“Invito sacro per la Purificazione di Maria” (Roma, 1883)

Riprendiamo l’invito sacro per la festa della Purificazione di Maria Santissima pubblicato nel 1883 dal Card. Raffaele Monaco La Valletta, Vicario Generale di Leone XIII per la Diocesi di Roma.

Nel dì della purificazione di Maria, quaranta giorni dopo il parto verginale, Gesù bambino volle per la prima volta offrirsi pubblicamente nel tempio al cospetto gli uomini vittima di obbedienza a Dio Padre fino alla morte e morte di croce e Maria santissima nel tenerlo fra le braccia e compiere la cerimonia legale della purificazione di Lui confermava solennemente il consenso da Lei già dato alla passione ed alla morte crudelissima a cui Egli in quell’atto si offriva.

Nel fare sì virtuosa presentazione od offerta la gran Madre di Dio diè prova della più eroica obbedienza ed uniformità alla volontà di Dio che siasi mai prestata da umana creatura su questa terra. Essa, al dire di Arnoldo Carnotense, unì in quell’atto la sua volontà a quella del suo divin Figlio talmente che ambedue vennero ad offrire uno stesso sacrificio. Omnino tunc erat una Christi et Mariae voluntas unumque holocaustum ambo pariter offerebant (tract. de laud. Virg.): e aderì al decreto di morte del suo divin Figlio con tanta fortezza e costanza di animo che, dice s. Idelfonso, era pronta ad eseguirla di sua mano: parata enim stetit si deesset manus percussoris.

Però una obbedienza di tal natura Le costo dolori atrocissimi che trafissero il cuore per tutta la vita fino al giorno della sua assunzione al cielo ed il santo vecchio Simeone che per divina ispirazione assistette all’atto della presentazione disse in termini espressi quello che Essa già sapeva, che cioè quel suo fanciullo sarebbe il bersaglio delle umane contradizioni: signum cui contradicetur, e le contradizioni che il divin Figliuolo soffrirebbe nella propria persona, ossia le calunnie, gli scherni, gli obbrobri, le maledizioni, gli strapazzi, i tormenti, la morte di croce e tutte le contradizioni che sino alla consumazione secoli Gesù soffrirebbe nella sua Chiesa, sarebbero il coltello che trapasserebbe l’anima della madre: et tuam ipsius animam pertransibit gladius.

Ora dunque che torna a celebrarsi dalla s. Chiesa quel giorno in cui avvenne la prima pubblica manifestazione della passione di Gesù e del martirio dalla Madre per la salute di tutti noi, cerchiamo di ringraziarneli e di onorarli col toglier da parte nostra la cagione del loro patire: mondiamo il cuore dai peccati e dalle imperfezioni mercé il sacramento della penitenza, uniamoci con Gesù Cristo il più tempo che possiamo, rappresentandoci alla mente la sua passione e morte nella comunione e liberiamoci con ogni larghezza dalle pene temporali da noi dovute le alla giustizia di Dio pei nostri peccati rimessi, partecipando alle sante indulgenze che in questa occasione ci vengono largite …

Nell’apparecchiarci a celebrare la festa del purificazione di Maria santissima e della presentazione di Gesù Cristo nel tempio di Gerusalemme e nel dì di tal festa, raccomandiamoci a Dio che pei meriti dell’obbedienza professata da Gesù e da Maria in quel giorno ci dia la virtù di uniformarci alla sua santissima volontà in tutte le cose contrarie che ci avvengono in questo mondo.

La vita dell’anima nostra sta nell’amare Iddio e Iddio si ama e gli si dà gusto sol quando si adempie il suo volere. Gesù bambino si offri all’eterno suo padre perché facesse di Lui quel che voleva. La Madonna santissima offri a Dio o meglio gli restituì il suo divin Figliuolo perché fosse sacrificalo alle condizioni degli uomini ingiusti e crudeli a forma dei divini decreti. E noi miseri peccatori noi che tante volte abbiamo contradetto Gesù Cristo, offriamoci a Dio che faccia di noi come vuole ed avveziamoci a tener sempre nel cuore e nella bocca in ossequio a Dio l’orazione insegnataci da Dio stesso: Fiat voluntas tua. Sia fatta la tua volontà.

Dato dalla Nostra Residenza il di 18 Gennaio 1883

R. CARD. VICARIO

Augusto can. Barbiellini Segretario

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