A titolo informativo, riportiamo di seguito un intervento dai toni sicuramente accesi e netti, scritto da S. Heiner su True Restoration e intitolato Don’t Die on Vax Hill. Si tratta di un testo che non manca di venature piuttosto aspre, ma che inquadra una posizione rilevante nel sedevacantismo USA, dunque non priva di interesse nel campo delle cronache di questa stagione pandemica.


di Stephen Heiner


Siamo ancora nel bel mezzo della crisi artificiale iniziata nel marzo 2020, ma le persone sembrano sempre avere la sensazione di poter prevedere cosa accadrà dopo, o come andrà a finire. La verità è che non abbiamo nessuna idea di quando o come andrà a finire, nonostante i desideri del tutto ragionevoli che molti hanno, per cercare di portare certezza all’incertezza e indefinitezza attuale.

Una di queste incertezze riguarda i cosiddetti “vaccini” e in che misura saranno richiesti per una partecipazione “normale” alla società. Per puro caso, nel gennaio 2020 ho registrato un episodio del podcast Pastoralia, con p. Stephen McKenna di St Gertrude the Great. Sapevo che i vaccini erano un argomento caldo e il padre aveva visto circolare una certa disinformazione l’estate precedente, a causa di un prete che ama parlarsi addosso; questo prete, come si suol dire, è lungo di parole e corto di fatti. Pensavamo che i vaccini fossero un argomento importante da trattare, ma l’avevamo visto come una materia “intramontabile”, non qualcosa di estemporaneo. Perciò, Novus Ordo Watch finì per sponsorizzare generosamente quell’episodio, come sponsorizzò anche tutti gli altri episodi di Pastoralia di questa stagione, interamente incentrati su Covid.

Il messaggio di tutti questi episodi è semplice: non è immorale ricevere un vaccino. Il ragionamento logico prosegue: non commetti alcun atto moralmente eroico, rifiutandoti di riceverne uno. L’assunzione di vaccini è moralmente neutra. Invece la questione se sia prudente ricevere un vaccino è completamente diversa e dipende molto dalle circostanze individuali: una domanda del genere sfida le dichiarazioni e le politiche generalizzanti.

Le persone, in particolare negli Stati Uniti, negli ultimi dodici mesi hanno assistito al caos come mai in vita loro: rivolte “per lo più pacifiche” incoraggiate dal governo e dai media, elezioni discutibili, funzionari di gabinetto transgender e altro ancora. Molti, tra il pubblico scoraggiato, sono così ansiosi di “prendere una posizione” che si vantano sui social media di “non indossare mai mascherine” o che preferirebbero “morire” piuttosto che fare il vaccino. Ma tali posizioni non provengono da una prospettiva cristiana.

Come cristiani obbediamo a una legge se è conforme a tutti e quattro i punti della definizione classica di San Tommaso:

  • Un ordine
  • ragionevole
  • promulgato dall’autorità competente
  • per il bene comune.

Una tattica utilizzata dai Grandi Resetters durante questa crisi è stata l’uso di regolamenti fatti passare per legge. Il fatto che numerosi di questi regolamenti siano stati annullati dai tribunali in quanto illegali, o siano stati ribaltati da legislature bipartisan, ha dimostrato che questi regolamenti non si qualificano come “ordinanze”, né sono stati “promulgati dall’autorità competente”, per non parlare del loro discutibile valore per “il bene comune”. Non erano leggi in alcun senso della parola. e quindi non richiedevano di essere obbedite.

Ma se una cosa è vedere una regola arbitraria come una non-legge, un’altra è essere insopportabili in materia di mere opinioni. Se un esercizio commerciale afferma che devi indossare una mascherina per entrare, sei libero di andare altrove. A seconda del negozio e della parte del paese, potresti anche non incontrare alcuna resistenza se entri senza mascherina. Ma se devi scontrarti ogni volta che entri in un luogo, non è un buon uso del tuo tempo (o di quel luogo): o indossi una mascherina, o vai in un’attività che non richiede mascherine. Non confondere la tua azione anti-mascherina come una sorta di distintivo d’onore cristiano, perché non lo è.

Lo stesso vale per il vaccino. Si vedono persone che pubblicano sui social media che “moriranno prima di fare il vaccino”. A parte il problema di chiamare “vaccini” i dispositivi a mRNA non testati, c’è il fatto che non c’è un solo governo al mondo che abbia (ancora) imposto il vaccino per tutta la cittadinanza, né vi è chiarezza sui passaporti vaccinali (sebbene possa sentire Klaus Schwab che si strofina le mani da cattivo dei film di James Bond anche da qui). Ad ogni giorno basta il suo male. Invece di anticipare gli eventi futuri, e di presentarti ora come un “martire” per loro, concentrati sull’oggi: stai vivendo da cristiano, in modo che se fossi chiamato a renderne conto, potrai assolverti come un buon amministratore? Non confondere la tua fiera opinione sui cosiddetti vaccini Covid come presagio del tuo glorioso martirio imminente, perché non lo è.

Leggere il Martirologio ogni giorno può essere una bella esperienza: puoi sentire i brividi correrti lungo la spina dorsale mentre i tuoi neuroni anticipano come sarebbe anche solo contemplare lo strappo della la lingua, o avere la pece che ti scende in gola, o avere parti del corpo tagliate o essere dato in pasto a bestie selvagge. Ogni volta che leggo questi racconti chiedo a Dio di darmi la forza di sopportare tutte queste prove, se dovessi mai essere chiamato a testimoniare la fede con la vita. Certamente non pubblicherei sui social media il mio futuro martirio: prego solo Dio di essere degno e capace se un tale evento si verificasse nella mia vita.

Essendo recente il ricordo della Settimana Santa, la silenziosa condiscendenza di Nostro Signore nei confronti dei Suoi ingiusti assassini dovrebbe essere fresca nella nostra mente ed è un esempio appropriato per il mondo di bugie in cui viviamo. Sicuramente siamo chiamati a testimoniare la Fede, e quando siamo chiamati a farlo, allora possiamo “ruggire come leoni … se abbiamo la saliva per questo”. Ma fino a quel momento, siamo chiamati a sopportare tutte queste vicende ingiuste, che sicuramente meritiamo per i nostri peccati. È arrivata la corrispondente pena temporale per lo stato religioso di sede vacante. È una “nuova normalità”, che abbiamo da tempo e ampiamente meritato. Non respingere il calice che ti viene offerto.