Una boutade? Un documento fatto da qualcuno che “forse forse ci crede davvero”? Difficile dirlo. Certo, così a prima vista, questo memorandum firmato “Demos” e lanciato con uno scoop da Sandro Magister, sembra qualcosa a metà strada tra un incubo naïf e un risveglio intempestivo. Il testo guarda molto al presente e si scorda, a parte qualche cenno fugace al Vaticano II, di 60 anni di crisi neomodernista, si perde negli effetti e dimentica le cause, si trastulla sul futuro sostanzialmente dimenticando che il problema è nel passato (un passato lungo), osserva molto i frutti (Pachamama) senza gettare l’occhio all’albero da cui provengono (Assisi ’86). Ma tant’è: pare che dall’inizio della Quaresima passi di mano in mano nel collegio cardinalizio, al punto che si sospetta che l’autore sia pure un cardinale. Contiene anche intuizioni giuste e denunce reali, sia chiaro, però resta sospeso a mezz’aria e senza concretezza operativa. Ne riportiamo alcuni estratti (escludendo la parte più politico-finanziario-burocratica che pare la meno interessante), per il resto rimandiamo a Magister.


I commentatori di ogni scuola, anche se per ragioni diverse, con la possibile eccezione di padre Spadaro, SJ, concordano sul fatto che questo pontificato è un disastro sotto molti o più aspetti, una catastrofe.

1. Il successore di san Pietro è la roccia su cui è edificata la Chiesa, una grande fonte e causa di unità mondiale. Storicamente, a partire da sant’Ireneo, il papa e la Chiesa di Roma hanno un ruolo unico nel preservare la tradizione apostolica, la regola della fede, nel garantire che le Chiese continuino a insegnare ciò che Cristo e gli apostoli hanno insegnato. In precedenza il motto era: “Roma locuta. Causa finita est” [Roma ha parlato, la causa è finita]. Oggi è: “Roma loquitur. Confusio augetur” [Roma parla, cresce la confusione].

(A) Il sinodo tedesco parla di omosessualità, di donne sacerdote, di comunione per i divorziati. E il papato tace.

(B) Il cardinale Hollerich rigetta l’insegnamento cristiano sulla sessualità. E il papato tace. Ciò è doppiamente significativo perché il cardinale è esplicitamente eretico; non usa parole in codice o allusioni. Se il cardinale continuasse senza la correzione romana, ciò rappresenterebbe un’altra più profonda rottura della disciplina, con pochi (o nessuno?) precedenti nella storia. La congregazione per la dottrina della fede deve agire e parlare.

(C) Il silenzio è ancor più in evidenza quando stride con la persecuzione attiva dei tradizionalisti e dei monasteri contemplativi.

2. La centralità di Cristo nell’insegnamento si indebolisce; Cristo viene rimosso dal centro. A volte Roma sembra addirittura confusa sull’importanza di uno rigoroso monoteismo, alludendo a un certo concetto più ampio di divinità; non proprio panteismo, ma come una variante del panteismo indù.

(A) Pachamama è idolatrica, anche se forse non era intesa come tale inizialmente.

(B) Le monache contemplative sono perseguitate e sono fatti tentativi per cambiare gli insegnamenti dei carismatici.

(C) L’eredità cristocentrica di san Giovanni Paolo II nella fede e nella morale è oggetto di attacchi sistematici. Molti docenti dell’istituto romano per la famiglia sono stati allontanati; la maggior parte degli studenti se ne sono andati. L’accademia per la vita è gravemente disastrata, ad esempio alcuni suoi membri hanno recentemente sostenuto il suicidio assistito. Le pontificie accademie hanno membri e oratori ad invito che sostengono l’aborto.

[…]

Il prossimo conclave

1. Il collegio dei cardinali è stato indebolito da nomine eccentriche e non è stato più riconvocato dopo il rifiuto delle posizioni del cardinale Kasper nel concistoro del 2014. Molti cardinali sono sconosciuti l’uno all’altro, aggiungendo una nuova dimensione di imprevedibilità al prossimo conclave.

2. Dopo il Vaticano II, le autorità cattoliche hanno spesso sottovalutato il potere ostile della secolarizzazione, del mondo, della carne e del diavolo, specialmente nel mondo occidentale e hanno sopravvalutato l’influenza e la forza della Chiesa cattolica.

Siamo più deboli di 50 anni fa e molti fattori sono al di fuori del nostro controllo, almeno a breve termine, ad esempio il calo del numero dei credenti, la frequenza delle presenze alla messa, la scomparsa o l’estinzione di molti ordini religiosi.

3. Il papa non ha bisogno di essere il miglior evangelizzatore del mondo, né una forza politica. Il successore di Pietro, in quanto capo del collegio dei vescovi, che sono anche i successori degli apostoli, ha un ruolo fondamentale per l’unità e la dottrina. Il nuovo papa deve capire che il segreto della vitalità cristiana e cattolica viene dalla fedeltà agli insegnamenti di Cristo e alle pratiche cattoliche. Non viene dall’adattamento al mondo o dal denaro.

4. I primi compiti del nuovo papa saranno il ripristino della normalità, il ripristino della chiarezza dottrinale nella fede e nella morale, il ripristino del giusto rispetto del diritto e la garanzia che il primo criterio per la nomina dei vescovi sia l’accettazione della tradizione apostolica. La competenza e la cultura teologica sono un vantaggio, non un ostacolo per tutti i vescovi e soprattutto per gli arcivescovi.

Questi sono fondamenti necessari per vivere e predicare il Vangelo.

5. Se i raduni sinodali continuano in tutto il mondo, consumeranno molto tempo e denaro, probabilmente distogliendo energie dall’evangelizzazione e dal servizio piuttosto che approfondendo queste attività essenziali.

Se ai sinodi nazionali o continentali sarà data autorità dottrinale, avremo un nuovo pericolo per l’unità della Chiesa mondiale, per cui, ad esempio, la Chiesa tedesca ha già ora posizioni dottrinali non condivise da altre Chiese e non compatibili con la tradizione apostolica.

Se non ci sarà una correzione romana di simili eresie, la Chiesa si ridurrebbe a una vaga federazione di Chiese locali, con visioni diverse, probabilmente più vicina a un modello anglicano o protestante, rispetto a un modello ortodosso.

Una immediata priorità per il prossimo papa deve essere quella di eliminare e prevenire uno sviluppo così pericoloso, richiedendo unità nell’essenziale e non permettendo differenze dottrinali inaccettabili. La moralità dell’attività omosessuale sarà uno di questi punti critici.

6. Mentre il giovane clero e i seminaristi sono quasi completamente ortodossi, a volte piuttosto conservatori, il nuovo papa dovrà essere consapevole dei cambiamenti sostanziali apportati alla leadership della Chiesa dal 2013, forse soprattutto in Sud e Centro America. C’è un nuovo balzo nell’avanzata dei protestanti “liberal” nella Chiesa cattolica.

È improbabile che uno scisma avvenga a sinistra, dove abitualmente non fanno drammi sulle questioni dottrinali. Uno scisma è più probabile che arrivi da destra ed è sempre possibile quando le tensioni liturgiche sono infiammate e non smorzate.

Unità nelle cose essenziali. Diversità in quelle non essenziali. Carità in tutto.

7. Nonostante il loro pericoloso declino in Occidente e l’intrinseca fragilità e instabilità in molti luoghi, si dovrebbe prendere in seria considerazione la fattibilità di una visita apostolica all’ordine dei Gesuiti. Sono in una situazione di catastrofico declino numerico, da 36 mila membri durante il Concilio a meno di 16 mila nel 2017 (con probabilmente il 20-25 per cento di loro sopra i 75 anni di età). In alcuni luoghi, c’è anche un catastrofico declino morale.

L’ordine è altamente centralizzato, suscettibile di riforma o rovina dall’alto. Il carisma e il contributo dei Gesuiti sono stati e sono così importanti per la Chiesa che non dovrebbe essere loro consentito di scomparire indisturbati dalla storia o di ridursi semplicemente a una comunità afroasiatica.

8. Occorre affrontare il disastroso calo del numero dei cattolici e l’espansione dei protestanti in Sud America. Ciò è stato pochissimo menzionato nel sinodo amazzonico.

9. Ovviamente occorre lavorare molto sulle riforme finanziarie in Vaticano, ma questo non dovrebbe essere il criterio più importante nella selezione del prossimo papa.

Il Vaticano non ha debiti sostanziali, ma i continui disavanzi annuali alla fine porteranno al fallimento. Ovviamente, si prenderanno provvedimenti per rimediare, per separare il Vaticano da complici criminali e bilanciare entrate e spese. Il Vaticano dovrà dimostrare competenza e integrità per attirare consistenti donazioni che aiutino a risolvere questo problema.

Nonostante il miglioramento delle procedure e una maggiore trasparenza, le continue difficoltà finanziarie rappresentano una grande sfida, ma sono molto meno importanti dei pericoli spirituali e dottrinali che la Chiesa deve affrontare, specialmente nel Primo Mondo.

Demos

Quaresima 2022


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Immagine in evidenza: blues_brother, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons