di Miguel
Cari Amici di Radio Spada,
non so quanto azzeccherò la previsione – lo diranno i fatti! – ma credo che nel breve-medio termine ne vedremo delle belle.
Sì, parlo del Governo Draghi. Innanzitutto permettetemi di rimandarvi a due articoli (Guelfo Rosa) che già dicono parecchio sulla vicenda:
- Ratzinger, Bergoglio, Draghi e “autorità politica mondiale”: l’intreccio tra neomodernismo e burocrazia
- La (pericolosa) superficialità dell’ottimismo pro-Draghi, anche tra i cattolici “conservatori”
Vediamo di aggiungere qualcosa al dibattito (dibattito? Forse “coro”) su questo governo nato con la standing ovation – a giornali e programmi tv quasi unificati – di mercati e politica.
- Partiamo dalla luna di miele. La cosiddetta luna di miele, ovvero il grande entusisamo popolar-mediatico, per i governi non dura a lungo. Tendenzialmente dura meno in tempi di crisi sociale, ancor meno con maggioranze eterogenee e raccogliticce e sempre meno nei tempi velocissimi della vita digital-virtuale. Ora: la crisi sociale è purtroppo profondissima e la maggiornaza che sostiene il goveno sembra un arlecchino. Potrebbe non essere un caso visto che siamo nei giorni del carnevale (ne riparleremo al primo vero sbarco a Lampedusa, o al primo colpo di mano in caso di lockdown). Ergo: ragionevolmente la passione positiva per questo esecutivo non dovrebbe essere destinata a durare troppo.
- I governi tecnici o mezzi-tecnici stancano presto l’elettorato e talvolta lo “dissanguano”. I ministeri degli esperti, dei professori, dei competenti spesso finiscono in maniera decisamente più ingloriosa rispetto a quella in cui erano partiti, tendenzialmente col detto: “Avran fatto l’università, ma si son scordati le elementari“.
- Questo esecutivo ha tutti i difetti del goveno tecnico e tutti quelli del governo politico. Insomma: è una sorta di Conte Ter presieduto da Draghi, con qualche special guest nei ministeri di spesa. Speranza, Lamorgese, Di Maio, Franceschini e diversi altri sono ancora lì.
- Ah ma “Monti è venuto per tagliare, Draghi per spendere“. Suvvia: i governi vengono per governare, ovvero spendere, tagliare e raccogliere. Ricordiamo inoltre che: A. Monti venne in un periodo con una crisi di gran lunga più lieve (guardare Pil e situazione reale del Paese); B. I famosi “soldi da spendere” di Draghi non sono dietro l’angolo, va presentato un progetto che verrà valutato: passeranno ancora mesi; C. Rimane, in ogni caso, da dimostrare che questi denari bastino a risolvere i gravi problemi che viviamo e che vengano destinati nel migliore dei modi possibile.
- Tutto questo al netto di ogni ulteriore discorso che si potrebbe fare in termini monetari, finanziari, sociali, storici. E ci sarebbe parecchio da dire.
Fotografate bene gli entusiastici festeggiamenti di oggi, credo che fra non troppo tempo ci faranno sorridere (o arrabbiare).
Dunque, sì: i sogni dureranno 100-200 giorni, poi gradualmente affiorerà la realtà. Ma fra 200 giorni saremo in pieno semestre bianco e le Camere non potranno essere sciolte.
Il resto vien da sé.
Hasta luego,