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«Dopo il successo di Breve Apologia del Cristianesimo. Contro gli increduli dei nostri giorni – Edizioni Radio Spada, 2020 – ci è parso impossibile non dare nuovamente voce a Mons. Giuseppe Ballerini (dal 1924 al 1933 vescovo di Pavia).

Se là si trattava in maniera straordinaria la coerenza della Bibbia attraverso l’avveramento delle profezie, la validità storica del testo, l’unità del pensiero cristiano, la poderosa e naturalmente inspiegabile espansione della Santa Religione. Insomma, se in quel volume si presentava la puntuale verifica di quel gran miracolo intellettuale che fu il compimento dell’Antico Testamento nel Nuovo, qui si parla di una battaglia decisamente più recente e in ogni caso attualissima: quella tra il Cristianesimo e le ideologie degeneri degli ultimi secoli, con il trionfo del primo sulle seconde.

Scritto all’inizio del ‘900, La crisi del pensiero moderno e le basi della fede, non è solo la sistematica confutazione del materialismo, dell’agnosticismo, del positivismo scientista e del modernismo, è qualcosa di più: un manuale di guerra da usare nel conflitto insanabile tra la Città di Dio e la città dell’uomo.

Nella sua analisi spietata e intransigente dei deliri eretizzanti il volume pare scritto per il tempo presente, non senza avvertimenti a vantaggio del lettore contemporaneo.

Ad esempio, su certe strategie fallimentari, Mons. Ballerini annotava: «Prima dell’enciclica Pascendi i modernisti si sbracciavano a far credere che tutto il mondo camminava sulle loro rotaie. Venuta l’enciclica, si domandarono stupefatti dove e quali fossero i modernisti condannati da Pio X. Ed oggi ancora, se da una parte ci sono i troppo zelanti che vedono modernisti dappertutto, dall’altra ci sono anche i dormienti che non si accorgono di nulla».

Precisiamo che, al fine di rendere il saggio più scorrevole per il lettore contemporaneo, alcune delle citazioni in latino e in francese compiute dall’Autore sono state inserite in apposite note a piè di pagina.

Il testo – che nella sua sostanza propone verità rimaste immutate e oggi quasi dal sapore profetico – nel parlare di questioni di scienza rimane ovviamente aggiornato a circa un secolo fa. L’Autore, essendo un pastore prudente, avvertì che le conoscenze sarebbero avanzate e che bisognava stare alle intramontabili questioni di fondo. Anche per questo abbiamo voluto aggiungere in Appendice – a conferma di quanto scritto e a beneficio dei lettori – un intervento recente su temi vicini a quelli affrontati: si tratta del Piccolo vademecum antiscientista di A. Giacobazzi, pubblicato in due puntate nella rivista La Tradizione Cattolica, n°108 (2018, n°3) – n°111 (2019, n°3)». (dalla nota editoriale)

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