di Miguel

Cari Amici di Radio Spada,

non so quanto azzeccherò la previsione – lo diranno i fatti! – ma credo che nel breve-medio termine ne vedremo delle belle.

Sì, parlo del Governo Draghi. Innanzitutto permettetemi di rimandarvi a due articoli (Guelfo Rosa) che già dicono parecchio sulla vicenda:

Vediamo di aggiungere qualcosa al dibattito (dibattito? Forse “coro”) su questo governo nato con la standing ovation – a giornali e programmi tv quasi unificati – di mercati e politica.

  1. Partiamo dalla luna di miele. La cosiddetta luna di miele, ovvero il grande entusisamo popolar-mediatico, per i governi non dura a lungo. Tendenzialmente dura meno in tempi di crisi sociale, ancor meno con maggioranze eterogenee e raccogliticce e sempre meno nei tempi velocissimi della vita digital-virtuale. Ora: la crisi sociale è purtroppo profondissima e la maggiornaza che sostiene il goveno sembra un arlecchino. Potrebbe non essere un caso visto che siamo nei giorni del carnevale (ne riparleremo al primo vero sbarco a Lampedusa, o al primo colpo di mano in caso di lockdown). Ergo: ragionevolmente la passione positiva per questo esecutivo non dovrebbe essere destinata a durare troppo.
  2. I governi tecnici o mezzi-tecnici stancano presto l’elettorato e talvolta lo “dissanguano”. I ministeri degli esperti, dei professori, dei competenti spesso finiscono in maniera decisamente più ingloriosa rispetto a quella in cui erano partiti, tendenzialmente col detto: “Avran fatto l’università, ma si son scordati le elementari“.
  3. Questo esecutivo ha tutti i difetti del goveno tecnico e tutti quelli del governo politico. Insomma: è una sorta di Conte Ter presieduto da Draghi, con qualche special guest nei ministeri di spesa. Speranza, Lamorgese, Di Maio, Franceschini e diversi altri sono ancora lì.
  4. Ah ma “Monti è venuto per tagliare, Draghi per spendere“. Suvvia: i governi vengono per governare, ovvero spendere, tagliare e raccogliere. Ricordiamo inoltre che: A. Monti venne in un periodo con una crisi di gran lunga più lieve (guardare Pil e situazione reale del Paese); B. I famosi “soldi da spendere” di Draghi non sono dietro l’angolo, va presentato un progetto che verrà valutato: passeranno ancora mesi; C. Rimane, in ogni caso, da dimostrare che questi denari bastino a risolvere i gravi problemi che viviamo e che vengano destinati nel migliore dei modi possibile.
  5. Tutto questo al netto di ogni ulteriore discorso che si potrebbe fare in termini monetari, finanziari, sociali, storici. E ci sarebbe parecchio da dire.

Fotografate bene gli entusiastici festeggiamenti di oggi, credo che fra non troppo tempo ci faranno sorridere (o arrabbiare).

Dunque, sì: i sogni dureranno 100-200 giorni, poi gradualmente affiorerà la realtà. Ma fra 200 giorni saremo in pieno semestre bianco e le Camere non potranno essere sciolte.

Il resto vien da sé.

Hasta luego,