Motivi per praticare la devozione del Mese Sacro al Cuor di Gesù
(di p. Francesco Vannutelli sj)
Punto I. Nulla meglio varrà a farvi risolvere di onorare nel corrente mese il Cuore santissimo di Gesù, quanto il considerare i motivi che voi ne avete. Meditateli attentamente, e cominciate dal primo che è la sua eccellenza. Ne insegna la fede che il Verbo di Dio sussistente nella divina natura, si uni nell’incarnazione all’anima e al corpo di Gesù Cristo, e quindi anche il suo Cuore fu congiunto con questa mirabile unione ipostatica cioè personale alla divinità, e perciò fu e sarà eternamente un Cuore divino, anzi a dir meglio il Cuore di un Dio. Egli vive di una doppia vita cioè umana, come quella che tutti noi viviamo, e divina, la quale è la stessa di cui vive Dio. Alla divinità dunque si riferiscono tutti gli onori che a lui rendiamo, e quei medesimi onori che a Dio si tributano, si debbono tributare eziandio al Cuor di Gesù, perché Cuore di un Dio. Come a Gesù trionfante in cielo gli angeli e i santi rendono senza posa onori divini, cosi noi in terra prostrati d’innanzi alla venerabile immagine che ce lo rappresenta, dobbiamo rendere al Cuor di Gesù gli ossequi stessi dovuti alla Divinità. Oh qual sarà la vostra devozione e il vostro fervore se ogni giorno nel presentarvi d’innanzi a questa venerata effigie, avviverete bene la fede, e da quella illuminati vi persuaderete che voi parlate al Cuore istesso del vostro Dio!
Punto II. Considerate in secondo luogo quanto sia degno il Cuor di Gesù di essere da voi onorato, per le ricchezze infinite che in lui si trovano. L’Apostolo S. Paolo ci dice che in lui sono tutti i tesori della sapienza e della scienza del Padre, che in lui abita sostanzialmente la pienezza della divinità, e perciò i suoi pregi non possono essere maggiori, perché infiniti perché divini. Dite dunque pieno di giubilo al Cuore del vostro Gesù: Voi siete puro della purezza stessa di Dio, santo della santità stessa di Dio, caritatevole della carità stessa di Dio, potente, misericordioso, generoso, fedele della potenza misericordia generosità e fedeltà stessa di Dio. Cuore dunque degno di essere adorato venerato ed amato come ne è degno Dio stesso. Forse ora la prima volta conosco l’inesauribile tesoro che in voi è rinchiuso, e come quel povero cieco del Vangelo comincio ad aprire gli occhi e vedere la vostra grandezza. Ben posso dire con Agostino. O pulcritudo tam nova et tam antiqua! O bellezza tanto antica quanto Dio, e tanto nuova per me, che fino ad ora non vi aveva conosciuto.
Punto III. Dobbiamo finalmente onorarlo perché cosi richiede la nostra riconoscenza. I maggiori benefici che abbiamo da Dio ricevuti in questa vita sono la fede e l’Eucaristia. La fede come fondamento di tutti gli altri doni, l’Eucaristia come quello che contiene la sorgente anzi l’autore stesso di tutte le grazie. Ora questi due eccellentissimi doni ci provennero immediatamente dal Cuor di Gesù. Ci fa sapere il Vangelo che morto in croce Gesù, fu da un barbaro ferro ferito il suo Cuore, e ne usci sangue ed acqua. Ora quel sangue e quell’acqua, non è solamente un ultima prova dell’amor di Gesù, ma come bene notò S. Giovanni Grisostomo, la grazia della fede è raffigurata in quell’acqua che ne divenne nel battesimo lo strumento, ed il dono dell’Eucaristia è simboleggiato in quel sangue che riceviamo realmente nella comunione. Quindi è che se vi è un sacramento che mi ha purificato dalla colpa di origine, mi ha infusa la fede la speranza e la carità, mi ha fatto divenir figlio di Dio, mi ha conferito il diritto all’eredità del paradiso lo debbo a quel Cuor sacrosanto che me lo ha conceduto. Se posso cibarmi delle carni dello stesso Dio e vivere della sua vila stessa, lo debbo al Cuor di Gesù. Come potrò dunque nel considerare tali verità, rimanermi nella mia tiepidezza in onorare un Cuore si nobile, sì ricco, si benefico verso me?
Devozioni in onore del Sacro Cuore e indulgenze
(Enchiridion Indulgentiarum, Romae, 1952)
248. Ai fedeli che davanti ad un’immagine del Sacratissimo Cuore di Gesù reciteranno un Pater, Ave, Gloria con l’invocazione Dolce Cuor del mio Gesù, fa’ ch’io t’ami sempre più, è concessa:
– un’ indulgenza di 500 giorni;
– un’indulgenza plenaria, alle solite condizioni, se lo si farà ogni giorni per un mese intero (Pius VI, Audientia 2 ian. 1799; S. Paen. Ap., 10 mart. 1933).
249. Ai fedeli che piamente visiteranno una chiesa o pubblico oratorio dove si celebri la festa (anche traslata) del Sacratissimo Cuore di Gesù, è concessa l’indulgenza plenaria alle solite condizioni, se oltre ad essersi accostati alla confessione e alla sacra mensa, avranno pregato secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (Secret. Mem., 7 iul. 1815; S. Paen. Ap., 4 nov. 1934).
250. Ai fedeli che parteciperanno devotamente alla Novena in onore del Sacro Cuore pubblicamente celebrata, si concede:
– un’indulgenza di 10 anni in qualsivoglia giorno;
– un’indulgenza plenaria, se, oltre ad essersi confessati e comunicati e aver pregato secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, avranno preso almeno per cinque giorni al pio esercizio.
A coloro invero che faranno la novena in privato si concede:
– un’indulgenza di 7 anni una volta al giorno in qualsivoglia giorno;
– un’indulgenza plenaria, alle solite condizioni. Dove il pio ufficio è celebrato pubblicamene, questa indulgenza è lucrabile solo da coloro che sono legittimamente impediti dal parteciparvi (S. C. Indulg., 13 ian. 1818; Pius IX, Audientia 3 ian. 1849; S. C. Episc. et Reg., 28 ian. 1850; S. C. Indulg., 26 nov. 1876; S. Paen. Ap., 22 febr. 1935).
253. Ai fedeli che nel mese di giugno (o in un altro mese stabilito dal Reverendissimo Ordinario) prenderanno parte al pio esercizio pubblicamente celebrato in onore del Sacratissimo Cuore di Gesù, si concede:
– un’indulgenza di 10 anni in qualsivoglia giorno del mese;
– un’indulgenza plenaria, se parteciperanno ad almeno dieci giorni del pio esercizio e inoltre avranno ottenuto il perdono dei peccati, avranno partecipato alla mensa eucaristica e avranno pregato secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.
A coloro invero che nello stesso mese offriranno in privato al divin Cuore preghiere o altri ossequi di pietà, si concede:
– un’indulgenza di 7 anni, una volta al giorno in qualsivoglia giorno del mese;
– un’indulgenza plenaria, alle solite condizioni, se il pio ufficio si sarà compiuto per un mese intero. Dove però il pio esercizio viene celebrato pubblicamente, l’indulgenza plenaria è lucrabile solo da coloro che sono legittimamente impediti dal parteciparvi (S. C. Indulg., 8 maii 1873 et 30 maii 1902; S. Paen. Ap., 1 mart. 1933).
Preghiere e meditazioni
🔴 Novena al Sacro Cuore di Gesù
🔴 Il Sacro Cuore di Gesù in uno scritto di S. Pierre-Julien Eymard
🔴 Il Sacro Cuore di Pompeo Batoni
🔴 Preghiere e indulgenze per celebrare il Primo Venerdì in onore del Sacro Cuore di Gesù
🔴 Il Sacro Cuore negli scritti di San Bonaventura
🔴 Le litanie del Sacro Cuore
🔴 Preghiera al Sacro Cuore per la conversione dei Massoni
🔴 La festa del Sacro Cuore di Gesù contro il laicismo.
🔴 Leone XIII e la consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù
🔴 ‘Haurietis Aquas’. L’Enciclica (dimenticata) di Pio XII sul culto al Sacro Cuore pubblicata nel 1956
🔴 Atto di riparazione al Cuore agonizzante di Gesù
🔴 L’Atto di Riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù
🔴 Consacrazione di tutto il genere umano al Cuore santissimo di Gesù Cristo Re
🔴 La devozione al Cuore Eucaristico di Gesù