Senza voler attribuire ai seguenti passi la qualifica di verità rivelata che impegni la fede dei credenti, nella festa di San Tommaso, riprendiamo alcuni pezzi dell’opuscolo “Intorno a viaggi ed alla predicazione di S. Tommaso apostolo” (Brescia, 1834) del canonico Faustino Giovita Rho.

Rileviamo dalla tradizione, che il santo Apostolo Tommaso abbia portata la luce del Vangelo a quella porzione di America meridionale, che dall’Equatore si estende sino al Tropico di Capricorno incirca, e che riguarda l’Oceano atlantico. Questa gran parte del nuovo Mondo, che fu a caso scoperta da Pietro Alvarez Capralis, ammiraglio portoghese, l’anno 1500, si chiamò Brasile. Qual sia stata l’estensione del paese, che scorse l’ Apostolo, quali i popoli, che udirono la sua divina predicazione, quali le Chiese fondate s’ignora pienamente. Solo si può congetturare con fondamento, che la predicazione del santo Apostolo nell’America fosse stata estesa di molto. Si rileva tal cosa dall’andare che fece Esiguara, come vedremo, per più di dugento leghe, esortando i popoli a disporsi per ricevere i veri discepoli di s. Tommaso. Il che fa credere, che per tutto quel tratto di paese si avesse cognizione di san Tommaso, rispetto al suo santo nome, inclinazione a ricevere la dottrina, ed i discepoli dell’ Apostolo. Tutto questo fa credere, che l’Apostolo abbia predicato nell’America non solo, ma anche ad una gran parte di essa.
Per quello poi, che riguarda il fatto della predicazione di s. Tommaso nel Brasile, egli ha tutti i caratteri della verità. Imperciocché è una tradizione costante, ed universale de’ Brasiliani l’aver avuto per Apostolo s. Tommaso; e questa tradizione, com’è a noi pervenuta, non può aver altra origine che dalla verità di quell’avvenimento, che ricorda.
Eccone le memorie.

Il P. Bernardino di Armenzia Francescano, navigando con cinque de’ suoi compagni a Buenos Ayres, sopra flotta spagnuola, quand’ebbe passata la linea di circa dieci gradi, la tempesta lo buttò a terra verso occidente, e sbarcò a quella parte di lido, dove si scarica nel mare il fiume di s. Francesco. Quel fiume avendo origine nell’interno di America, ed attraversando il Brasile da occidente in oriente, mette foce nell’Atlantico a dieci gradi e mezzo circa di latitudine meridionale.
«lo qui» dice il suddetto Padre «ritrovai interpreti di questa gente barbara; erano tre cristiani, i quali per la lunga dimora quivi fatta parlano bene questa lingua. Questi ci raccontarono, che quattro anni avanti, uno di questi indiani, chiamato Esiguara, agitato da uno spirito grande, come un vate scorrendo per più di dugento leghe, abbia predetto, che presto sarebbero venuti dei veri cristiani fratelli de’ discepoli di s. Tommaso Apostolo per’ battezzare tutte le genti; e che perciò abbia comandato di riceverli amichevolmente, e che nessuno osasse di offenderli. Fu così commossa tutta la nazione alle parole di colui, che ci diedero tutti i segni di amore, e di accoglimento, ci accettarono nelle lor capanne, ci reficiarono con cibi e bevande, e nettarono con scope le strade, per le quali passavano que’ de’ nostri, che erano avanzati alle calamità, ed alle disgrazie di quest’ardua spedizione. Di più ammaestrati da colui cantano de’ ritmi e canzoni, nelle quali comanda di osservar i precetti di Dio, di avere una sola moglie, e questa lontana dal grado di consanguineità. Quest’uomo lasciò dopo morte alcuni discepoli, i quali al nostro arrivo presi da incredibile allegrezza ci stanno sempre al fianco sino ad esserci molesti. È così grande il numero di quelli, che presentansi a ricevere il battesimo, che appena una sola persona può bastare per attendere a questo ministero senza far altro; e certamente appena si può trovare il tempo di ristorarsi col sonno, e col cibo. Contenti di una sol moglie, volontieri contraggono il matrimonio; si ma anche quelli, che si erano accostumati ad averne molte, danno all’altre il ripudio. I vecchi, che per la maggior parte arrivano agli anni cento, abbracciano la Fede con fervore maggiore, e fanno pubbliche quelle verità, e massime cristiane, che hanno imparate ascoltandole da noi».
Così scriveva il suddetto missionario a Giovanni Bernal Diaz de Lugo, regio consigliere nel senato indiano di Valenza in data 1° maggio 1558. vicino al porto di Don Rodrigo.

Al Padre Bernardino di Armenzia si uniforma Stapletonio nel confermare la tradizione, che hanno gl’ Indiani del Brasile intorno a s. Tommaso Apostolo. «Mi era quasi dimenticato, dice quell’autore, che (s. Tommaso Apostolo ) abbia predicato l’Evangelio nell’America, ed in quel nuovo Mondo occidentale. Imperciocché cosi scrisse intorno a questa cosa dal Brasile, parte citeriore di America, l’anno del Signore 1552 il rever. P. Emanuele Nobrega […]

L’autore della dissertazione sulla divisione degli Apostoli inserita nella raccolta de’ Bollandisti si fa la dimanda se alcun degli Apostoli sia passato in America, e si risponde così: «Se dici che gli Apostoli non siano passati nell’America recentemente scoperta, risponderemo secondo l’opinione di alcuni, che questo nuovo orbe è stato noto agli antichi, e che si unisca all’Asia per occulte strade, oppure sia almeno separata da quella per mezzo di qualche piccol stretto come diffusamente si sforza di provare Tornielli negli annali dell’antico Testamento all’anno del Mondo 1931, dal numero 45 sino al 50(*). Anzi pensano, che non sia stato mancato il ministero degli Angeli per trasportare gli Apostoli in quella parte di Mondo. Così leggiamo di Filippo Diacono (Act. VIII), che dal» lo spirito, cioè, secondo gl’interpreti, dall’Angelo del Signore fu rapito in Asoto per predicarvi il Vangelo. Ma siccome non nego, che gli Apostoli abbiano potuto penetrare in questo paese, così cosa realmente sia avvenuto confesso ingenuamente d’ignorarlo; imperciocché secondo la testimonianza del nostro Nicolo del Techo nell’Istoria del Paraguay lib. I. cap. XXI., Lipsio, Acosta, Pineda, Solerzano, ed altri propongono cose più curiose che vere sugli affari antichi d’America. Questo consta unicamente, che Dio, il quale vuole, che tutti gli uomini si salvino, e venghino alla cognizione della verità, non avrà negati a questi popoli, redenti col prezioso sangue di Cristo, i mezzi, co’ quali potessero conseguire l’eterna salute, avanti che in questi ultimi tempi uomini apostolici irrigassero quella terra col loro sudore e sangue».

Se la divina Bontà, come deve credersi, non lasciò mancare a’ popoli americani i mezzi di fare la lor salute eterna, certamente ciò sarà stato per mezzo della Fede, e de’ predicatori della medesima. Così abbiamo da s. Paolo, che dice apprendersi la Fede per mezzo dell’udito, e ciò non poter avvenire senza la predicazione. Onde si deve conchiudere, che agli Americani fu necessario un predicatore della Fede, e della giustizia cristiana per fare la lor salute eterna. Quindi la tradizione de’ Brasiliani di aver avuto a maestro nella Fede s. Tommaso non solo non è lontana dall’improbabilità; ma anzi più che mai si accorda co’ principj della religione, e colla verosomiglianza del fatto.

* La scoperta fatta del famoso passo di Bering tra l’Asia e l’America posto al grado 187 circa dị longitudine, e 66. circa, di latitudine settentrionale, ha dimostrato vero il parere di Tornielli, ed ha soddisfatto alle curiosità dei geografi, e dei letterati, che pensano di poter cosi spiegare come possa esser statą popolata l’America.


Florilegio di immagini e preghiere a san Tommaso Apostolo

L’incredulità di Tommaso e il crollo del positivismo e della critica. Una pagina dell’abate Ricciotti



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