Sant’Alfonso, grande innamorato del Crocifisso e dell’Addolorata, per inculcarci l’importanza della meditazione della Passione scrive: «Dice S. Agostino non esservi cosa più utile ad acquistar la salute eterna quanto il pensare ogni giorno alle pene che Gesù Cristo ha patito per nostro amore: Nihil tam salutiferum, quam quotidie cogitare quanta pro nobis pertulit Deus Homo. E prima scrisse Origene che non può certamente regnare il peccato in quell’anima che spesso considera la morte del suo Salvatore: Certum est, quia ubi mors Christi animo circumfertur, non potest regnare peccatum» (Considerazioni ed affetti sovra la Passione di Gesù Cristo). Per favorire la meditazione orante di tanto mistero, offriamo al Lettore alcuni testi.


La principale pratica per ben rivivere e meditare i patimenti sopportati dall’Uomo-Dio per amor nostro è la VIA CRUCIS, fortemente raccomandata dai Sommi Pontefici, che pure la dotarono di copiosissime indulgenze. Questo devoto ufficio è gradito a Dio perchè attraverso di esso ci uniamo al suo Figlio nel viaggio che fece fino all’altare della Croce, e ritorna a noi utile anche nel temporale.


O Dio, che per la redenzione del mondo voleste nascere, esser circonciso, riprovato dai Giudei, da Giuda traditore con un bacio tradito, legato con funi, come agnello innocente condotto al sacrificio e con tanto vituperio portato alla presenza di Anna, di Caifa, di Pilato e di Erode, accusato da falsi testimoni, battuto co’ flagelli e schiaffi, caricato di obbrobri, sputato, coronato di spine, percosso colla canna, velato nella faccia, spogliato delle vesti, affisso con chiodi alla croce, nella croce alzato, fra i ladri annoverato, abbeverato di fiele ed aceto e dalla lancia ferito. Voi, Signore, per queste santissime pene che venero io indegno, e per la santissima croce e morte vostra liberatemi dall’inferno e degnatevi di condurmi, ove conduceste il ladrone con voi crocifisso: voi che vivete e regnate col Padre e lo Spirito santo nei secoli dei secoli. Così sia.
5 Pater, Ave, Gloria

Indulgenza di tre anni.
Indulgenza di cinque anni, nei Venerdì di Quaresima.
Indulgenza plenaria, alle solite condizioni, se recitata ogni giorno per un mese intero (S. C. Indulg., 25 aug. 1820; S. Paen. Ap., 6 oct. 1933 et 7 mart. 1941).


Mio divin Salvatore, a quale stato foste ridotto allorché per amor delle anime vi lasciaste legare alla colonna! Ah! come s ’è avverata allora la parola del Profeta, il quale disse di voi che da capo a piedi sareste divenuto tutto una piaga, tale da non essere più riconoscibile! Quale rossore provaste allorché vi strapparono le vostre vestimenta! Quale strazio soffriste sotto la tempesta delle innumerevoli battiture, e come a torrenti sgorgò dalle squarciate vene il vostro preziosissimo Sangue! So bene che non tanto l ’ingiustizia del romano preside e la crudeltà dei soldati fu quella che vi flagellò, quanto lo furono le mie colpe. Oh ! funesti peccati che vi costarono tante pene ! Oh ! durezza del mio cuore! Nonostante tanto vostro soffrire per me, ho continuato ad offendervi! Però d ’oggi innanzi non sarà più così. Unito per sempre a voi con vincoli di fedeltà, finché mi basterà la vita, cercherò di soddisfare la vostra offesa giustizia. Per i dolori che soffriste legato alla colonna, per i flagelli che vi solcarono le carni innocenti, per il Sangue che versaste copiosissimo, abbiate pietà di questa anima sventurata, liberatela oggi e sempre dai lacci del tentatore e, giunta al termine dell’esilio, conducetela in cielo.

Indulgenza di 500 giorni (Leo XIII, Audientia 15 maii 1886; S. Paen. Ap., 10 mart. 1933).

Eccomi ai piedi vostri, Nazareno Gesù; ecco la più miserabile delle creature, che viene alla vostra presenza, umiliata e pentita. Misericordia di me, o Signore, secondo la vostra grande misericordia! Peccai e contro di voi furono le mie colpe. A voi però appartiene l ’anima mia, perchè l ‘avete creata e redenta col prezioso Sangue vostro. Deh! fate che l ’opera vostra non si perda, e abbiate pietà di me. Datemi lagrime di penitenza: perdonatemi, ché sono vostro figlio: perdonatemi come perdonaste al ladro pentito: guardatemi dall’alto dei cieli e beneditemi.
Credo

Indulgenza di tre anni (S. C. Indulg., 26 iun. 1894; S.’ Paen. Ap., 12 maii 1931).

O Gesù, che nella vostra crudele Passione diveniste (d’obbrobrio degli uomini e l’uomo del dolore», io venero il vostro Volto divino, sul quale splendevano altra volta la bellezza e la dolcezza della divinità e che ora è divenuto per me come il volto di un lebbroso! Ma io riconosco sotto quei tratti sfigurati il vostro infinito amore, e mi consumo dal desiderio di amarvi e di farvi amare da tutti gli uomini. Le lagrime che sgorgano con tanta abbondanza dagli occhi vostri mi appariscono come perle preziose, che mi è caro raccogliere, per riscattare col loro infinito valore le anime dei poveri peccatori. O Gesù, il cui Volto adorabile rapisce il mio cuore, vi supplico d’imprimere in me la vostra somiglianza divina, e d’infiammarmi del vostro amore, affinché possa giungere a contemplare in cielo il vostro Volto glorioso. Così sia.

Indulgenza di 500 giorni (S. C. S. Officii, 10 iun. 1915; S. Paen. Ap., 5 apr. 1931).


🔴 Sant’Alfonso : L’importanza di meditare la Passione di Gesù

🔴 “O admirábilis poténtia Crucis!”. Un sermone di S. Leone Magno sul mistero della Croce

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🔴 [MEDITAZIONI ALFONSIANE] Gesù fa orazione nell’orto e suda sangue.

🔴 LE ORE DELLA PASSIONE DI CRISTO

🔴 «Quanto dolore portò per il tuo amore.» Una meditazione di Fra’ Girolamo Savonarola

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Immagine : Jesús de la Pasión (Capilla Sacramental de la Iglesia Colegial del Divino Salvador, Sevilla) / commons.wikimedia.org