Lorenzo, spagnolo, fu arcidiacono della Chiesa Romana sotto il pontificato di Sisto II. Subì il martirio, quattro giorno dopo questi, il 10 agosto 258 sotto l’imperatore Valeriano, venendo arso vivo. Sulla sua passione si soffermarono le penne degli Ambrogi, degli Agostini e dei Leoni. Prudenzio lo cantò qual trionfatore su Giove. Sul suo sepolcro presso il Campo Verano Costantino Magno eresse un oratorio, che di poi per i progressivi abbellimenti ad opera dei Romani Pontefici, divenne una delle più belle magnifiche dell’Urbe e dell’intera cristianità: San Lorenzo fuori le mura.
El Greco, Apparizione della Vergine a San Lorenzo, 1578-80, Collegio di Nostra Signora di Antigua, Monforte de Lemos, Spagna
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Cristofano Allori (attribuito), San Lorenzo, 1615-20
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Pietro Paolo Rubens, Martirio di San Lorenzo, 1614, Alte Pinakothek, Monaco di Baviera
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O glorioso santo Martire e Levita Lorenzo, che, sebbene posto a dolorosissima prova, pure non perdeste la fede e la costanza nel confessare Gesù Cristo, impetrate tale a noi una vivacità e saldezza di fede, che non abbiamo mai a vergognarci di essere veri seguaci di Gesù Cristo, cristiani ferventi nelle opere e nelle parole.
Pater, Ave, Gloria.
V. Ora pro nobis, sancte Laurenti
R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi
Oremus.
Da, quaesumus, omnipotens Deus, vitiorum nostrorum flammas extinguere, qui beato Laurentio tribuisti tormentorum suorum incendia superare. Per Christum Dominum nostrum. Amen.
Indulgenza di 300 giorni
Indulgenza plenaria alle solite condizioni se recitata per un mese (S . Paen. Ap., 22 nov. 1934).
San Lorenzo. Placca in smalto policromo di Limoges, fine XVI secolo-inizio XVII secolo, Museo delle Belle Arti, Lione
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Jacobello del Fiore, Martirio di San Lorenzo, 1425, Rijksmuseum, Amsterdam
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Jusepe de Ribera, Martirio di San Lorenzo, 1620-24, National Gallery of Victoria, Melburne, Australia
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I. O glorioso S. Lorenzo, che, fatto pel vostro disinteresse, pel vostro zelo, il primo dei sette diaconi della Chiesa romana, quindi custode e amministratore di tutti i di lei beni per il sollievo dei poveri e pel decoro del culto divino, chiedeste ardentemente ed otteneste di seguire il sommo Pontefice S. Sisto nella gloria del martirio, ottenete a noi tutti la grazia di viver sempre staccati da tutte le cose del mondo, e di riguardare come guadagni i patimenti e i travagli di questa terra.
Gloria
II. Glorioso S. Lorenzo, che, prossimo a spargere il sangue per la fede di Gesù Cristo, vi esercitaste in tutte le opere dell’umiltà e della carità evangelica, lavando i piedi ai ministri degli altari, dispensando ai poveri tutte le ricchezze, restituendo alla fede Ippolito, custode del vostro carcere, ottenete a noi tutti la grazia di non consumare il sacrificio di nostra vita senza aver prima colla pratica delle cristiane virtù adunati grandi meriti pel Paradiso.
Gloria
III. Glorioso S. Lorenzo, che dopo aver con eroica intrepidezza sostenuti gli slogamenti della tortura, i laceramenti degli scorpioni di ferro, con un eroismo non più veduto, vi rideste dei carnefici e dei tiranni mentre eravate arrostito a fuoco lento su d’una ferrea graticola, per cui si estese la vostra fama a tutto il mondo, ottenete a noi tutti la grazia di mantenerci sempre immobili nella fede, malgrado tutte le tentazioni del demonio e le persecuzioni del mondo, e di vivere in tale maniera da meritarci nell’altra vita la vostra beata immortalità.
Gloria.
Francisco de Zurbarán, San Lorenzo, 1637-39, Museo de Cádiz
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Sermone di S. Leone Magno ‘in natali S. Laurentii martyris’
L’inno di Prudenzio al beatissimo Martire Lorenzo, vincitore del sordido Giove
Immagine d’anteprima: Allievo di Luca Giordano, Martirio di San Lorenzo, 1710 ca., Palazzo della città metropolitana di Bari (da wikimedia.org)