei misteri della nostra Redenzione, glorioso san Giuseppe, se la profezia di Simeone di ciò, che Gesù e Maria erano per patire, vi cagionò spasimo di morte, vi ricolmò ancora di un beato godimento per la salute e gloriosa resurrezione, che insieme predisse dover seguire di innumerabili anime. Per questo vostro dolore e per questa vostra allegrezza impetrateci, che noi siamo nel numero di quelli, che per i meriti di Gesù e ad intercessione della Vergine Madre hanno da risorgere gloriosamente.
Pater, Ave, Gloria.
V. O vigilantissimo Custode dell’Incarnato Figliuolo di Dio, glorioso san Giuseppe, quanto penaste in sostentare e servire il Figlio dell’Altissimo, particolarmente nella fuga, che doveste fare in Egitto ; ma quanto ancora gioiste avendo sempre con voi lo stesso Dio e vedendo cadere a terra gl’idoli degli Egiziani. Per questo vostro dolore e per questa vostra allegrezza impetrateci, che tenendo noi lontano il tiranno infernale, specialmente con la fuga delle occasioni pericolose, cada dal nostro cuore ogni idolo di affetto terreno: e tutti impiegati nel servire a Gesù e a Maria, per loro solamente da noi si viva e felicemente si muoia.
Pater, Ave, Gloria.
VI. O angelo della terra, glorioso san Giuseppe, che ai vostri cenni ammiraste soggetto il Re del Cielo, se la consolazione vostra nel ricondurlo dall’Egitto si intorbidò col timore di Archelao, assicurato nondimeno dall’Angelo, lieto con Gesù e Maria dimoraste in Nazareth. Per questo vostro dolore e per questa vostra allegrezza impetrateci, che da timori nocivi sgombrato il nostro cuore, godiamo pace di coscienza e sicuri viviamo con Gesù e Maria e fra loro ancora moriamo.
Pater, Ave, Gloria.
VII. O esemplare di ogni santità, glorioso san Giuseppe, smarrito che aveste senza vostra colpa il fanciullo Gesù, per maggior dolore tre giorni lo cercaste, finché con sommo giubilo godeste nell’averlo ritrovato nel tempio fra i dottori. Per questo vostro dolore e per questa vostra allegrezza vi supplichiamo col cuore sulle labbra ad interporvi onde non ci avvenga mai di perdere con colpa grave Gesù: ma se per somma disgrazia lo perdessimo, fate, che tanto con indefesso dolore lo ricerchiamo, finché favorevole lo ritroviamo, particolarmente nella nostra morte, per passare a goderlo in cielo ed ivi con voi in eterno cantare le sue divine misericordie.
Pater, Ave, Gloria.
Antiph. Ipse Iesus erat incipiens quasi annorum triginta, ut putabatur Filius Ioseph.
R. Ora pro nobis, sancte Ioseph,
V. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Oremus.
Deus, qui ineffabili providentia beatum Ioseph sanctissimae Genitricis tuae Sponsum eligere dignatus es, praesta quaesumus, ut quem protectorem veneramur in terris, intercessorem habere mereamur in caelis: Qui vivis et regnas in saecula saeculorum. Amen.
INDULGENZE PER LE SETTE DOMENICHE DI SAN GIUSEPPE
Ai fedeli che in qualsiasi delle sette domeniche continue reciteranno devotamente le preci di cui sopra o, se vi sia un impedimento, sette Pater, Ave, Gloria, si concede:
Indulgenza di cinque anni.
Indulgenza plenaria alle solite condizioni (S. C. Indulg., 1 febr. et 22 mart. 1847; S. Paen. Ap., 23 maii 1936).
INDULGENZE PER LA CORONA DEI SETTE DOLORI E DELLE SETTE ALLEGREZZE DI SAN GIUSEPPE
Indulgenza di cinque anni.
Indulgenza plenaria, alle solite condizioni, se le preghiere saranno recitate ogni giorno per un mese intero (Pius VII, Audientia 9 dee. 1819; S. Paen. Ap., 12 maii 1932).
🔴 Il Patrocinio di San Giuseppe
🔴 San Giuseppe, patrono della buona morte (1) e (2)
🔴 Litanie di San Giuseppe
🔴 “Quamquam pluries”. La fondamentale Enciclica di Leone XIII su san Giuseppe
🔴 Perché essere devoti a San Giuseppe.
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🔴 San Giuseppe, patrono universale della Chiesa e amico delle anime. I suoi soccorsi, i suoi rimedi potentissimi (su alcune pratiche devote). PRIMA PARTE e SECONDA PARTE
🔴 “Ite ad Joseph” ~ Novena a San Giuseppe
Immagine : Andrés Amaya, San José con el Niño, 1681-1700, Museo Nacional de Escultura, Valladolid / wikimedia.org