Volentieri offriamo ai lettori un breve estratto sul tema (storico e, vista la situazione, non poco attuale) dei Circoncellioni da La vittoria sul paganesimo, la lotta alle eresie, l’ordine monastico del Card. G. Hergenröther.
[…] Tra le classi infime del popolo si attestavano masnade fanatiche, e una specie di asceti frenetici, che sdegnando ogni lavoro, scorrazzavano il paese, mendicando la vita e traforandosi nelle capanne dei contadini. Costoro a guisa di furiosi correvano incontro alla morte, e con la più selvaggia violenza difendevano la causa di Donato. Essi erano come guardie del corpo ai loro vescovi. Da questi aizzati, si gettavano notte tempo sulle case dei cattolici, le mettevano in fiamme, ne accecavano o trucidavano gli abitanti, massimamente i preti. Molti seguivano per forza queste bande selvagge, a cui appartenevano anche schiavi fuggitivi; altri vi erano rattenuti per timore.
L’orrore di qualsiasi apostasia dalla fede e la brama del martirio passò ogni eccesso, trascorse alla frenesia. Trovare morte per mano di cattolici o di pagani riputavano martirio; essi medesimi li stuzzicavano a ucciderli, e da sé medesimi sovente si scagliavano nelle fiamme o nei precipizi. E molto meno poi risparmiavano la vita degli altri, mentre tanto disprezzavano la propria.
Al grido «per l’onore di Dio» si gettavano lì tutte le violenze e crudeltà; e non pure il suicidio, ma la crapula e la dissolutezza avevano per costume. Il nome di Circumcellioni, dato loro dai cattolici, non lo riconoscevano; essi si appropriavano i nomi di «Soldati di Cristo, lottatori (agonistici), figli dei Santi». […]
Quelle masnade vagabonde si vantavano «difensori degli oppressi», e infierivano contro i ricchi e potenti (come veri comunisti): i loro capi Fasir e Axid, che si intitolavano «i Duci dei Figliuoli dei Santi», minacciavano di morte i fedeli, se non pagavano loro tributo, e lo estorcevano con la violenza o con la morte.
I signori dovevano prendere il luogo dei servi e degli schiavi e fare tutti i loro servigi. Contro l’imperatore poi si spargevano le voci più calunniose; massimamente che facesse adorare nelle chiese la propria immagine, in luogo di Dio. […]
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Immagine in evidenza: Il Giardino dei Pazzi, di Francisco Goya (1794) / Pubblico Dominio.