
Di Redazione
Volentieri rilanciamo il comunicato stampa rilasciato oggi dal Comitato verità e Vita, che si conferma valida guida per l’approfondimento secondo retta ragione delle tematiche di bioetica, e ci uniamo all’auspicio e alla preghiera che la soppressione del concepito non divenga parte dell’ordinamento di San Marino coeme è purtroppo avvenuto nel nostro Paese.
Testo originale qui
Nell’imminenza della consultazione referendaria sammarinese, che si terrà il 26 settembre 2021, avendo presente il quesito che sarà sottoposto agli elettori, non può tacersi la deriva cui progressivamente l’aborto procurato e legale – già di suo gravissimo attentato alla vita del concepito e alla salute della gestante – si sta abbandonando. Caduta la foglia di fico dei problemi fisici o psichici, infatti, la soppressione del concepito si dichiara sempre più come una libertà, un’opzione insindacabile rispetto alla quale devono piegarsi la vita del concepito, lo Stato, la natura e il fine stesso della Medicina.
Questo ha almeno due gravi e devastanti impatti. Il primo – comune alla fecondazione extracorporea – è il considerare il medico e il sistema sanitario come tecnici in grado di assecondare un desiderio e non, per quel che sono o dovrebbero essere, professionista l’uno e struttura l’altro a tutela solo ed esclusivamente della salute delle persone a fronte di reali emergenze patologiche. Corollario di questo primo profilo è che al medico viene sempre più spesso negata la possibilità di eccepire obiezione di coscienza, istituto che viene visto come una ingiustificata limitazione della libertà della “committente”. Il secondo termine rilevante è che viene negata ogni rilevanza al concepito fino al momento del parto, atteso che il quesito posto a San Marino – in necessario consequenziale parallelo con analoghe istanze maturate, ad esempio, in Irlanda, Argentina o nello Stato di New York – non pone limite alla possibilità di sopprimere il nascituro anche oltre le dodici settimane in caso di patologie sue o della madre, anche psichiche.
Il Comitato Verità e Vita rileva che dunque non è in gioco “solo” la vita del concepito bensì la natura e la finalità dell’arte medica per come consolidate nella società e nel diritto e ribadisce l’assoluta necessità di una piena e integrale tutela del concepito e della gestante che non si risolva nell’arbitrio legalizzato e nella soppressione una vita innocente, ma che guardi realmente al rapporto tra madre, padre e figlio in grembo e recuperi e promuova la dignità della Medicina e della maternità. Il Comitato Verità e Vita è sempre stato presente, anche negli altri momenti di confronto su questo tema a San Marino, con i suoi esperti, con conferenze e contributi specifici richiesti; l’esperienza sammarinese ha avuto spazio anche nell’edizione 2021 del Seminario “Mario Palmaro” tenutosi dal 29 luglio al 1° agosto a Pontenure (PC). Il Comitato invita i sammarinesi a farsi baluardo della vita innocente, e tutte le persone di buona volontà e retta ragione a far quanto possibile, e per chi crede anche con la preghiera, per evitare che l’ordinamento di San Marino si aggiunga ai troppi che tristemente negano ogni valore alla vita del concepito.