Puntuale come un orologio argentino arriva la maratona di preghiera contro la pandemia: trenta santuari mariani tutti i giorni, alle 18, si uniranno in orazione per volere di Bergoglio che aprirà e concluderà questo particolare “mese della Madonna”. Maggio – si sa – è dedicato a Maria.
Ovviamente nelle nebbie della crisi ecclesiale sono iniziati ampi e prevedibili sospiri di sollievo. Sia chiaro: pregare Maria è ottima cosa, più lo si fa meglio è. Ma ci sono almeno tre ragioni per cui l’operazione dalle parti di Radio Spada convince pochissimo:
- Il culto deve avvenire in “spirito e verità” (Gv 4, 23). Quale sia la verità in cui credono gli epigoni della “chiesa conciliare” (espressione non nostra ma del card. Benelli) è purtroppo noto. Questo vale ancor più se il culto di Maria diventa poco più di una variante alle Assisi, alle Abu Dhabi, alle Astana e a tutte le riunioni apostatiche che abbiamo visto compiere dagli abbracci ad Atenagora e ai baci ai piedi di Melitone da parte di Paolo VI, in poi.
- Il punto (1) vale più nettamente per Bergoglio. Nega l’importanza del titolo di Corredentrice, continua ed estende di fatto l’opera anti-mariana inaugurata da Concilio, ecc. In relazione a questi due primi punti, vi immagine un mese di devozione alla moglie proclamato da un marito che in contemporanea ha un’amante musulmana, una indù, una protestante, una animista, che dice di non riconoscere alla consorte il titolo di “Angelo del focolare” e che non ha alcuna intenzione di emendarsi? Sarebbe una presa in giro.
- Si tratta, in maniera cosciente o no poco importa, della tipica dinamica rivoluzionaria dei tre passi avanti e uno indietro. Vale la pena ripeterlo: usate la metafora dell’orologio fermo che due volte al giorno segna l’ora esatta, quella del bicchiere con tre parti di veleno e una di acqua fresca, quella della ritirata strategica dell’esercito nemico, insomma, il concetto è lo stesso. La rivoluzione funziona così: una Assisi? Dopo un po’ una giornata di preghiera solo tra cattolici; un Giubileo all’insegna dello sfascio, anche liturgico? Un convegno para-tradizionalista sulla liturgia; un attacco a Maria Corredentrice? Una maratona mariana. Va così, al netto delle intenzioni. E la rana bollita si trova cotta.
Alternative? Tante. Innanzitutto pregare il S. Rosario con retta Fede per la Chiesa, per la Patria e per le nostre famiglie. Farlo e farlo fare. Poi agere contra: senza Maria non c’è Cattolicesimo. Si Maria pro nobis, quis contra nos? Dunque promuovere la conoscenza e l’affetto per questa Regina. A giorni Radio Spada lancerà il Libro d’Oro di Maria Santissima, un capolavoro, anzi, una raccolta di capolavori mariani da leggere, meditare, studiare, diffondere. Un testo che aiuta a difendere “in modo militante” i diritti della Corredentrice, e allo stesso tempo a crescere spiritualmente, con l’ausilio di santi, Papi, Dottori.
Siamo certi: chi leggerà questo libro con un minimo di attenzione, non sarà lo stesso di prima.
Foto da Pinxio.