Dalla rete riportiamo alcuni estratti di una curiosa testimonianza presentata su Milano.Repubblica e raccolta da Giampaolo Visetti. L’intervistato è il prof. Lorenzo Spaggiari, 60 anni, direttore della chirurgia toracica dell’Istituto europeo dei tumori e docente all’università di Milano, stava all’ultimo piano della Torre dei Moro, recentemente colpita da incendio.
“Se fossi credente mi sentirei davanti a un miracolo. Da trent’anni però opero chi è colpito dal cancro: i contorni della mia idea di fede si sono progressivamente offuscati. Così non posso che definire incredibile quello ho visto” […] “Il soffitto è crollato e abbiamo perso tutto. Bruciata e sciolta dal calore anche la cassaforte inserita nel muro. Soltanto una cosa non solo è salva, ma intatta: un crocefisso. Lo conservavo in una bustina di plastica: come nuova anche quella. Incredibile: mia moglie si è messa quella croce al collo e non vuole toglierla più”.
Perché è tanto colpito da questo episodio?
“Siamo proprietari del diciottesimo piano. In duecento metri quadri non è recuperabile uno spillo e ho visto la mia casa bruciare in diretta tivù. L’unico oggetto ad essere riemerso dalle macerie, in perfetto stato dentro una cassaforte liquefatta, è quella piccola croce d’oro. Inutile negarlo, la mia famiglia è scossa”.
Non può essere un caso?
“Se lo è, è un caso che turba. Anche perché non si è verificato da solo”.
Cosa intende dire?
“Domenica mia moglie voleva restare a casa. L’ho infine convinta ad andare qualche ora al mare in Liguria con i bambini. Non avevo mai insistito prima. Se non fossimo usciti, trovandoci al di sopra delle fiamme scoppiate più in basso, saremmo stati in trappola. Spesso nel fine settimana stavamo a giocare e a riposare nel soppalco al diciannovesimo piano. La coincidenza, grazie a cui siamo vivi, ci ha turbato: ritrovare poi tra i detriti solo una croce, sparata fuori dal muro, lascia increduli”.
[…]
A fine intervista il prof. Spaggiari ha aggiunto: “Tutti i residenti nel grattacielo lo considerano un miracolo perché il rogo non ha causato vittime. Lasci che io possa pensare quantomeno a un inspiegabile prodigio”.
Breve commento di Radio Spada: difficile dire con questi soli elementi se si tratti effettivamente di evento prodigioso, in ogni caso la Fede non ha per sé stessa necessità di miracoli successivi a quelli della Rivelazione pubblica (conclusasi ormai da quasi 2000 anni) e la ragione può dimostrare con certezza l’esistenza di Dio semplicemente con l’applicazione dell’intelletto alla realtà che ci circonda. Sta solo alla Chiesa certificare eventuali situazioni miracolose successive alla Rivelazione pubblica. Certo, il fatto resta curioso e interessante: per questo degno di menzione.
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Foto modificata di Max Ravier da Pexels