Dal Rev. Don Leonardo Ricotta (Palermo) riceviamo un’opera monumentale e importante, un’efficace e accessibile divulgazione della dottrina cattolica così come elaborata dal Dottore per eccellenza, San Tommaso d’Aquino. Un’opera che rende il tomismo alla portata di tutti, per la quale ringraziamo l’alacre e generoso Autore! [RS]

I precedenti moduli pubblicati si trovano qui: CATECHISMO TOMISTA

296. Chi sono i demoni?
I demoni sono angeli ribellatisi a Dio per superbia e precipitati nell’inferno; per odio contro Dio essi tentano l’uomo al male.

297. I demoni sono cattivi per natura o per volontà?
Nulla di cattivo può essere creato da Dio che è l’essenza stessa della bontà. I demoni, sono, dunque, cattivi non per natura, ma per la loro volontà perversa.

298. A quale ordine apparteneva il più sublime tra gli angeli ribelli?
Il più sublime tra gli angeli ribelli, Lucifero, apparteneva all’ordine dei Cherubini.

299. Il peccato del primo angelo indusse gli altri a peccare?
Il peccato del primo angelo fu causa del peccato degli altri non mediante una costrizione ma attraverso una specie di esortazione. Sebbene gli angeli abbiano peccato simultaneamente, il peccato dell’uno fu causa di quello degli altri perché l’angelo non è come noi, non ha bisogno di tempo per scegliere, esortare, riflettere e acconsentire. Allorché il primo angelo manifestò la sua volontà con una locuzione intellettiva, anche gli altri poterono acconsentirvi nel medesimo instante.

300. Quanti furono gli angeli ribelli?
Gli angeli ribelli furono sicuramente molti di meno rispetto agli angeli fedeli. Infatti, il peccato è contro il fine della natura, che è il bene; ora, le cose che sono contro natura avvengono sempre e soltanto in un limitato numero di casi perché la natura raggiunge il suo fine nella maggior parte dei casi. Secondo la Scrittura prevaricarono circa un terzo degli angeli.

301. Tra i demoni esistono ordini gerarchici?
Gli ordini angelici si possono considerare come gradi di natura. Ora i demoni, prima della caduta, appartenevano agli ordini angelici e quindi continuano ad appartenere all’ordine relativo alla loro natura.

302. Esiste autorità tra i demoni?
Da queste distinzioni di gradi di natura deriva che alcuni demoni sono superiori ad altri per grado di natura e altri inferiori. Esiste quindi un’autorità tra i demoni.

303. C’è concordia tra i demoni?
La concordia dei demoni derivante dall’obbedienza degli uni verso gli altri non deriva dall’amore scambievole ma dalla loro comune malvagità con la quale odiano gli uomini e si odiano tra di loro, ribellandosi a Dio. La stessa cosa avviene tra gli uomini empi che si uniscono tra di loro, pur odiandosi e si assoggettano a coloro che vedono dotati di maggiore potenza per dare sfogo alla propria malvagità.

304. Sono più forti gli angeli buoni o quelli cattivi?
Tutto l’ordinamento del potere si trova innanzitutto e originariamente in Dio e viene partecipato alle creature nella misura in cui queste si avvicinano a Lui; ne consegue che le creature più perfette e più vicine a Dio predominano sulle altre perché hanno più potere. Pertanto, gli angeli buoni sono più forti e hanno autorità e dominio su quelli cattivi.

305. Un angelo buono inferiore per grado di natura può avere autorità su un demonio per natura superiore?
Sì, un angelo buono appartenente alla gerarchia inferiore ha autorità e potere su un demonio per natura superiore perché la potenza divina, a cui gli angeli buoni aderiscono, è sempre superiore al potere naturale dei demoni.

306. Il peccato dei demoni fu irreparabile?
Sì, il peccato dei demoni fu irreparabile perché la loro natura spirituale è semplice e il loro appetito indiviso. Ora, ciò che è semplice, quando si converte a qualcosa, si converte ad essa totalmente. Il peccato dei demoni non ebbe suggeritori e non fu spinto da nessuno; non c’era, in loro, inclinazione provocata da una sollecitazione. Il loro peccato non fu irrimediabile per la gravità della colpa ma per la particolare condizione della loro natura. Infatti l’intuizione dell’angelo si differenzia da quella dell’uomo per il fatto che l’angelo percepisce, con il suo intelletto, in maniera irremovibile; l’uomo, invece, con la sua ragione apprende in maniera instabile, procedendo da una nozione al-l’altra. Perciò la volontà dell’uomo aderisce ad una cosa in maniera instabile, conservando la facoltà di staccarsi da essa per aderire alla cosa contraria. La volontà dell’angelo, invece, aderisce stabilmente e irremovibilmente al suo oggetto e, una volta che ha aderito, non può più tornare indietro come accade, per esempio, ad un uomo che si lancia nel vuoto. Il peccato dei demoni non può quindi essere perdonato perché essi non sono più capaci di pentimento.

307. In che cosa consistette il loro peccato?
Secondo la comune opinione dei Dottori Cattolici il diavolo, compiaciuto di sé e della sua bellezza, desiderò in maniera disordinata la sua uguaglianza con Dio. Secondo i mistici e secondo le informazioni desunte dagli esorcismi il loro peccato fu una ribellione dinanzi alla visione della natura umana alla quale essi avrebbero dovuto sottomettersi per volere di Dio. Dinanzi a tale richiesta, un terzo degli angeli guidati dal Cherubino Lucifero si ribellarono e furono precipitati nell’inferno. Al peccato di superbia fece seguito, in loro, quello di invidia perché essi provarono dispiacere e rabbia per il bene concesso all’uomo.

308. Quali peccati si ritrovano nei demoni?
Come già detto, la superbia e l’invidia sono i soli peccati che possono trovarsi nei demoni perché si tratta di peccati spirituali. Gli altri peccati, invece, essendo legati alla carnalità dell’uomo e ai suoi beni materiali, non possono trovarsi nei demoni ma essi se ne compiacciono perché tali peccati impediscono il bene dell’umanità.

309. Quando peccò il diavolo?
Il diavolo peccò subito dopo il primo istante della sua creazione quando, avendo preso coscienza di sé, proruppe nel primo atto del suo libero arbitrio ribellandosi a Dio e trascinando altri spiriti nella sua ribellione. La caduta dei demoni fu quasi immediata tuttavia non è irragionevole ritenere che tra la creazione e la caduta sia intercorso un certo tempo.

310. Esiste, dunque, il tempo anche per loro?
Che tra due istanti debba intercorrere un tempo intermedio è evidente quando si tratta del nostro tempo. Ma, se parliamo degli angeli, per “tempo” si intende la successione delle operazioni intellettuali e affettive. Perciò, per primo istante si intende quell’operazione della mente angelica che si volge verso se stessa e prende coscienza di sé, come accade a noi nel primo atto intellettivo del risveglio mattutino. Questa operazione fu rettamente compiuta da tutti gli angeli. Dopo di essa, alcuni si volsero con l’affetto aperto verso Dio mentre altri, arrestandosi a contemplare se stessi e gonfiandosi di superbia, si ribellarono. Perciò, nel primo istante furono tutti buoni; nel secondo, invece, si ebbe la distinzione tra buoni e cattivi.

311. L’intelletto dei demoni è stato oscurato dal loro peccato?
La luce intellettiva proviene o dalla natura o dalla Grazia. La luce intellettiva derivante dalla natura ai demoni non è stata tolta ma rimane in loro integra e splendida. Per quanto riguarda, invece, la luce intellettiva derivante dalla Grazia essa può essere di due tipi: conoscitiva e affettiva. Quella conoscitiva non è stata completamente tolta ma è stata diminuita ed essi continuano a conoscere qualcosa dei misteri divini anche attraverso le rivelazioni degli angeli buoni con i quali hanno in comune non la conformità del volere bensì la somiglianza nella natura spirituale. Per quanto riguarda, invece, la luce affettiva essa è stata loro totalmente tolta perché non possono più amare Dio.

312. Dopo il giudizio i demoni saranno gli esecutori della sentenza sui dannati?
Per il fatto che l’uomo pecca, è giusto che venga assoggettato al demonio. Ora, come verrà mantenuto un ordine tra gli eletti, così verrà mantenuto un ordine nel castigo in modo che gli uomini siano puniti dai demoni affinché l’ordine divino, che ha stabilito gli angeli come esseri intermedi tra la natura umana e quella divina, non venga annullato. Perciò i demoni saranno gli esecutori del castigo divino sui malvagi, né per questo verrà diminuita la loro pena perché, per il fatto stesso che tormenteranno gli altri, saranno tormentati essi stessi.

313. La nostra atmosfera è piena di demoni?
Sì, la nostra atmosfera è piena di demoni. Secondo la testimonianza dei mistici, se i demoni avessero una estensione corporea equivalente alla punta di uno spillo, il sole verrebbe oscurato. Ai demoni spettano due luoghi di pena. Uno, a motivo della loro colpa, è l’inferno. L’altro, invece, è per tentare gli uomini e quindi viene loro concesso di andare in giro come leoni ruggenti alla ricerca di chi divorare. Però i demoni, quando si trovano nella nostra atmosfera, anche se non sono attualmente vincolati dal fuoco dell’inferno, non sentono diminuita la loro pena perché sanno di dover essere incatenati in quel luogo per tutta l’eternità e quindi portano con sé quel fuoco e la disperazione, dovunque essi vadano. Alla fine del mondo, essi verranno rinchiusi per sempre nel carcere infernale.

314. Tentare è proprio del diavolo?
Tentare, propriamente, vuol dire sottoporre una cosa a esperimento. E tale esperimento ha lo scopo di conoscere meglio la cosa stessa. Da tali premesse si deduce che la tentazione può essere attribuita a soggetti diversi, in modi diversi, con fini diversi. Il diavolo tenta sempre per nuocere, trascinando al peccato: tentare in questo modo è ufficio proprio del diavolo, della sua depravazione, della sua invidia verso l’uomo. A sua volta, quando l’uomo tenta al male, agisce quale ministro del diavolo. Dio, invece, tenta sempre per conoscere come si legge nel Deuteronomio: “Il Signore Dio vostro vi mette alla prova affinché si faccia manifesto se lo amate oppure no…”

315. I demoni conoscono i pensieri degli uomini?
I demoni conoscono quello che agli uomini accade esteriormente ma l’intimo dell’uomo lo conosce solo Dio. Il diavolo cerca di esplorare l’intimo dell’uomo per poterlo poi spingere a quel vizio verso cui è più inclinato.

316. Il demonio può esercitare un influsso diretto sulla volontà?
No, il demonio non può esercitare un influsso diretto sulla volontà; può, tuttavia, esercitarlo sulla concupiscenza e la volontà, pur restando libera, ne riceve una inclinazione.

317. Il demonio può, dunque, essere causa diretta del peccato?
Il peccato è un atto e il suo principio è nella volontà. Solo la volontà è causa diretta del peccato. Il demonio può solo essere un patrocinatore, presentando alla mente oggetti appetibili ma non può mai essere causa diretta del peccato.

318. Tutti i peccati provengono dalle tentazioni del diavolo?
Una cosa può essere causa di un’altra in due modi: direttamente e indirettamente. Indirettamente il diavolo è causa di tutti i nostri peccati perché fu lui a istigare al peccato il primo uomo e da quel primo peccato (denominato peccato originale) è derivata, per tutto il genere umano, una forte inclinazione al male. Altra cosa è, invece, la causa diretta e, in questo senso, il diavolo non è causa di tutti i peccati, per la ragione che non tutti i peccati sono commessi dietro sua istigazione ma hanno origine anche dalla libertà dell’arbitrio e dalla corruzione della carne. Infatti, anche se non esistesse il diavolo, gli uomini avrebbero ugualmente l’appetito dei cibi, dei piaceri venerei e di altre cose simili.

319. Il diavolo può sedurre l’uomo con veri miracoli?
Se si intende miracolo in senso stretto, allora né i diavoli possono fare miracoli né gli angeli né alcun altra creatura ma solo Dio, perché il miracolo trascende l’ordine di tutta la natura creata. Tuttavia, talora, vengono denominati miracoli, in senso lato, anche quei fenomeni che superano le conoscenze dell’uomo. In questo senso, i diavoli possono compiere miracoli, come un prestigiatore o un illusionista, con opere tali da stupire e ingannare gli uomini.

320. Il diavolo è libero di tentare come e quando vuole?
No, il diavolo non può tentare gli uomini per tutto il tempo che vuole ma finchè Dio glielo permette; e, sebbene Dio glielo permetta per un certo tempo, tuttavia alla fine lo allontana per dare tregua alla fragile natura umana.

321. In quanti modi tenta il diavolo?
Il diavolo tenta in due modi: dall’interno e dall’esterno.
Dall’interno egli organizza e dispone ciò che è già dentro l’uomo fomentando e soffiando sui focolai di male che già abitano nell’anima e che si chiamano vizi capitali. Tali vizi sono come una distesa di erba secca in una giornata di scirocco: il diavolo getta il fiammifero.
Dall’esterno, invece, cerca di convincere con ragionamenti vari; per esempio, che in quella determinata azione c’è la felicità o in quell’altra c’è la risoluzione di un problema. Il diavolo indica la via facile e la sua azione persuasiva ha una logica profonda perché, senza logica, non può esserci persuasione. E così, quando la nostra mente pensa, pensa, pensa… non è da escludersi che, in quel momento, sia sotto attacco.