Alcune preghiere proposte per la novena in preparazione alla festa del Corpus Domini.

INDULGENZE: Ai fedeli che devotamente interverranno al pio esercizio della novena prima della festa del Santissimo Corpo di Cristo, di concede: 1) indulgenza di dieci anni qualsivoglia giorno; 2) indulgenza plenaria, alle solite condizioni, se interverranno alla novena per almeno cinque giorni. A coloro invero che negli stessi nove giorni prima della festa del Corpus Domini, presteranno pii ossequi al Santissimo Corpo di Cristo, si concede: 1) indulgenza di sette anni una sola volta in qualsivoglia giorno; 2) indulgenza plenaria, alle solite condizioni, una volta conclusa la novena. (S. C. Indulg., 8 maii 1907; S. Paen. Ap., 25 febr. 1933).

I. Io vi adoro, Eterno Padre, e vi ringrazio dell’amore infinito, col quale per redimermi vi siete degnato mandare il vostro Figlio Unigenito fattosi cibo dell’anima mia. Vi offro tutti gli atti di adorazione e di ringraziamento, che vi fanno gli Angeli ed i Santi in cielo, e le anime giuste in terra. Vi lodo, vi amo e vi ringrazio con tutte le lodi, l ’amore ed i ringraziamenti onde vi loda, vi ama e vi ringrazia lo stesso vostro Figlio: e vi prego a fare, ch’Egli sia da tutti conosciuto, amato, onorato, ringraziato e degnamente ricevuto in questo divinissimo Sacramento.
Pater, Ave, Gloria.

II. Io vi adoro, Eterno Figlio, e vi ringrazio dell’amore infinito, col quale vi siete incarnato per me, nasceste in una stalla, foste allevato in una bottega e voleste patire fame, sete, freddo, caldo, pene, stenti, disprezzi, persecuzioni, flagelli, spine, chiodi e morte sopra un durissimo tronco di Croce. Vi ringrazio con tutta la Chiesa militante e trionfante dell’infinita carità, con la quale avete istituito il Santissimo Sacramento per cibo dell’anima mia. Vi adoro in tutte le Ostie consacrate del mondo, e vi ringrazio anche per quelli che non vi conoscono e non vi ringraziano. Vorrei poter dare la vita per fare che da tutti foste conosciuto, amato ed onorato in questo Sacramento di amore, e per impedire le irriverenze che si commettono ed i sacrilegi che si fanno. Vi amo, Gesù mio, e desidero di amarvi e ricevervi con l ’amore, con la purità, e con gli affetti della Santissima vostra Madre, e con l ’amore e perfezione dello stesso vostro purissimo Cuore. Deh! amabilissimo sposo dell’anima mia, operate, venendo sacramentato in me, quegli effetti per i quali ci venite, e fatemi prima morire, che ricevervi indegnamente.
Pater, Ave, Gloria.

III. Io vi adoro, Eterno Spirito, e vi ringrazio dell’amore infinito, col quale avete operato l’ineffabile mistero della Incarnazione, e per quella infinita carità, con la quale formaste del sangue purissimo di Maria Vergine il corpo sacratissimo di Gesù, che sacramentato è il cibo dell’anima mia; vi prego ad illuminare la mia mente e a purificare il cuor mio e quello di tutti gli uomini per conoscere questo gran benefìcio di amore, e ricevere degnamente il Santissimo Sacramento.
Pater, Ave, Gloria.

Ai fedeli che recitarono queste preghiere davanti al Santissimo Sacramento si concede: 1) indulgenza di tre anni; 2) indulgenza plenaria alle solite condizioni ogni primo giovedì del mese (Secret. Mem., 17 oct. 1796; S. Paen. Ap., 31 mart. 1931).

I. Vi adoro profondamente, o mio Sacramentato Gesù; vi riconosco per vero Dio e vero Uomo, e con questo atto di adorazione intendo di supplire alla freddezza di tanti cristiani, che nel passare dinanzi ai vostri templi, e talvolta ancora dinanzi al sacro Ciborio, in cui vi degnate di stare tutte le ore in un’amorosa impazienza di comunicarvi ai vostri fedeli, neppure vi salutano, e con la loro indifferenza si mostrano, come gli Ebrei nel deserto, nauseati di questa manna celeste; e vi offro in ammenda di così grave tiepidezza il Sangue preziosissimo, che versaste dalle vostre Piaghe e specialmente da quella del vostro Costato, dentro la quale col
mio spirito raccolto, replico mille e mille volte: Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
Pater, Ave, Gloria.

II. Vi adoro profondamente, o mio Gesù; vi riconosco presente nel santissimo Sacramento, e con questo atto di adorazione intendo di supplire alla sconoscenza di tanti cristiani, i quali vedendovi recato ai poveri infermi per essere il loro conforto nel gran viaggio all’eternità, vi lasciano senza corteggio, ed appena vi degnano di un atto di esterna adorazione; e vi offro in ammenda di tanta freddezza il Sangue preziosissimo, che versaste dalle vostre Piaghe e specialmente da quella del vostro Costato, dentro la quale col mio spirito raccolto, replico mille e mille volte: Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
Pater, Ave, Gloria.

III. Vi adoro profondamente, o mio Gesù, vero pane di vita eterna, e con questa adorazione intendo di compensare le tante ferite, che il vostro Cuore soffre ogni giorno per la profanazione delle chiese, ove vi degnate di stare sotto le specie sacramentali per essere adorato ed amato dai vostri fedeli; e vi offro in ammenda di tante irriverenze il Sangue preziosissimo, che versaste dalle vostre Piaghe e specialmente da quella del vostro Costato, dentro la quale col mio spirito raccolto, replico ad ogni istante: Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
Pater, Ave, Gloria.

IV. Vi adoro profondamente, o mio Gesù, pane vivo disceso dal cielo, e con questo atto di adorazione intendo di supplire a tante e tante irriverenze, che tutto il giorno si commettono dai vostri fedeli nell’assistere alla santa Messa, in cui per eccesso di amore rinnovate in modo incruento lo stesso Sacrificio, che già compiste sul Calvario per la nostra salute; e vi offro in ammenda di tanta ingratitudine il Sangue preziosissimo, che versaste dalle vostre Piaghe e specialmente da quella del vostro Costato, dentro la quale col mio spirito raccolto, unisco la mia voce a quella degli Angeli, che vi fanno devota corona, dicendo insieme con essi: Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
Pater, Ave, Gloria.

V. Vi adoro profondamente, o mio Gesù, vera vittima di espiazione dei nostri peccati, e vi offro questo atto di adorazione in compenso dei sacrileghi oltraggi, che ricevete da tanti ingrati cristiani, che ardiscono di accostarsi a ricevervi nella Comunione col peccato mortale nell’anima. In ammenda di così abbominevoli sacrilegi vi offro le ultime gocce del vostro preziosissimo Sangue, che versaste dalle vostre Piaghe e specialmente da quella del vostro Costato, dentro la quale col mio spirito raccolto vi adoro, benedico ed amo, e replico insieme con tutte le anime devote del Santissimo Sacramento: Sia lodato e ringraziato ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento.
Pater, Ave, Gloria.

Indulgenza di sette anni. Indulgenza plenaria alle solite condizioni se recita per un mese intero (S. Rituum C., 26 aug. 1814; S. Paen. Ap., 25
febr. 1933)


Seguite Radio Spada su:


Fonte immagine beweb.chiesacattolica.it