Il Breviario Romano per la festa della Natività di san Giovanni Battista riporta questo testo attribuito a sant’Agostino. Lo riprendiamo per offrirlo alla meditazione dei Lettori
Dopo il giorno sacrosanto del natale del Signore, non leggiamo celebrarsi la nascita di alcun uomo, se non soltanto del beato Giovanni Battista. Sappiamo che per gli altri Santi ed eletti di Dio si solennizza il giorno in cui, compiuto il lavoro e vinto e trionfato del mondo, furono come generati da questa vita presente alla gloriosa eternità. Per gli altri dunque si celebra l’ultimo giorno che ha colmato i loro meriti; per questo invece anche il primo giorno, anzi l’inizio ancora della sua vita; senza dubbio per questo motivo, che il Signore volle manifestare per mezzo di lui la sua venuta, perché se fosse venuto improvviso ed inatteso, gli uomini non lo avrebbero riconosciuto. Or Giovanni fu figura dell’antico Testamento, l’immagine della legge; e perciò Giovanni preannunziò il Salvatore, come la legge servì di messaggera alla grazia.
L’aver poi profetato prima ancora di nascere, fin dal seno della madre, e l’aver reso testimonianza alla verità prima ancora di veder la luce, indica che, personificando egli lo spirito nascosto sotto il velo e nel corpo della lettera, manifestò al mondo il Redentore e annunziò a noi, quasi dal seno della legge, nostro Signore. E siccome i Giudei avendo errato fin dal seno della madre, cioè della legge da cui doveva venire il Cristo, «hanno traviato fin dal nascere, han detto falsità»; perciò «venne questo per far da testimonio, per render testimonianza alla luce».
Giovanni poi in prigione e inviante i suoi discepoli a Cristo, è la legge che passa al Vangelo. A somiglianza di Giovanni, questa legge chiusa nella prigione dell’ignoranza, giaceva come nel fondo di un oscuro recesso, dove la cecità dei Giudei lasciava il senso spirituale avvolto nell’oscurità della lettera. Questo vuol indicare l’Evangelista, dicendo: «Egli era lampada luminosa», cioè, acceso del fuoco dello Spirito Santo, per mostrare al mondo ravvolto nella notte della ignoranza la luce della salvezza, e, attraverso le tenebre densissime del peccato, scoprire, alla chiarezza dei suoi raggi, il sole di giustizia in tutto il suo splendore, allorché, parlando di se .stesso, dice: «Io sono la voce di colui che grida nel deserto».
Fonte: divinumofficium.com
Immagine: Jan Wildens, Gesù Bambino e san Giovannino, 1615, Museo Nazionale di Varsavia (wikimedia.org)