Ambigui quanto basta e chiari quanto basta: il neomodernismo funziona così. Ambigui nella misura in cui si lascia intendere di più, chiari nella misura in cui si fa l’opposto di ciò che la Chiesa insegna: dal “Concilio” ad oggi il metodo è chiaro. Non è questione di intenzioni – che salviamo sempre – ma di meccanica della rivoluzione. Prima lo si capisce meglio è.
I fatti: Pietro e Giacomo si sono uniti civilmente l’11 giugno 2022 nel Comune di Budrio (BO). Finiti gli atti di fronte alle autorità pubbliche sono entrati in chiesa dove tutto era organizzato: messa (ovviamente Novus Ordo montiniano) di ringraziamento con vasta concelebrazione di sacerdoti e ampia partecipazione di famigliari e amici. Una sorta di matrimonio gay in chiesa alla “vorrei ma non posso”.
Citiamo pure da Il Resto del Carlino (sul cui modo dolciastro di raccontare le cose stendiamo un velo pietoso) che conferma la sostanza della vicenda:
Poco più di un anno fa, in un video, i due ragazzi raccontano la loro relazione, come non sia sempre facile coniugare quello che provano con il dono della fede che sanno di avere e come sentano come ingiusta la risposta della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla possibilità di benedire le unioni omosessuali. Questa decisione la leggono come discriminante, ma cercano di comprenderla e accettarla. Restano in un gruppo che, appunto, si chiama ‘In Cammino’, condotto da don Maurizio Mattarelli, parroco a San Bartolomeo della Beverara e dalla psicologa Laura Ricci. È un gruppo che ascolta e sostiene le coppie credenti omosessuali e le aiuta a scoprire come anche il loro rapporto sentimentale sia un segno della benevolenza di Dio e vada vissuto in una ottica di fede. Da qui l’idea di ringraziare per il bene che la loro unione esprime e genera. “Ho letto anche io i giudizi negativi sulla cerimonia di ringraziamento di sabato – spiega don Mattarelli, che era tra i concelebranti – e ho un solo consiglio, quello di non fare delle valutazioni teoriche, ma di conoscere di persona questi due ragazzi, o le coppie omosessuali che frequentano il nostro gruppo e di formulare un giudizio solo dopo aver fatto questa esperienza: la Chiesa è chiamata ad unire, non a dividere”.
Dipende “a unire” dove, caro Reverendo, se nel bene o nel male, se nella salvezza o nella dannazione, se nel dovere o nel capriccio. Il mondo è pieno di cose che uniscono ma non tutte sono da applausi.
Come detto nelle prime righe non c’è da stupirsi e ancor meno da far “valutazioni teoriche” (per citare il contorto discorso di don Mattrelli), basta vedere che lì si è fatto l’opposto esatto di ciò che ha sempre insegnato la Chiesa (vedere: Sodoma distrutta. Le parole di Santi e Papi contro l’omosessualismo), con quel pizzico di ambiguità aggiuntiva che manda sempre di un metro in avanti il cammino per l’autodissoluzione. Con buona pace di neomodernisti di tutte le marche: dai progressisti agli pseudoconservatori.
Anche per questo bisognerà riparare ed è buona cosa che il Comitato Beata Giovanna Scopelli abbia già fissato un appuntamento a luglio, proprio in Emilia.
Seguite Radio Spada su:
- Telegram: https://t.me/Radiospada;
- Gloria.tv: https://gloria.tv/Radio%20Spada;
- Instagram: https://instagram.com/radiospada;
- Twitter: https://twitter.com/RadioSpada;
- YouTube: https://youtube.com/user/radiospada;
- Facebook: https://facebook.com/radiospadasocial;
- VK: https://vk.com/radiospada.
Immagine in evidenza da Lanuovabq.it