Continuiamo con la pubblicazione dei pareri dell’Episcopato in favore della definizione dogmatica dell’immacolato concepimento di Maria. Ritorniamo oggi in Sardegna, riprendendo le calorose risposte di Monsignor Alessandro Domenico Varesini, Arcivescovo di Sassari, del suo clero e del suo popolo alla richiesta di Pio IX di esprimersi sulla decidibilità della pia credenza.
È incredibile a dirsi con quanto piacere spirituale il Clero e il Popolo dell’intera Diocesi Turritana, commessa alla mia pastorale sollecitudine, abbiano ricevuto, esser loro lecito per speciale facoltà della Sede Sede, espressamente chiamare immacolata la Concezione della beatissima Vergine Maria, che sogliono venerare come Madre dilettissima, ed invocarla nella celebrazione della Messa e nelle Litanie Lauretane Regina concepita senza peccato originale. La gente di Sardegna infatti ebbene in gran diletto fin da tempi antichissimi questo titolo della Vergine, così che tutta l’Isola è vincolata da un voto particolare a lottare fino all’effusione del sangue per il primo istante della Concezione della sua Madre amantissima immacolato da ogni peccato […]
Che altro resta, Beatissimo Padre, se non che tu, beneficiato in maniera singolare da tanta Vergine, che abbiamo visto renderti a noi incolume in questi tempi procellosi [il Prelato si riferisce al ritorno di Pio IX a Roma dopo la caduta della Repubblica Romana], e si è degnata di mostrare ai tuoi occhi tanto insigni prodigi, voglia coronare i voti di tutti i servi della gran Vergine che strenuissimamente da tanto tempo lottano per il suo immacolato concepimento? Il loro numero, il loro peso, la loro autorità tanti favori attennero da questa Santa Sede in favore della Vergine Immacolata, perché tu finalmente ti degni di dichiarare dogma della fede l’immacolata concezione della Vergine.
Perciò, prostrato ai tuoi piedi, non solo a mio nome, ma anche del Capitolo della Cattedrale e della Collegiata, del Clero e del Popolo, te, Beatissimo Padre con tutta l’insistenza possibile prego e supplico e imploro che tu voglia benignamente accondiscendere alle preghiere mie, del mio clero e del popolo a me affidato […]
Sassari, 2 luglio 1849
A. DOMINICUS, Archiepiscopus Turritanus
Se la gloria dei figli e dei nipoti è aderire ai voti del loro padri e antenati e strenuamente e con costanza seguire le loro orme gloriose; se è sommo gaudio e massima consolazione vedere coronati con esito felice, in una coi propri, i voti e le opere dei maggiori, pietose e frutto di tanti sforzi; Beatissimo Padre, è difficile esprimere a parole quanto onore e quanto lode in questi tempi la Sardegna tutta e la città Turritana, il Clero e il Popolo di tutta la Diocesi abbia ricevuto, e quanto vivacemente abbia eccitata la gioia nei piissimi cuori dei singoli abitanti di questa città, il fausto e grato annunzio, ricevuto a mezzo della voce dei suoi Pastori, che la Santità Vostra avesse in animo di definire in ultima istanza e come santo dogma della fede che la Santissima Madre di Dio sia stata concepita immune dal peccato originale.
Annunzio più fausto non si poteva attendere e richiedere! Infatti, sebbene la Sardegna sia una minuscola porzione del mondo, circoscritta in piccoli spazi e abitata da poche persone, tuttavia non è minuscola se si guarda il suo ossequio, se si ammira la sua devozione verso la purissima e immacolata concezione della beatissima Vergine.
Quel voto particolare con cui i nostri avi vincolarono se stessi nella difesa di questa dottrina; quel voto che i nostri padri a noi trasmisero integro e sempre osservato; quel voto che da noi è rinnovato ogni anno, quando ad anni alterni nelle precipue città dell’Isola, Cagliari e Sassari, per un’intera ottava dalla Domenica di Sessagesima alla Domenica di Quinquagesima, viene celebrato con sacra e solenne pompa, con sacre predicazioni, con gran concorso di popolo ed esimia devozione; ancora le innumerevoli feste votive che nelle altre città dell’Isola, anche nei piccoli villaggi, si celebrano nel corso dell’anno con pietà e devozione, senza dubbio alcuno dimostrano quanto ferma e costante sia stata sempre e sia la devozione dei Sardi e il culto per il purissimo e immacolato concepimento della beata Vergine.
Le due Università della stessa Isola con tutte le forze sostennero e sostengono questa fede che i candidati delle facoltà di Teologia, di ambo i diritti e di medicina, prima della collazione della laurea si vincolare al giuramento di difendere e ritenere in pubblico e in privato questa dottrina.
Questa devozione così santa, questa fede e pietà così ferma, che come eredità sacra ricevuta dagli antenati, florida sempre e costante da nipoti in nipoti viene trasmessa, pura e sempre uguale è stata da noi conservata, e rifulse di luce bellissima e fulgidissima quando alla Santità di Gregorio XVI di felice memoria piacque, a mezzo di un pontificio rescritto del 15 settembre 1843, di concedere a questa insigne Archidiocesi Turritana il privilegio peculiare di aggiungere nelle Litanie Lauretane le parole “Regina sine labe originali concepta”; e nel prefazio le parole: “et te in immaculata conceptione”.
Pertanto, Beatissimo Padre, il Capitolo, i Parroci, il Clero e il Popolo di tutta la Diocesi Turritana prostrati ai piedi di Vostra Santità, unendosi alle pie preghiere dei popoli di tutto il modo, umilmente postula e prega che quanto prima con la voce del tuo infallibile oracolo, definisca tanto grande e desiderato mistero, e, definito, lo proponga come da credere di fede, e da celebrare a tutti in perpetuo con la messa e l’officio, cosicché attribuendo tanto sublime trionfo della somma Signora dei Cieli, soddisfaccia alla volontà di tutti i Cristiani e ai voti dei nostri avi.
Seguono le firme dei Canonici della Metropolitana e della Collegiata e dei Parroci urbani e della Diocesi.
Fonte: Pareri dell’Episcopato Cattolico de’ capitoli etc. sulla definizione dogmatica dell’Immacolato concepimento della B.V. Maria, Parte prima – Volume primo e Volume terzo, Tipi della Civiltà Cattolica, Roma, 1851
Testi raccolti da Giuliano Zoroddu
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Immagine: Immacolata Concezione, XVII sec., Primaziale di San Nicola, Sassari.