di Massimo Politi
Il taràssaco comune (Taraxacum officinale) è una pianta a fiore (angiosperma) appartenente alla famiglia delle Asteracee. L’epiteto specifico, officinale, ne indica le virtù medicamentose, note fin dall’antichità e sfruttate con l’utilizzo delle sue radici e foglie.
È comunemente conosciuto come dente di leone, dente di cane, soffione (l’infruttescenza), cicoria selvatica, cicoria asinina, grugno di porco, ingrassaporci, brusaoci, insalata di porci, pisciacane, lappa, missinina, piscialletto, girasole dei prati, erba del porco o anche con lo storpiamento del nome in tarassàco.
INGREDIENTI :
4 MANCIATE ABBONDANTI DI FIORI DI TARASSACO (OSSIA CIRCA DUECENTO);
500 GR. DI ZUCCHERO CHIARO O SCURO;
1 ½ LITRO DI ACQUA;
LA SCORZA DI UN LIMONE, AVENDO PERO’ CURA DI NON PRENDERE LA PARTE BIANCA PERCHE’ LO RENDEREBBE AMARO.
PROCEDIMENTO:
Immergete in acqua i fiori e lavateli accuratamente e velocemente.
Sgocciolateli a mano, e metteteli in una pentola, aggiungendo l’acqua.
Portate a ebollizione per 20 minuti con fiamma alta;
lasciate raffreddare fino a quando l’acqua avrà assunto un colore marrone scuro.
(Se preparato la sera, lasciatelo riposare tutta la notte).
Successivamente prendete i fiori, “strizzateli” facendo fuoriuscire il più possibile il liquido, e rimuoveteli completamente.
Aggiungete lo zucchero poi la scorza di limone a fette sottili.
Riaccendete il fuoco e portate ad ebollizione mescolando con un cucchiaio di legno per stemperare lo zucchero.
Una volta raggiunto il punto di bollitura abbassate la fiamma e continuate per diversi minuti a fuoco lento.
A questo punto, controllando periodicamente la densità, alternate la cottura al riposo del prodotto lasciandolo raffreddare ogni volta per mezz’ora o un’ ora circa.
(Personalmente lo faccio per tre o quattro volte ma non vi è un tempo preciso, va a discrezione di chi lo prepara in base alla densità desiderata)
Ultimata la cottura, versate il tutto con un colino in vasetti di vetro da marmellata o a chiusura ermetica e “sterilizzateli” per circa 10 minuti in acqua bollente.
Per migliorare il procedimento, una volta estratti dall’acqua i barattoli si possono capovolgere facendo così aderire lo sciroppo bollente al tappo sterilizzando ulteriormente.
Avrete così uno sciroppo che oltre ad essere un ottima leccornia sarà un valido rimedio per “purificare” il sangue e lenire la tosse.
Ideale spalmato col burro sul pane o sulle fette biscottate.
PRECAUZIONE:
durante la raccolta dei fiori, state attenti a non raccogliere quelli guasti o con presenza di insetti (ad esempio piccoli pidocchi ), ma raccogliete solo la corolla senza pezzi di gambo sottostante perché molto amaro.
Massimo Politi
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