Se guardiamo ai testi della messa della prima domenica di quaresima osserviamo che vi è un protagonista indiscusso: il salmo 90.


Qui habitat in adiutorio Altissimi, in protectione Dei cæli commorabitur.
Dicet Domino: Susceptor meus es tu, et refugium meum; Deus meus, sperabo in eum.
Quoniam ipse liberavit me de laqueo venantium, et a verbo aspero.
Scapulis suis obumbrabit tibi, et sub pennis ejus sperabis.
Scuto circumdabit te veritas eIus: non timebis a timore nocturno;
a sagitta volante in die, a negotio perambulante in tenebris, ab incursu, et dæmonio meridiano.
Cadent a latere tuo mille, et decem millia a dextris tuis; ad te autem non appropinquabit.
Verumtamen oculis tuis considerabis, et retributionem peccatorum videbis.
Quoniam tu es, Domine, spes mea; Altissimum posuisti refugium tuum.
Non accedet ad te malum, et flagellum non appropinquabit tabernaculo tuo.
Quoniam angelis suis mandavit de te, ut custodiant te in omnibus viis tuis.
In manibus portabunt te, ne forte offendas ad lapidem pedem tuum.
Super aspidem et basiliscum ambulabis, et conculcabis leonem et draconem.
Quoniam in me speravit, liberabo eum; protegam eum, quoniam cognovit nomen meum.
Clamabit ad me, et ego exaudiam eum; cum ipso sum in tribulatione: eripiam eum, et glorificabo eum.
Longitudine dierum replebo eum, et ostendam illi salutare meum.


Chi dimora nell’aiuto dell’Altissimo,
nella protezione del Dio del cielo albergherà.
Dirà al Signore: “Il mio difensore se’ tu
e il mio rifugio, il mio Dio nel quale spero!”.
Perché egli ti libererà dal laccio de’ cacciatori
e da ogni calamità.
Con le sue ali ti proteggerà,
e sotto le sue penne sarai al sicuro.
D’uno scudo ti circonderà la sua fedeltà.
Non temerari gli spaventi notturni,
né la freccia volante di giorno,
non la peste vagolante nelle tenebre,
né l’assalto e il demonio meridiano.
Mille cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra;
ma a te il male non s’accosterà.
Soltanto con gli occhi starai ad osservare,
e la retribuzione degli empi vedrai.
Perché dicesti: ” Tu sei, o Signore, la mia speranza!”.
e l’Altissimo hai fatto più rifugio.
Non ti verrà addosso il malanno
e il flagello non s’accosterà alla tua tenda.
Perché agli angeli suoi ha dato ordini per te,
che ti custodiscano in tutte le tue vie.
Sulle mani ti porteranno,
che tu non abbia a urtare nel sanno col tuo piede.
Sull’aspide e sul basilisco camminerai
e calpesterai il leone e il drago!
“Poiché ha sperato in me, lo libererò:
lo proteggerò, perché ha riconosciuto il mio nome.
Griderà a me w io lo esaudirò,
con lui son nella tribolazione,
lo salverò e lo glorificherò.
Di lunga vita lo sazierò,
e gli farò vedere la mia salvezza” [1]


Esso ha un posto d’onore: ricorre nell’introito, nel graduale, nel tratto, nell’offertorio, nel communio. La Chiesa ha voluto in tal modo riparare all’abuso che, come ci informano gli Evangelisti, ne fece Satana quando si presentò a Cristo e gli disse: “Se sei il Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ha comandato ai suoi Angeli di custodirti, ed essi ti porteranno sulle mani, affinché non inciampi talvolta col tuo piede nella pietra”.
A tal proposito commenta il Cardinale Schuster:
“Questo verso si riferisce al Cristo nella sua umanità santissima e nel suo mistico corpo. Il servigio degli Angeli a Gesù nell’umanità sua, è un servigio di doverosa adorazione, non di bisogno che il Redentore potesse avere dell’aiuto degli spiriti angelici. La custodia poi della Chiesa e dei fedeli commessa ai santi Angeli, da parte di Gesù è un atto di vera degnazione, ammettendo quei beati spiriti alla gloria di cooperare con lui alla salvezza degli uomini. Da parte poi degli Angeli, questa tutela, oltre ad essere un doveroso servigio che rendono al Salvatore nel suo mistico corpo, è un ufficio che loro massimamente compete, in quanto riflettono cosi sopra le creature di grado alquanto inferiore al loro, quella luce e quella grazia che essi attingono alle sorgenti divine. Cosi appunto dal centro d’un circolo, nulla arriva alla circonferenza, se non per mezzo dei raggi. Da parte nostra poi, il ministero e la custodia dei santi Angeli corrisponde a un vero bisogno, e l’aiuto è affatto proporzionato alla necessità. Dovendo infatti sostenere la lotta contro i demoni, spiritualia nequitiae in coelestìbus, come li chiama san Paolo, è necessario
che altre creature spirituali buone e più potenti vengano in nostro aiuto e siano pari anzi superiori ai nostri terribili avversari. Di più, i predestinati, giusta il sentimento dei Santi Padri, debbono riempire i vuoti lasciati nelle falangi angeliche dalla defezione di Lucifero e dei suoi seguaci. È quindi conveniente che gli Angeli buoni cooperino con Gesù Cristo a reintegrare le loro schiere” [2]

[1] Traduzione del padre Giuseppe Bonaccorsi dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù
[2] Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, Liber Sacramentorum. Note storiche e liturgiche sul Messale Romano. Vol. III. Il Testamento Nuovo nel Sangue del Redentore (La Sacra Liturgia dalla Settuagesima a Pasqua) (quarta tiratura), Torino-Roma, 1933, p. 55.


🟣 La liturgia quaresimale a Roma.

🟣 Gli antichi riti della Santa Quaresima a Roma

🟣 Un’ infuocata omelia antimoderna di Pio XII per celebrare bene la S. Quaresima.

🟣 [QUARESIMALE] “Inutilmente si sottrae al corpo il nutrimento, se lo spirito non si allontana dal peccato” (S. Leone Magno)

🟣 Quaresima: i “misteri” numerici spiegati da Innocenzo III

🟣 Perché Gesù digiunò 40 giorni? Ce lo spiega sant’Agostino.

🟣 La Quaresima prima del Concilio? Ecco le regole.


Immagini : Introito della Messa della Prima Domenica di Quaresima. Messale Romano, 1375-1400, ambito italiano, MS G.16, Morgan Library & Museum, New York, f. 27v / ica.themorgan.org