Il distretto canadese della FSSPX ha diramato un comunicato in cui, confermando la base teorica della posizione generale della Fraternità in tema vaccinale, propone una via per l’esenzione, praticabile in quel Paese e in altri con legislazione analoga.

Va detto che il pezzo non è scritto – almeno sul piano comunicativo – nel migliore dei modi e sconta il limite di citare principalmente documenti “magisteriali” delle autorità neomoderniste.

Innanzitutto nel testo si ribadisce il principio – fatto già proprio in precedenza – per cui, a certe condizioni, è permesso ricorrere anche a vaccini per i quali si ponga il tema della cooperazione remota al male.

There is a general moral duty to refuse the use of medical products, including certain vaccines that are produced using human cell lines derived from direct abortions.  It is permitted to use such vaccines only under certain case specific conditions, based on a judgment of conscience.

Per suffragare il punto, si ricorre alla posizione della CDF nel 2005, che viene proposta in questi termini in nota:

When there is a sufficiently serious reason to use the product and there is no reasonable alternative available, the Catholic Church teaches that it may be permissible to use the immorally sourced product under protest.  In any case, whether the product is used or not, the Catholic Church teaches that all must make their disagreement known and request the development of equal or better products using biological material that does not come from abortions.

Volendo poi esplorare le “obiezioni di coscienza” legittime e la via legale percorribile, si elenca una serie di interventi normativi sia canadesi sia internazionali azionabili in senso libertario.

Rimandiamo al testo in lingua originale per approfondimenti ulteriori.

Seguite Radio Spada su:

Photo by Andre Furtado from Pexels