Volentieri offriamo ai lettori questo estratto del (Sezione II: Sant’Alfonso M. de’ Liguori, Glorie di Maria) sulla vicenda avvenuta a Venezia attorno all’inizio del XVI secolo. Fra’ Matteo da Bascio o da Basso o Bassi (Pennabilli, 1495 circa – Venezia, 6 agosto 1552), francescano, è stato fondatore e primo superiore generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini.
Nelle Cronache dei Padri Cappuccini (Cap. 11, part. 1) si narra che in Venezia vi era un celebre avvocato il quale con frodi e male arti si era fatto ricco, onde viveva in malo stato. Altro forse non aveva di buono che il recitare ogni giorno una certa orazione alla S. Vergine. E pure questa misera devozione gli valse a scampare dalla morte eterna per la misericordia di Maria. Ecco come.
Per sua sorte prese amicizia quest’avvocato con il P. Fra’ Matteo da Basso, e tanto lo pregò che un giorno venisse il padre a pranzare in sua casa, che finalmente questi lo compiacque. Giunto in casa, gli disse l’avvocato: Or, padre, io voglio farle vedere una cosa che non avrà veduta mai. Io ho una scimmia ammirabile che mi serve come un valletto, lava i bicchieri, mette a tavola, m’apre la porta.
Veda, rispose il padre, che questa non fosse scimmia, ma qualche cosa più che scimmia; la faccia venire qui. Chiamano la scimmia, la richiamano, la cercano dappertutto, e la scimmia non compare. Finalmente la trovano sotto d’un letto nascosta in un basso della casa; ma la scimmia di là non voleva uscire. Orsù, allora il religioso disse, andiamo noi a trovarla; e giunto insieme coll’avvocato dove questa stava: Bestia infernale, disse, esci fuori, e da parte di Dio ti comando a palesare chi sei. Ed ecco la scimmia rispose che era il demonio, e che stava aspettando che quel peccatore avesse lasciata di dire in qualche giorno quella solita orazione alla Madre di Dio, perché la prima volta che l’avesse lasciata, egli aveva licenza da Dio d’affogarlo e portarlo all’inferno.
A tale avviso il povero avvocato si buttò genuflesso a cercare aiuto al servo di Dio, il quale gli fece animo e comandò al demonio di partirsi da quella casa senza far danno. Solo ti do licenza, gli disse, che in segno d’esserti partito rompa una muraglia di questa casa. Appena ciò detto, si vide con gran fracasso fatta nel muro un’apertura, la quale benché più volte chiusa con calce e pietre, volle Dio che restasse palese per molto tempo; finché per consiglio del servo di Dio si pose in quella un marmo con la figura di un angelo.
L’avvocato si convertì e speriamo che perseverò nella mutazione di vita sino alla morte.
>>> Il Libro d’Oro di Maria Santissima <<<
Immagine in evidenza modificata da https://venezia.italiani.it/cappuccini/; idem per la seconda, non modificata. Write for credits.