di Piergiorgio Seveso, Presidente SQE di Radio Spada


Dieci anni per un sito web e un gruppo non vengono tutti i giorni: mi permetterete quindi di spendere qualche parola in più per segnalarvi questo gioioso anniversario.

Davanti a me si squadernano, come una tempesta di lucciole in una notte estiva, fresca e oscura, circa diecimila articoli pubblicati su blog che da tempo ha raggiunto visite a 7 zeri, una pagina facebook che esiste con decine di migliaia di iscritti, aggiorntata OGNI GIORNO da lunghi anni, un profilo instagram vivacizzato da post coloratissimi e ricchi di contenuti, dibattute chat su telegram e scambi molteplici su altri social (citiamo ad esempio Twitter e Gloria.tv), sette giornate di cultura radiospadista e molti altri eventi “minori” che abbiamo realizzato in varie città, ottanta libri (e che libri!) di cui alcuni tradotti in altre lingue (si noti che le Edizioni Radio Spada sono nate dopo, nell’ottobre 2013), un’Enciclopedia cattolica organizzata e composta con dedizione, una giovane associazione che sta crescendo di anno in anno. Molto altro ci sarebbe da aggiungere, ma fermiamoci qui.

Non posso che ringraziare la Provvidenza che ci ha aiutato a compiere queste piccole e grandi opere, gli uomini (e le donne) di buona volontà che le hanno rese possibili, l’aiuto e la collaborazione di sostenitori e amici. E se persino noi, strumenti vilissimi, abbiamo potuto realizzare tutto questo, pensate che quanto avremmo potuto realizzare se avessimo avuto un poco più di zelo, di fervore, di fermezza nei nostri propositi, di intelligenza e scienza e collaboratori ancora più numerosi. Proprio qui sta però il senso e l’accettazione dei limiti della nostra iniziativa (essere una cosa tra le cose), appunto costretta in anni difficili e terribili, di acefalia e svuotamento dell’autorità pontificia, di trionfo del neomodernismo, di dispersione e polverizzazione atomistica del cattolicesmo romamo.

In questo deserto popolato di statue di sale (grosso) e di insani banditori sulle sedie ad Hyde Park, abbiamo cercato di mantenere salda la nostra fedeltà al Depositum Fidei, la nostra attenzione alla realtà e al buon senso, il nostro essere INTEGRALMENTE cattolici (marchio non soggetto OGGI ad alcun copyright) in un mondo in rovina, senza necessariamente trasformarci in tegole rotte e calcinacci. E se abbiamo avuto tanti amici (e li ho ringraziari largamente nell’ultima nota per i soci di Radio Spada), abbiamo avuto anche tanti nemici ed è proprio a loro che dedico con (per nulla celata) soddisfazione questa vittoria.

Siamo ancora qui anche grazie a Voi, carissimi ed amatissimi nemici, perché ci avete insegnato a essere migliori, correggendo i nostri difetti, implementando il nostro zelo, forgiandoci un cuore d’acciaio pronto ad affrontare ogni tempesta.

I moderatini, i professorini del giusto mezzo, i cultori dell’esicasmo del proprio ego, gli esteti estenuati del tradizionalismo che si erano formatti un cattolicesimo tradizionalista “comodo” a propria immagine e somiglianza, ci hanno stimolato a diffondere la dottrina romana tutta intera senza contaminazioni, sotterfugi, contubernalità ancillari, cedimenti al Nemico trionfante. I “fermi tutti per carità”, i “non muovete nulla”, i “non spostate i soprammobili” nei nostri polverosi salotti, pieni di gatti impagliati e teche opacizzate, ci hanno insegnato la grande mobilità, i propositi esuberanti e ambiziosi di tracciare vie nuove ed eterne, il desiderio di scompigliare le carte e di rovesciare i tavoli (e se permettete, anche di passare l’aspirapolvere). I “tengo famiglia” e i “tengo cappella” che non si possono e non si potevano esporre e che, una volta esposti, sono più o meno rapidamente tornati sui loro passi, ci hanno insegnato a “mantenere la posizione” contro tutto e contro tutti. I “ras del quartiere”, i “boss del condominio” del tradizionalismo e dell’integrismo nostrano ci hanno insegnato che non esistono santuari (umani) inviolabili per noi e che la miglior difesa è al contempo il silenzio e l’attacco. I parossisti “home alone”, i paranoici professionali, gli ossessi dalla paura, i travolti dalla fobia dei complotti (che beninteso esistono e sono diffusi ma non piovono dal cielo come la rugiada mattutina) ci hanno insegnato il senso della misura, il desiderio di vagliare le fonti, il preferire il silenzio alla ciarla infondata e continua che toglie valore ad ogni cosa. I “non leggo Radio Spada perchè sono…” (e metteci l’aggettivo ed il sostantivo che preferite) hanno reso più lieta la nostra fatica, spazzando la nostra aia dalle foglie riarse e dandoci invece la consapevolezza di scrivere solo per chi ha la voglia generosa e l’infrenabile desiderio di inseguire (e costruire) un sogno: la Restaurazione del cattolicesimo romano nella sua complessa integrità e nella sua variegata unità, non un Eden perduto ma una Chiesa cattolica concreta, sanguinante e in trincea.

Certamente Radio Spada subirà col tempo trasformazioni, migliorie, adattamenti e, come ogni opera umana, ad un certo punto, completerà la sua parabola ma a questa stella polare farà sempre riferimento ogni giorno della sua vita. A proposito: le cataste di norme e codici di questa “Repubblica” ci spingeranno a breve a modificare la nostra forma associativa, i soci si preparino al riassetto istituzionale, ma stiano certi che la sostanza dell’azione non muterà.

E Voi, cari amici, sapete dove trovarci; fate un fischio, gettate un sasso alle nostre finestre e troverete un calda comunità di profondi affetti e di fedeltà virile, innervata dal sangue fresco della Fede cattolica, che vi attende.

Auguri Radio Spada e grazie di tutto!

Viva Cristo Re! Viva Maria Regina!


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