Alcuni documenti sulla scoperta delle reliquie dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo avvenuta a Roma presso la Basilica dei Santi Apostoli nel 1873.
SCOPRIMENTO DEI CORPI DEI SS. APOSTOLI
FILIPPO E GIACOMO
Lettera del R.mo P. Fr. Giov. Antonio Bonelli dei Minori Conventuali, Parroco della Basilica dei SS. XII Apostoli, indirizzata a varii Giornali
Cattolici.
Sig. Direttore,
Ecco una lietissima novella, la quale certo rallegrerà grandemente il mondo cristiano. La Basilica de’ Ss. XII Apostoli di Roma è dedicata in modo speciale a’ due Apostoli Filippo e Giacomo il Minore, perché in essa riposano, forse dal quinto secolo, i loro sacri Corpi, come si recita nel Breviario Romano. Ma non si sapeva dove questi stessero precisamente: anzi era tradizione che fossero stati nascosti in guisa che niuno li potesse ritrovare. Però un manoscritto antico ritrovato pochi mesi or sono nell’Archivio del nostro Convento notava che sotto l’altare maggiore esisteva il sepolcro di questi due Santi Apostoli. Ora ne’ generali ristauri della Basilica dovendo l’altar maggiore essere collocato più alto, lo si è dovuto rimuovere pezzo per pezzo; e così senza tanto rumore far ricerca de’ sacri Corpi. Infatti rimosso intieramente l’altare con i suoi larghi gradini e predella, ieri mattina (15 corrente) si disfaceva il forte e largo muro interiore. Quand’ecco verso le ore 10 antimeridiane discoprirsi proprio a linea retta sotto la mensa e la predella, alla profondità della superficie del pavimento del presbiterio, due grandi lapidi insieme connesse di bellissimo marmo frigio, con sopravi una croce equilatera che le abbraccia fino ai quattro estremi punti, bellamente scolpita in rilievo. Delle quali lapidi rimossa quella corrispondente sotto la predella, si è trovato un vano attorniato da grossi muri grezzi ma vuoto. Rimossa poi la lastra divisoria precisamente sotto la mensa dell’altare, ecco un altro vano circondato da ogni parte di belle lastre di marmo frigio e quivi una cassa di legno (faggio) in gran parte frantumata dentro la quale racchiudevansi le ossa colle ceneri dei due Santi Apostoli Filippo e Giacomo il minore. Ma nel rimuovere quelle sante ossa, verso le ore 4 pomeridiane, per riporle in una nuova cassa la Commissione di Archeologia Sacra s’accorge che proprio nel mezzo del piano del loculo esiste un foro circolare il quale mette ad un secondo loculo circostante rivestito dello stesso marmo frigio con entrovi dei frammenti d’ossa , ceneri e spugne impregnate di sangue. E questa seconda operazione fu fatta stamani (16 corr.) dalla medesima Commissione di Archeologia Sacra. Fatto legalmente il rogito di ogni cosa e sottoscritto da molti presenti erano state le nuove capsule chiuse e sigillate, e alcune ieri sera dopo l’Ave Maria, altre quest’oggi con grande pietà e commozione degli astanti, venivano riposte nella custodia delle sacre reliquie della Basilica. Ieri sera a notte immediatamente il R.mo P. Generale ed io siamo stati a dare la fausta notizia al Santo Padre il quale all’udire la minuta narrazione non è dire come se ne rallegrasse e ne benedicesse il Signore. E nella sua inesauribile carità e munificenza ci pose in mano (non richiesto) una terza offerta di cento napoleoni di oro, dicendo graziosamente che era un po’ di calce per ricostruire la sacra urna ai Santi Apostoli. Per collocare più degnamente le sacre ceneri di questi due gloriosi Apostoli si è già edificato un Sacro Ipogeo nella cui costruzione si sono discoperti i vestigi del pavimento, delle basi e delle sostruzioni della antichissima primitiva basilica, i quali vestigi rimarranno sempre visibili. Ma la crudezza dei tempi che corrono hanno costretto i Padri Conventuali de’ Ss. XII Apostoli, i quali solo fidati nel Signore hanno intrapreso un ristauro si gigantesco, a soprassiedere più che sei mesi da un alacre lavoro quale si converrebbe a dar compimento a questo insigne sacro monumento di Roma cristiana, per deficienza assoluta di mezzi pecuniari. Sarebbe perciò un’opera non solo cristiana e pia, ma anche vantaggiosa all’arte, se qualche animo gentile si movesse a concorrere colla sua liberalità pel proseguimento dell’oggimai progredito ristauro.
Roma, dal Convento dei Ss. XII Apostoli, li 16 gennaio 1873

Decreto dell’E.mo Cardinal Patrizi Vicario del Sommo Pontefice.
COSTANTINO per divina misericordia Vescovo di Ostia e Velletri, della S. R. C. Cardinale Patrizi, Decano del S. Collegio ecc.
La Sacrosanta Basilica dei SS. XII Apostoli sin dal tempo di Costantino Magno nel bel mezzo di Roma, come si ritiene, fondata; indi da Papa Pelagio I in più ampia forma dai fondamenti cominciata , e da Papa Giovanni III compita, e da esso il giorno primo di maggio, circa l’anno del Signore 560, a Dio e ad onore dei suoi dodici Apostoli, precipuamente però di Filippo e Giacomo il Minore, consecrata; oltre moltissime insigni Reliquie di Santi, si gloriava di possedere eziandio i sacri corpi dei menzionati Apostoli Filippo e Giacomo il Minore sotto l’altare maggiore riposti. E invero, quantunque questa basilica, per sofferti incendii, guasti e rovine fatiscente, venisse da molti Sommi Pontefici ristaurata a nuovo, e finalmente sotto Papa Clemente XI, e Benedetto XIII, il quale la consacrò, dai Frati Minori Conventuali di S. Francesco, alla cui custodia fu donata da Papa Pio II, fosse rifabbricata dai fondamenti, con arte, grandezza e maestà al tutto maravigliosa; ne rimase tuttavia perenne e costante la tradizione, confermata dal consenso degli scrittori, nonché da una antica iscrizione in marmo esistente tuttora nel portico della medesima Basilica, che le sacre spoglie degli Apostoli Filippo e Giacomo il Minore riposano sotto l’altar maggiore della lodata Basilica. In questi giorni poi, non senza consiglio della Divina Provvidenza , avvenne, che nei ristauri, i quali per opera e pietà dei nominati Frati Minori Conventuali si stanno facendo nella Basilica, decorandola di nuove pitture, di dorature si nelle pareti come nell’ampia volta, e di marmi per tutto il pavimento, nonché di un sacro nuovo Ipogeo , affine di conservarvi con maggior decoro le Reliquie dei Santi; quel sacro tesoro, dei Corpi cioè dei santi Apostoli Filippo e Giacomo il Minore, venisse in luce. Imperocché nel giorno 15 gennaio dell’anno corrente, tolto l’altare maggiore per ricollocarlo più alto e con maggior splendore, rotto il solidissimo muro, ne fu dato scoprire direttamente sotto la Mensa dell’altare l’interno dei loculo, tutto rivestito di lastre bellissime di marmo frigio, opera di costruzione dell’età del secolo sesto; nel quale, secondo l’antica e ricevuta tradizione, le sacre spoglie dei due Apostoli riposavano. Una lunga e accuratissima ispezione, come richiedeva un tanto avvenimento, venne poi eseguita dai periti nell’arte fisica, e nello stesso tempo da essi paragonate le sacre Reliquie, le quali si teneva appartenessero a S. Giacomo il Minore, col sacro Capo dell’ Apostolo medesimo, che è custodito e venerato nella chiesa Cattedrale di Ancona: come ancora, fatto più volte alla nostra presenza serio e maturo esame da coloro che sono addetti alla Commissione di Archeologia sacra, presenti i signori Cardinali di S. R. C. Antonio Maria Panebianco, prete del titolo della Basilica, e Antonino Deluca Protettore dell’Ordine dei Minori Conventuali; udito il nostro Promotore fiscale; nulla di più giocondo poteva a noi avvenire, quanto il pronunziare e dichiarare, siccome a gloria di Dio Onnipotente, e a venerazione de’ Santi suoi, colla nostra autorità ordinaria, pronunciamo e dichiariamo: costare della verità dei Corpi testé discoperti sotto l Altare maggiore della Basilica dei SS. XII Apostoli di Roma; e questi, giusta la costante tradizione, doversi ritenere pei Corpi dei Beati Apostoli Filippo e Giacomo il Minore, Fratello del Signore: e come e tali doversi perciò da tutti i fedeli, come è giusto, venerare. Vogliamo peraltro che questi preziosi pegni della cattolica Chiesa vengano rinchiusi dentro un’urna di marmo, e nell’Ipogeo di recente costruito direttamente sotto il detto Altare Maggiore deposti, alla presenza del nostro Promotore fiscale e Notaio attuario, pel culto e venerazione sempre maggiore dei fedeli. Vogliamo eziandio che fatto un esemplare in pergamena di questo decreto, colla indicazione del Notaio, nei cui atti è conservato il processo di ricognizione dei sacri corpi di Filippo e Giacomo il Minore, venga collocato nella menzionata urna marmorea. Cosi pronunziamo e comandiamo non solo in questo, ma anche in ogni altro modo migliore. In fede ecc.
Dato dalla nostra Residenza il giorno 19 aprile dell’anno del Signore 1873. Indizione Romana I, e del Pontificato del SS.mo in Cristo Padre e Signor Nostro Pio per Divina Provvidenza Papa IX, l’anno XXVII.

Elenco delle reliquie e degli oggetti rinvenuti nel loculo sotto l’Altar maggiore della Basilica dei SS. XII Apostoli in cui serbavansi į Corpi dei
due Apostoli.
I. In due grandi vasi di cristallo sono le ceneri ed ossa in frantumi de’ SS. Apostoli Filippo e Giacomo il Minore.
II. In un vaso di cristallo sono una scapola, un femore, diversi pezzi di cranio, costole , ed altre ossa più insigni ed intere del medesimo S. Filippo Apostolo.
III. In altro vaso di cristallo è un velo con molti frantumi di ossa, ritrovato separatamente da’ sacri corpi sotto la lastra che copriva il loculo inferiore.
IV. In un altro vaso sono de’ frammenti dell’urna di legno, a cui sono aderenti molte sacre ceneri, appartenenti ai sacri corpi.
V. Sotto una campana ovale di cristallo sono quattro denti molari di S. Filippo, e uno di S. Giacomo Minore.
VI. Sotto un’altra campana circolare di cristallo vi è una fibbia, o fermaglio di ferro, ritrovato fra le sante Reliquie, aderente ad un brandello di veste, riconosciuto dagli archeologi per opera de’ tempi apostolici. Tutti questi oggetti sono rinchiusi dentro un’urna tutta formata di finissimi cristalli.
VII. In un Tabernacolo di cristallo vi è il Colobio (camice senza maniche) color di porpora, col sangue e frantumi di ossa dei SS. Apostoli, ritrovati in una Capsella di argento, opera del sesto secolo.
VIII. In un Tabernacolo di cristallo vi sono delle vestimenta , ritrovate frammezzo le sacre ceneri.
IX. Sotto una campana rotonda di cristallo vi è un vasetto di argento (Balsamario) opera del sesto secolo, con balsamo di nardo spicato di forte fragranza; la quale si sente esalare anche dalle sante Reliquie. Vi sono eziandio dieci monete di lega metallica, appartenenti a’ secoli XIII e XIV. Il tutto ritrovato fra le sacre reliquie.
X. Dentro un’urnetta quadrangolare di metallo dorato e fini cristalli, vi è la Capsella d’argento, in cui fu ritrovato il sopraddetto Colobio.
XI. Sotto una campana ovale di cristallo vi è il piede destro di S. Filippo Apostolo, conservato intatto con tutti i tendini, i nervi e le cartilagini, e la pelle, del quale parla il Signorili, dicendo, che fu nell’ultima Cena lavato e baciato dal Redentore Gesù Cristo.
XII. Sotto un’altra campana circolare di cristallo vi è il Femore di S. Giacomo il Minore, Apostolo.
XIII. In un’urna di legno con cristallo vi sono le due tavole del coperchio dell’urna , in cui furono ritrovate le sacre spoglie de’ due Santi Apostoli.













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fonte; Pasquale De Franciscis, Discorsi pronunziati in Vaticano ai fedeli di Roma e dell’ orbe, Vol. II, Roma, 1873
fonti immagini: acistampa.com / scuolaecclesiamater.org