[da sestopotere.com] La mattina del 15 maggio 2021, alle ore 11.00, a Forlì è stata inaugurata la mostra storico-documentaria “La fortuna di Dante nel ventennio” curata da Franco D’Emilio e Francesco Minutillo allestita nei locali al piano terra di Palazzo Bianchedi, in via Volturno 3, a pochi metri da piazza Saffi, e in scia con gli eventi della ricorrenza del VII° centenario della morte di Dante. La benedizione è stata impartita, con rito in latino, dal sacerdote forlivese Don Marco Laghi della Fraternità S. Pio X ed attuale preside del Liceo Classico privato “San Pancrazio” di Roma. A seguire le note dell’aria “Libiam ne’ lieti calici”, di Verdi, intonata dalla mezzosoprano Daniela Vallicelli

fonte: sestopotere.com

“In mostra”  – afferma Francesco Minutillo – “ci sono pezzi inediti di assoluto valore e mai visti dal grande pubblico in  precedenza poiché provenienti esclusivamente da collezioni private. Il nostro fiore all’occhiello è costituito da un grande e rarissimo Busto in marmo bianco carrarino di Benito Mussolini, opera dello scultore Mario Moschi risalente al 1939: un manufatto veramente affascinante”.

In esposizione anche varie  edizioni de La Divina Commedia, numerosi cimeli, manifesti, e iconografie di epoca fascista e sculture che ritraggono lo stesso Sommo Poeta e simboli del Ventennio.

L’ esposizione, promossa ed istituita dalla Libera Associazione Culturale “Adesso&Domani”, intendeoffrire un percorso sulla celebrazione fascista di Dante: “consapevoli che anche la conoscenza di questo aspetto, non privo di toni retorici, possa contribuire alla maggiore conoscenza di un nostro recente passato, ancora tanto discusso”.

“Durante il Ventennio è grande la fortuna di Dante, sostenuta con evidenti intenti propagandistici dalla politica culturale del Fascismo: prima di allora, la conoscenza dell’opera dantesca è confinata nelle stanze di studiosi accademici, perlopiù storici della letteratura o medievisti, oppure di cultori delle glorie patrie e persino sconosciuta ai più resta La Divina Commedia, nonostante la popolarità delle sue terzine, declamate a memoria tra la Toscana, l’Umbria e le Marche. Con il Fascismo Dante diventa protagonista di primo piano, figura di intellettuale, davvero capace di influenzare l’ideologia, la politica del momento e, come tale, araldo nel mondo della nuova gloria sui colli fatali di Roma”: spiegano i promotori.

Nel sito web di lancio della mostra si afferma che: “Dante è anticipatore del sogno mussoliniano, addirittura ispiratore della Marcia su Roma con una citazione nella versione del 1919 dell’inno fascista Giovinezza”.

La nostra associazione è totalmente Libera: non ha mai chiesto né ottenuto alcun finanziamento da enti comunali o pubblici e non gode di alcun contributo o supporto pubblico e ha lo scopo di divulgare ed offrire cultura, storia e bellezza ai cittadini senza drenare risorse da un sistema pubblico che sul tema associazionismo e cultura ha da sempre sperperato tanto e troppo. Abbiamo investito in questo angolo della nostra Piazza Saffi abbandonato e chiuso da tempo, per farlo tornare a rivivere con un bellissimo viaggio, insieme a Dante, attraverso gli anni del Fascismo e per mostrare agli italiani di oggi  come  veniva visto il Sommo Poeta dagli italiani che un secolo fa ne celebravano il sesto centenario della morte”: spiega il Presidente di “Adesso&Domani” Francesco Minutillo.

La mostra –  allestita fino al 4 agosto – ha ricevuto, quale principale patrocinatore, “Rinascimento – Vittorio Sgarbi“, associazione del noto critico d’arte e parlamentare che ha fatto dell’imperativo di “investire in bellezza” il proprio principale valore di riferimento. 

Il patrocinio di “Rinascimento – Vittorio Sgarbi” è stato per noi una grande soddisfazione, e a tal fine voglio esprimere il mio personale ringraziamento a Vittorio Sgarbi e Sauro Moretti per la loro sempre accesa sensibilità alle iniziative culturali del territorio, perché ci riconosce l’impegno che abbiamo profuso per realizzare questa mostra facendo ricorso a risorse ed iniziative interamente private“: aggiunge Francesco Minutillo, che continua: “Ecco: ci è venuto spontaneo accogliere l’invito di Vittorio Sgarbi e abbiamo scelto di investire in Bellezza nel cuore della nostra città nonostante anche le gravi difficoltà del Covid che non solo ci ha ritardato di due mesi l’apertura ma ci ha anche colpito direttamente”.

Don Marco Laghi ha ricordato: “quanto sia importante investire in qualcosa di così poco concreto come la cultura in una società sempre più materialista e marxista. Dante non era solo un poeta ma anche un grande cattolico che ha sofferto anche a causa della Chiesa stessa, così come oggi soffrono i tanti cristiani confusi dalle varie teorie ambientaliste, naturaliste ed umaniste di una chiesa che è sempre più lontana dal magistero degli apostoli e dei papi degli ultimi venti secoli. Leggete dunque Dante e fatelo vostro: è il vostro cammino dal peccato dell’inferno fino alla redenzione del paradiso”.

La mostra resterà aperta da mercoledì a domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.