Chi ci segue su Instagram (https://instagram.com/radiospada) ha visto che ogni giorno della Settimana Santa, a partire dalla Domenica delle Palme, abbiamo scelto una parola inerente la Passione e Redenzione di Nostro Signore, da meditare e da tradurre in pratica nella vita quotidiana. Dato il successo e le richieste, abbiamo deciso di raggruppare le 7 brevi riflessioni in un unico post.
Parola chiave n. 1: PAZIENZA
La Redenzione si opera con la disponibilità di Nostro Signore a PATIRE fin dalla più tenera infanzia (pensiamo agli incomodi della sua nascita miracolosa, della fuga in Egitto…). Questa è la pazienza: non solo tollerare le cose o le persone moleste, ma non sottrarsi alle inevitabili sofferenze e accoglierle con FORTEZZA
- misurando le reazioni
- evitando il più possibile di lamentarsi
- pensando che tutto è espiazione e merito per il Cielo
Parola chiave n. 2: SILENZIO
Sempre misurate le parole di Nostro Signore. Mai carenti e mai superflue. In particolare durante la Passione Egli tace di fronte a umiliazioni e ad affronti che sarebbero intollerabili per chiunque – e Lui è Dio! Solo quando è necessario ad affermare la Sua divinità, Egli parla. Uno stimolo per noi:
- tacere di fronte ai rimproveri
- e viceversa saper rimproverare col silenzio
- mortificare la voglia di dire sempre la nostra su qualsiasi tema
Parola chiave n. 3: UMILTA’
Ci avete fatto caso? Nostro Signore nacque nel nascondimento della grotta e scelse invece per morire ignominiosamente il momento di maggior concorso di persone a Gerusalemme. Si lasciò infamare come bestemmiatore, Lui che è Dio, come pazzo, Lui che è Sapienza.
- se Dio si è umiliato, impariamo a farlo anche noi accettando qualche figuraccia e deponendo il rispetto umano
- al bando la falsa umiltà che va a “caccia di complimenti”!
Parola chiave n. 4: MITEZZA
Nostro Signore durante la Passione non alza la voce, non si straccia le vesti, non invoca vendetta, non fa sarcasmo, non si difende neppure. Egli che è Dio e che potrebbe incenerire in un millesimo di secondo tutto quel circo di disperati. Sceglie invece la dolcezza del gesto e dell’accento. Imitiamolo:
- redarguendo con dolcezza i nostri sottoposti
- facendo apologetica sempre con carità, mai con zelo amaro
Parola chiave n. 5: GENEROSITA’
Nostro Signore poteva salvarci con una sola goccia del Suo sangue: l’ha voluto versare tutto. Ha VOLUTO andare incontro alla Passione, l’ha abbracciata e non solo subita. E’ andato oltre il necessario per mostrare un amore inaudito.
- siamo generosi con Lui: preghiamo ringraziando e non solo domandando
- educhiamo la volontà, a prescindere dalle emozioni (consolazioni) che la vita devota può darci
Parola chiave n. 6: MORTIFICAZIONE
Nostro Signore si è mortificato in ogni senso per noi, sino a “farsi morto” veramente per ESPIARE i nostri peccati. Imitiamolo:
- mortifichiamo la sensibilità o i pensieri a cui i nostri difetti dominanti più ci portano
- impariamo a fare sacrifici per espiare i peccati nostri e altrui
- cerchiamo di essere contenti se ogni tanto qualcosa frustra la nostra volontà o gusto
Parola chiave n. 7: INTELLIGENZA
La Redenzione compie alla lettera tutte le profezie, ma gli Apostoli hanno bisogno di strumenti ulteriori per una piena comprensione (l’Eucaristia ad Emmaus, il Paraclito…). Il cattolicesimo non è emozione ma sapienza e intelletto, secondo le proprie capacità e la Grazia di Dio.
- istruiamoci nelle verità di fede e meditiamole
- facciamo apologetica razionale e concreta, non sensazionalista e “carismatica”
- curiamo il catechismo dei bimbi
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