da Cenni storici sulla prodigiosa apparizione di Maria SS. del Buon Consiglio (Roma, 1869)
I Romani Pontefici, Maestri della Fede e Lumi di pietà al mondo, mostrarono in ogni tempo la più alta divozione per la Vergine del Buon Consiglio, e dopo Paolo II, che pose ad esame rigorosissimo quanto contavasi della prodigiosa Apparizione, seguirono a darne le prove più singolari.
Infatti nel 1475, ossia otto anni dopo l’ Apparizione, Sisto IV con una Bolla confermava benignamente la donazione della chiesa e del convento fatta ai PP. Agostiniani dal principe Don Pietro Colonna, conferendo pure altre grazie e privilegi. Quindi ampliando la sua protezione e il favore per l’Ordine Eremitano, edificò e donò agli Agostiniani la Chiesa di S. Maria del Popolo, addivenuta in seguito una delle più insigni e monumentali di Roma. In pari tempo eccitava il Cardinale Estouteville, il quale con munificenza non minore, edificava e donava ai medesimi Agostiniani la chiesa di S. Agostino. Ambedue queste chiese, edificate per impulso di affetto a Maria, riuscirono in seguito e sono al presente due nobilissimi suoi santuarii.
Urbano VIII Pontefice sì inteso alla purezza e severità del culto, nel 1630 fra varii Porporati e Principi romani si recava a Genazzano onde implorar da Maria che Roma andasse libera dalla peste, che di quei tempi menava strage in Italia. Vidi io stesso quel buon Pontefice, dopo aver celebrato la S. Messa genuflesso davanti la S. Immagine, dirottamente piangere. Così ne scrive il P. Torelli storiografo dell’Ordine Agostiniano, le quali parole senz’ altro bastano a far comprendere qual fosse la pietà e la fiducia di quel Pontefice verso Maria.
Nel 1682 Innocenzo XI volle che un’ Immagine sì prodigiosa venisse solennemente coronata dal Capitolo vaticano. Essendo però l’Immagine dipinta in finissimo intonaco, fu impossibile affiggervi le corone con punte o chiodini, e si dovette, sospese a due cordoncini, farle scendere ed avvicinare sul capo della Vergine e del divin Pargoletto, come pure fu fatto nell’incoronazione del quarto centenario .
Benedetto XIV arricchì d’insigni favori il santuario, ed oltre le indulgenze, che altrove esporremo, estese l’indulgenza plenaria quotidiana, annessa all’altare privilegiato della S. cappella a tutti i Sacerdoti secolari e regolari applicabile all’anime purganti con rescritto del 4 Dicembre 1751. Con lettere apostoliche del 2 Luglio 1753, approvò la pia Unione ed egli medesimo volle esservi ascritto per primo, come rilevasi dai registri.
Clemente XIV, con rescritto del 6 Dicembre 1771, concedeva a tutti i Sacerdoti secolari e regolari facoltà di celebrare la Messa votiva in tutti gli al tari della chiesa del Buon Consiglio ogni giorno dell’ anno non impedito da rito di prima o seconda classe.
Finalmente Pio VI nel 1777 ne concesse l’uffizio proprio pel giorno dell’ Apparizione ai PP. Agostiniani di Genazzano ed a tutto l’Ordine Eremitano pel giorno seguente, il che fu esteso in seguito alla diocesi di Palestrina, a quella di Bergamo e a varie altre.
Che se questi Pontefici mostrarono in tante guise la loro divozione alla Vergine del Buon Consiglio, non poteva ad alcuno rimanere indietro il Pontefice della Vergine, il Definitore infallibile del suo Concepimento immacolato, l’immortal Pio IX.
Tra le agitazioni profonde del suo Pontificato, segno perenne all’ ostilità del Serpente per una parte, e per l’altra al più tenero amore ed alla onnipotente protezion di Maria, fra le sue gesta gloriose non poteva egli omettere un atto d’ossequio alla Vergine del Consiglio. Per vero, onde mai a Pio IX quel consiglio sì vasto, luminoso, profondo, onnipotente, per reggere e governare la Chiesa di Cristo in tempi sì difficili e perigliosi se non dalla Vergine del Consiglio? Come riuscì a confondere i suoi nemici, a sventarne le trame, a convincerli di fellonia e menzogna, in faccia al mondo, se non per consiglio di Maria? Perché il Clero, l’Episcopato ed il mondo, di consiglio sì unanime, si strinsero a lui, ne sostennero i diritti colla voce e col sangue, e li proclamarono con tanta energia se non per consiglio di Maria? D’onde mossero tanti doni, tanti soccorsi, e quelle immense riunioni del mondo cattolico attorno al Vaticano se non dalla Vergine del Buon Consiglio?
A mostrare pertanto la sua riconoscenza il giorno 15 Agosto 1864, accompagnato dalla nobile anticamera, fra gente innumerevole che da Roma, Comarca e Campagna affollavasi lungo il cammino, il Pontefice dell’Immacolata da Castel Gandolfo si recava in Genazzano. Venerata colla tenerezza ineffabile del suo cuore la sacra Immagine, ed ascoltata la Messa, offriva in dono ricchissimo diadema in brillanti. Quindi passata S. S. al palazzo degli Ecc.mi Colonna, alla moltitudine sparsa persino sui poggi d’intorno compartiva l’apostolica Benedizione. I PP. Agostiniani ebbero l’altissimo onore di ospitare il s. Padre nel loro Convento. Circa le 4 pomeridiane del giorno stesso era di ritorno a Castel Gandolfo.
Tale e tanta fu la pietà dei sommi Pontefici per la Vergine del Buon Consiglio.
La ‘Mater Boni Consilii’ nell’insegnamento di Leone XIII
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fonte immagine beweb.chiesacattolica.it