Quasi palma exaltata sum in Cades,
et quasi plantatio rosæ in Ierico.
Il sacramentale più noto legato a santa Rita da Cascia sono le rose benedette. Eccone l’origine, raccontata nei Secoli Agostiniani.
Tornata dunque la nostra Beata Rita da Roma, proseguì più che mai co’ le sue austerissime penitenze ad accrescere il cumolo smisurato de’ suoi altissimi meriti, e Nostro Signore proseguì anch’egli à favorirla più che mai con le sue grazie divine, e fra l’altre è fama certa, e lo scrive il Cobeluzzi nella sua Vita, che gli arricchisse l’intelletto della scienza infusa mediante la quale parlava delle cose più alte della nostra Santa Fede ogni qual volta occorreva per beneficio del prossimo. Fu oltremodo divota di Maria sempre Vergine e del Santissimo Saramento dell’Altare e tale che avendola Iddio visitata con una gravissima infermità, che le durò fino alla morte cioè per spazio di quattr’anni intieri, come in quella o nulla o poco cibo prendesse, fu universalmente stimato tutte le Monache, quali ciò bene osservavano, che ella vivesse col solo cibo di quel Venerabile Sacramento. E già che siamo entrati à favellare di questa così lunga infermità, giova di rammemorare in questo luogo due bellissimi Miracoli che fece il Signor Dio per i meriti della sua Beata Serva in questo tempo. Il primo fu che essendola andata a visitare una donna sua parente e avendole detto questa nel suo partire se alcuna cosa se alcuna da lei desiderava, rispose Rita: “Io ti prego che vada nell’orticello della mia Casa e che ivi tu colga una rosa fiorita e me la rechi”. Sorrise la Donna e stimando che il soverchio male la facesse vaneggiare essendo allora il mese di Gennaio, pure giunta nel suo Castello di Rocca Porena, curiosamente nel giardino entrò, e, come piacque a Dio, vide di primo tratto una bellissima rosa fiorita, che gran fragranza di odore spirava. La colse tutta lieta la Donna, e tostamente a Rita la portò, la quale somme grazie ne rese al suo Signore. Le Monache ne rimasero attonite per lo stupore e la meraviglia, conoscendo molto bene la grandezza del miracolo.
Il rituale della benedizione
Con la benedizione di questi fiori la santa Chiesa vuole inculcare in coloro che implorano grazie – soprattutto i malati e i soffrenti come santa Rita – la sopportazione dei triboli che ne affliggono e la confidenza nel potente patrocinio e nella efficace intercessione della Santa.
Il sacerdote, rivestito di cotta e stola, recita la seguente benedizione
V. Adiutorium nostrum in nomine Domini.
R. Qui fecit coelum et terram.
V. Domine exaudi ortionem meam.
R. Et clamor meus ad te veniat.
V. Dominus vobiscum.
R. Et cum spiritu tuo.
Oremus.
Deus, creator et conservator generis humani, dator gratiae spiritualis et largitor humanae salutis, benedictione sancta tua, bene✠dic has rosas, quas pro gratiis exsolvendis, cum devotione et veneratione beatae Ritae, hodie tibi praesentamus et petimus benedici, et infunde in eis per virtutem sanctae Cru✠cis benedictionem: ut quibuscumque infirmitatibus appositae fuerint, seu illorum, qui eas in domibus suis, vel locis cum devotione habuerint aut portaverint, infirmitates sanentur: discedant diaboli, contremiscant et fugiant pavidi cum suis ministris de habitationibus illis, nec amplius tibi servientes inquietare praesumant. Per Christum Dominum nostrum. Amen.
Quindi asperge le rose e conclude dicendo:
Oremus.
Exaudi nos, Deus salutaris noster, ut sicut de beatae Ritae festivitate gaudemus; ita piae devotionis erudiamur affectu. Per Christum Dominum nostrum. Amen.
Traduzione italiana delle preghiere:
Dio, creatore e conservatore del genere umano, donatore di grazia spirituale e concessore di umana salvezza: benedici di tua santa benedizione queste rose che in ringraziamento noi devoti e cultori di santa Rita ti presentiamo e chiediamo che siano benedette; e per virtù della santa Croce comunica loro la tua benedizione per la quale siano risanate le infermità di tutte quelle persone alle quali saranno applicate e quelle di coloro che o in casa o altrove devotamente le conserveranno e secolo le recheranno. Stiano lontani i diavoli e con timore e tremore fuggano insieme coi loro ministri da quelle abitazioni, né osino più molestare i tuoi servi. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Esaudiscici, o Dio nostra salvezza, e come noi gioiamo nella festa di santa Rita, così ne impariamo la pia devozione. Per Cristo nostro Signore. Amen.













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fonte immagine beweb.chiesacattolica.it
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