di Giuliano Zoroddu
Ieri abbiamo brevemente visto come il Papa celebrasse il santo giorno di Natale, oggi andiamo a scoprire come si festeggiassero i giorni dell’Ottava con le feste in essa occorrenti.
Il giorno di Santo Stefano, durante il Medioevo, il Pontefice, assieme a tutta la corte e famiglia, si recava a cavallo a celebrare la messa presso la Basilica del Protomartire sul Celio. Conclusa la funzione, deposti i paramenti rossi e riassunte la candida penula e la tiara, faceva ritorno al Laterano. Qui si svolgevano, secondo la consuetudine, il pasto e la distribuzione delle mance. Degna di nota è la provvigione di pepe che era dovuta in questo giorno ai cappellani, ai penitenzieri e agli uditori.
In tempi più recenti la Cappella Papale si svolgeva o nella Sistina o nella Paolina del Quirinale. Celebrava la messa un Cardinale Prete, mentre Sua Santità assisteva al trono rivestito del manto rosso. Il sermone era tenuto da un alunno del Collegio Inglese, rivestito di cappa paonazza con ermellini e berretta nera, il quale pure pubblicava l’indulgenza di trent’anni. Quest’uso alcuni lo dissero istituito da Gregorio XIII, fondatore del Collegio Inglese, altri di Sisto V.
Per la festa di San Giovanni Apostolo ed Evangelista, il 27 dicembre, in antico si svolgevano due stazioni nell’oratorio dedicatogli nell’Arcibasilica del Laterano, di cui peraltro è contitolare, e nella Basilica di Santa Maria Maggiore, come del resto è indicato anche nei Messali.
Con l’andare del tempo la funzione si spostò nella cappella palatina. Celebrava messa un Cardinale Prete e il Pontefice vi assisteva al trono rivestito del manto bianco. A recitare il sermone era deputato un membro del clero secolare, sebbene dal 1716 al 1814 l’onore sia toccato, per una concessione di Clemente XI, al procuratore generale dei Minimi.
I secondi vespri venivano cantati a Santa Maria Maggiore da un vescovo canonico di quella Basilica alla presenza del Sacro Collegio.
Il 28 dicembre, festa dei Santi Innocenti Martiri, era a Roma giorno di lutto e tristezza: le vesti prescritte per il Pontefice e i suoi assistenti erano violacee; bianca la mitra. La cappella papale si continuò a celebrare ancora nel Quattrocento, ma progressivamente venne a scomparire.
Si deve notare come il Messale Romano (tradizionale) conservi la prescrizione del viola per questo giorno e sospenda il Gloria e l’Alleluia. Il rosso si usa nel giorno ottavo e nell’eventualità che il 28 dicembre cada di domenica.
Il 29 dicembre, festa di San Tommaso Becket, la Congregazione dell’Immunità Ecclesiastica celebrava una Cappella Cardinalizia nella chiesa del Collegio Inglese per onorare la memoria dell’Arcivescovo di Canterbury martirizzato per la proclamazione e difesa della libertà della Chiesa. La messa era celebrata da un Vescovo e vi assistevano i Cardinali della suddetta congregazione con le cappe rosse e il Segretario, i votanti e i consultori in rocchetto e mantelletta.
L’ultimo giorno dell’anno il Pontefice prendeva parte al canto dei Vespri della Circoncisione del Signore, celebrati nella cappella del palazzo ove egli risiedesse al momento. Nel contesto di questa Cappella prestavano giuramento i nuovi capo-rioni di Roma.
Conclusa la cerimonia, Sua Santità deponeva il manto bianco e gli altri paramenti pontificali e, rivestito di mozzetta bordata d’ermellino e stola rossa, si recava al Gesù dai padri Gesuiti per il canto del Te Deum in ringraziamento dell’anno trascorso.
Il Papa, accompagnato dai Cardinali, veniva accolto dal Generale della Compagnia di Gesù e riceveva l’omaggio dei religiosi. Entrato in chiesa preceduto dai Cardinali, andava a genuflettersi ai piedi dell’altar maggiore. In cornu epistolae stava parato in piviale il Decano del Sacro Collegio, assistito da due gesuiti facenti funzioni di diacono e suddiacono, che intonava il Te Deum. Concluso l’inno ambrosiano e recitate le orazioni previste, si intonava il Tantum ergo e il Pontefice, infuso l’incenso nel turibolo, si spostava sull’ultimo gradino dell’altare per incensare il Santissimo Sacramento esposto. Recitate dal Cardinal Decano le previste preci, egli stesso impartiva su tutti la trina eucaristica benedizione.
La notte di Natale alla Corte pontificia
Lo stocco: la spada benedetta per la difesa della Cristianità
Schuster, Liber Sacramentorum – La Vigilia di Natale
Schuster, Liber Sacramentorum – Santo Stefano Protomartire
Schuster, Liber Sacramentorum – San Giovanni, Apostolo ed Evangelista
Schuster, Liber Sacramentorum – I Santi Innocenti Martiri
Bibliografia: G. MORONI, Le cappelle pontificie, cardinalizie e prelatizie, Venezia, 1841
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Immagine: Messa natalizia celebrata da Pio XII nella sua cappella privata (fonte papapioxii.it)
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