Qui le puntate precedenti:
- Il Prof. M. Mora cacciato da scuola per non aver voluto far lezione di fronte a un uomo travestito da donna
- Intervista al Prof. Mora sulla sua cacciata da scuola
- Oltre il ridicolo. Il Liceo Bottoni sostiene lo “sciopero” degli studenti contro Mora; verso disciplinare… al prof.
Se fino ad oggi abbiamo viaggiato nell’ambito del ridicolo, ora inizia a valere la frase per cui “il gioco è bello finché dura poco”. Sì, perché gli atteggiamenti da commedia all’italiana (senza voler denigrare troppo il noto genere cinematografico associandolo a questo caravanserraglio) iniziano a trasformarsi in qualcosa di più serio. Gente, la preside sembra crederci davvero!
A darne notizia è NextQuotidiano: “Il professore che si rifiutò di fare lezione agli studenti maschi in gonna sarà sospeso dal Liceo Bottoni di Milano? Lo ha annunciato la dirigente scolastica. La decisione non riguarda solo quanto accaduto in quella scuola giovedì scorso, ma anche una serie di post social misogini, omofobi e contro i vaccini”. A La Stampa la preside avrebbe dichiarato: “Sto redigendo la relazione con i fatti accaduti, che sono due: il fatto che Mora non abbia assolto al compito di vigilanza poiché ha cacciato dalla classe tre alunni e, poi, che si sia rifiutato di fare lezione. Aggiungerò anche le varie schifezze che ha scritto su Facebook contro di me e contro la scuola. E appena sarà pronta la consegnerò all’ufficio scolastico provinciale, che prenderà provvedimenti nei suoi confronti”.
Ora, va chiarito che Next e La Stampa sembrano dire cose diverse. In ogni caso la domanda sorge spontanea: ma come? E la libertà di opinione? E il dibattito? E il confronto? La contaminazioneh?
Finché a farsi beffa delle “libertà moderne” siamo noi vecchi reazionari (a proposito, consiglio di lettura: Il “primato della coscienza” mi fa orrore. Per non parlare della “libertà di opinione”) va tutto bene, ma che i tolleranti e gli aperti diventino improvvisamente intolleranti e chiusi, risulta almeno curioso. D’accordo le targhe alterne, ma non esageriamo.
E dire che la Mezzatesta (la preside) almeno in tema di lassismo sembra saperla lunga. A maggio 2021, per le particolari condizioni della maturità, sul giornale dei padroni, Il Sole 24 Ore, aveva tagliato corto parlando dei commissari: “L’anno scorso avevo detto: Evitate di interrogarli e fateli parlare. Non è necessario che dimostrino quello che sanno, voi lo sapete quello che sanno. Vediamo come impostano questa loro prova e giudichiamo quella. Non giudichiamoli se non ricordano l’integrale o una data”.
Insomma, è tornata fiscale. Che uno studente non sappia una data può passare ma che un professore rivendichi di fare il suo mestiere in condizioni civili è chiedere troppo.
Il bello è che pare crederci davvero.
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