di Massimo Micaletti

Se non conoscete quest’auto, è perché non è stata mai prodotta. La Rover AR18, infatti, è il progetto molto avanzato una berlina che avrebbe dovuto sostituire la 600. Il pianale non era però quello della 600 (derivato a sua volta dalla Honda Accord) bensì quello della 800 a passo accorciato, quindi strettamente imparentato con la Honda Legend della precedente generazione. Su alcuni prototipi furono testate anche le sospensioni Hydragas, che sarebbero poi finite sulla piccola roadster MG F, con tutti i relativi problemi e problemini. Era prevista anche una Serie 900, sempre su quel pianale ma con passo leggermente allungato rispetto all’originario pianale 800, quindi dimensioni maggiori. La serie 700 arrivò a buon punto di sviluppo, come si può vedere dal prototipo pressoché definitivo mostrato nell’immagine, prima che BMW azzerasse tutto per creare la 75; la 900 invece restò solo sulla carta.

E’ affascinante vedere cosa fosse ancora in grado di fare Rover pur con le risorse ormai agli sgoccioli: era finita la collaborazione con Honda per le piattaforme e l’acquisto da parte di BMW era ancora di là da venire. La AR 18 è una berlina che guarda(va) al futuro, con una linea moderna e aggraziata, alleggerita anche dall’assenza del montante centrale e priva di cromature, motori moderni e sospensioni all’altezza: segno che Rover aveva scelto di liberarsi dal cliché “old England” in cui si stava confinando. Quel cliché fu però poi ripreso ed esasperato da BMW, con la (pur bella) Serie 75, forse anche per evitare sovrapposizioni con la Serie 3 e la Serie 5. E’ interessante, infine, notare che Jaguar aveva più o meno lo stesso problema in quegli anni e che, tempo dopo (coi soldi di Tata, dopo esser stata scaricata dalla Ford), optò anch’essa per svincolarsi dalle linee conservatrici e proporre concetti più moderni.