Concludiamo la citazione del bell’estratto del testo San Pietro, principe degli Apostoli. Vita ed osservazioni (Roma-Torino, 1867) scritto dal Teologo Sacerdote Vincenzo Gregorio Berchialla (1825-1892), degli Oblati di Maria Vergine, Arcivescovo metropolita di Cagliari dal 1881 alla morte.
Da Pietro e da Paolo riceve la città di Roma, la sua più bella gloria: «Non così, dice il Crisostomo, rifulge il cielo quando il sole ci manda i suoi raggi infocati, quanto rifulge Roma con quelle sue lampade ardenti che sono i due Apostoli (1).
Ed Elpidia, la consorte di Boezio, cantava, e con le parole di lei inneggia la Chiesa solennemente:
O Roma felix quae tantorum principum
Es purpurata glorioso sanguine !
Horum cruore consecrata ceteras
Excellis orbis una pulchritudines
Felice Roma che di sì gran principi
Sei ammantata dal glorioso sangue !
Consecrata da quello eccedi in gloria
Dell’universo tutto i pregi e vanti.
Oh Roma sedia nobilissima di Pietro; oh cattedra della verità; oh centro della fede e della cattolica comunione; oh luogo benedetto dove si compiace Gesù Cristo Signor nostro d’abitare in eterno!
lo guardo a te, come il pilota nel mar fortunoso guarda alla bussola e tiene il timone per governarlo secondamente; io ti ascolto, come si ascolta un concerto di voci sapientemente armonizzate, per deliziarsene la mente e commuoversene il cuore: io vengo a te, come il figliuolo corre alla madre per averne il latte dell’infanzia, come lo scolaro corre al maestro per averne la verità della dottrina, come il dubbioso corre al consigliero per averne le soluzioni, come l’infermo corre al medico per averne medicina.
Là sulle tombe di S. Pietro e di S. Paolo rampolla, come fiore da radice non morta ne moritura giammai, il principe della Chiesa, il Pastor dei pastori, il Legislatore sovrano, il Maestro infallibile della Chiesa. Io m’inginocchierò divotamente su quelle pietre, venerando i due Apostoli trionfatori; ma, levando il mio capo verso il Pontefice Augusto, cinto della triplice corona, riconoscendo in Lui Pietro sempre vivo, in Lui venererò l’Apostolo fondamento, e nell’Apostolo adorerò Iddio Gesù Cristo che a tanta altezza lo sollevò, e di tanto invincibile possa lo rivesti eternamente.
Oh Pietro, oh Roma, oh Sommo Pontefice-Re; se io vi dimentichi mai, inaridisca la mia mano, la mia lingua s’appicchi al palato, e cessi la fonte della parola!
O gloriosissimo Apostolo, per cui pregò Gesù Cristo affinché fosti. immanchevole nella fede : conferma la mia e mantienla inviolata in ogni cimento. Ravvivala e confermala nei Romani, tuo popolo e greggia della tua pastura, ravvivala e conservala in tutto il mondo redento dal sangue di Gesù Cristo e sottomesso al tuo impero.
(1) Hom. 32. in ep. ad Rom.
(2) Hym. de Apost.
Seguite Radio Spada su:
- Telegram: https://t.me/Radiospada;
- Gloria.tv: https://gloria.tv/Radio%20Spada;
- Instagram: https://instagram.com/radiospada;
- Twitter: https://twitter.com/RadioSpada;
- YouTube: https://youtube.com/user/radiospada;
- Facebook: https://facebook.com/radiospadasocial;
- VK: https://vk.com/radiospada.
Immagine: Reliquiari delle teste degli Apostoli Pietro e Paolo in cima al ciborio dell’altare papale dell’Arcibasilica Lateranense (fonte commons.wikimedia.org