Nella sua Enciclica “Le pèlerinage de Lourdes” del 2 luglio 1957, data per il centenario delle Apparizioni dell’Immacolata Concezione a Santa Bernardetta, Pio XII ripercorre il tenero legame fra Lourdes e il Papato Romano.

Questi cent’anni di culto mariano, del resto, hanno in qualche modo intrecciato tra la sede di Pietro e il santuario dei Pirenei saldi vincoli, che Ci piace ricordare. Non è stata forse la stessa Vergine a desiderare tali relazioni? «Ciò che a Roma il sommo pontefice definiva con il suo infallibile magistero, la vergine immacolata Madre di Dio, benedetta tra tutte le donne, volle, come sembra, confermare con le sue labbra, quando poco dopo si manifestò con una celebre apparizione alla grotta di Massabielle … ».(6) Certamente la parola infallibile del romano pontefice, interprete autentico della verità rivelata, non aveva bisogno di alcuna conferma celeste per avvalorare la fede dei credenti. Ma con quale commozione e gratitudine il popolo cristiano e i suoi pastori appresero dalle labbra di Bernardetta la risposta venuta dal cielo: «Io sono l’Immacolata Concezione»!
Pertanto non fa meraviglia che i Nostri predecessori si siano compiaciuti di moltiplicare i privilegi al santuario. Sin dal 1869, Pio IX, di santa memoria, si rallegrava perché gli ostacoli suscitati contro Lourdes dalla nequizia degli uomini avessero consentito di «manifestare con più forza e evidenza la chiarezza dell’avvenimento».(7) Forte di tale certezza, egli arricchisce di benefici spirituali la chiesa allora costruita e fa coronare la statua di Nostra Signora di Lourdes. Leone XIII, nel 1892, concede l’ufficio proprio e la messa della festa «in apparitione beatae Mariae virginis immaculatae», che il suo successore estenderà alla chiesa universale; l’antico invito della sacra Scrittura avrà, d’ora innanzi, nuova applicazione: «Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! O mia colomba che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi».(8) Verso la fine della sua vita, il grande pontefice volle inaugurare e benedire egli stesso la riproduzione della grotta di Massabielle eretta nei Giardini Vaticani e, nello stesso tempo, la sua voce si elevava verso la Vergine di Lourdes con una preghiera ardente e fiduciosa: «Nella sua potenza la Vergine Madre, che altre volte cooperò con il suo amore alla nascita dei fedeli nella chiesa, sia ancora oggi lo strumento e la custode della nostra salvezza; … che ella dia la tranquillità della pace agli spiriti angosciati, che affretti infine, nella vita privata come nella vita pubblica, il ritorno a Gesù Cristo».(9)
Il cinquantenario della definizione dogmatica dell’immacolata concezione della Vergine santissima offrì a san Pio X l’opportunità di attestare, in un documento solenne, il nesso storico tra questo atto del magistero e l’apparizione di Lourdes: «Appena Pio IX aveva definito verità di fede cattolica che Maria fu sin dall’origine esente dal peccato, la Vergine stessa cominciò a operare meraviglie in Lourdes».(10) Poco dopo, egli crea il titolo episcopale di Lourdes, unito a quello di Tarbes, e firma l’introduzione della causa di beatificazione di Bernardetta. Ma soprattutto toccava a questo grande papa dell’eucaristia di porre in risalto e favorire l’ammirevole armonia che esiste a Lourdes tra il culto eucaristico e la preghiera mariana: «La pietà verso la Madre di Dio, egli osserva, vi fa fiorire una straordinaria e ardente devozione verso nostro Signore».(11) Poteva, d’altronde, essere diversamente? Tutto in Maria ci porta verso il suo Figlio, unico salvatore, in previsione dei cui meriti ella fu immacolata e piena di grazia; tutto in Maria ci innalza alla lode dell’adorabile Trinità e beata fu Bernardetta, la quale, mentre recitava il rosario davanti alla grotta, apprese dalle labbra e dallo sguardo della Vergine santa a rendere gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo! Perciò Noi siamo lieti, in questo centenario, di associarci al seguente omaggio reso da san Pio X: «La gloria unica del santuario di Lourdes sta nel fatto che i popoli vi sono, da ogni parte, chiamati da Maria all’adorazione di Cristo Gesù nell’augusto sacramento, di modo che quel santuario, insieme centro di devozione mariana e trono del mistero eucaristico, sembra superare, in gloria, tutti gli altri del mondo cattolico».(12)
Benedetto XV volle arricchire il santuario, già colmo di favori, di nuove e preziose indulgenze e, se le tragiche circostanze del suo pontificato non gli permisero di moltiplicare gli atti pubblici del suo ossequio, volle nondimeno onorare la città mariana accordando al suo vescovo il privilegio del pallio nella sede delle apparizioni. Pio XI – che era già stato pellegrino a Lourdes – proseguì l’opera ed ebbe la gioia di elevare agli onori degli altari la privilegiata della Vergine, divenuta suor Maria Bernarda nella Congregazione della carità e dell’istruzione cristiana. Non veniva così a confermare, in un certo senso, la promessa fatta dall’Immacolata alla giovane Bernardetta, «che sarebbe stata felice non in questo mondo, ma nell’altro»? Ora è Nevers, che, onorata di conservare la preziosa urna, richiama in gran numero i pellegrini di Lourdes, desiderosi di imparare presso la santa ad accogliere come si conviene il messaggio della Madonna. Più tardi l’illustre pontefice, che aveva poco prima onorato, sull’esempio dei suoi predecessori, con una legazione, le feste anniversarie delle apparizioni, decideva di chiudere il giubileo della redenzione alla grotta di Massabielle, là dove, secondo le sue stesse parole, «l’immacolata vergine Maria si mostrò più volte alla beata Bernardetta Soubirous, esortando con bontà tutti gli uomini alla penitenza, nel luogo stesso della meravigliosa apparizione, che essa ricolmò di grazie e di prodigi».(13) In verità, concludeva Pio XI, questo santuario «passa ora a giusto titolo per uno dei principali santuari mariani del mondo».(14)
A questo unanime concerto di lodi, come non avremmo unita la Nostra voce? L’abbiamo fatto specialmente nella Nostra enciclica Fulgens corona, ricordando, sulle orme dei Nostri predecessori che «la beata vergine Maria stessa sembra abbia voluto confermare, con un prodigio, la definizione che il vicario del suo divin Figlio in terra aveva proclamata, con il plauso dell’intera chiesa».(15) E Noi ricordavamo, in tale circostanza, come i romani pontefici, riconoscendo l’importanza della peregrinazione, non avevano cessato di «arricchirla di favori spirituali e degli attestati della loro benevolenza».(16) La storia di questi cento anni, che abbiamo rievocato a grandi linee, non è invero una costante illustrazione della segnalata benevolenza dei pontefici, la cui ultima espressione fu la chiusura a Lourdes dell’anno centenario del dogma dell’immacolata concezione? Ma Noi desideriamo, diletti figli e venerabili fratelli, ricordare specialmente un documento, con il quale Ci piace di incoraggiare il diffondersi di un apostolato missionario nella vostra cara patria. Ci fu caro perciò di rifarci ai «meriti singolari che nel corso dei secoli la Francia si è acquistata nel progresso della fede cattolica», e a tal proposito Noi rivolgevamo «la mente e il cuore verso Lourdes, dove, quattro anni dopo la definizione del dogma, la Vergine immacolata stessa sigillò spontaneamente, con le apparizioni, i colloqui e i miracoli, la dichiarazione del maestro supremo».(17)
Anche oggi Ci rivolgiamo verso il celebre santuario, che si prepara a ricevere sulle rive del Gave l’ingente numero dei pellegrini del centenario. Se da un secolo, ardenti suppliche pubbliche e private vi hanno ottenuto da Dio, per l’intercessione di Maria, tante grazie di guarigioni e di conversioni, Noi abbiamo salda fiducia che in quest’anno giubilare la Madonna vorrà ancora rispondere con larghezza all’attesa dei suoi figli. ma abbiamo soprattutto la convinzione che ella ci esorta a raccogliere le lezioni spirituali delle apparizioni, e ad impegnarci sulla via così chiaramente da lei indicataci.


(6) Décret de Tuto pour la Canonisation de S.te Bernadette, 2 juillet 1933: AAS 25(1933), p. 377.
(7) Lettre du 4 septembre 1869 à Henri Lasserre: Archivio Seereto Vaticano, Ep. lat., an. 1869, n. 388, f. 695.
(8) Ct 2,13-14. Graduel de la Messe de la fête des Apparitions.
(9) Bref du 8 septembre 1901: Acta Leonis XIII, vol. 21, pp. 159-160.
(10) Lettre encyclique Ad diem illum, 2 février 1904: Acta Pii X, vol, 1, p. 149; EE 4/18.
(11) Lettre du 12 juillet 1914: AAS 6(1914), p. 377.
(12) Bref du 25 avril 1911: Arch. Brev. Ap., Pius X, an. 1911, Div. Lib. IX, pars I, f. 337.
( 13) Bref du 11 janvier 1933: Arch. Brev. Ap., Pius XI, Ind. Perpet. f.128.
(14) Ibidem.
(15) Lettre encyclique Fulgens corona, 8 septembre 1953: AAS 45(1963), p 578; EE 6/946.
(16) Ibidem: EE 6/948.
(17) Constitution apostolique Omnium Ecclesiarum, 15 août 1954, p. 567.


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Fonte e testo completo : vatican.va

Fonte immagine : lourdes-france.org