Dal Mattutino del giorno ottavo del Corpus Domini.
La sola dottrina di san Paolo mi sembra bastare largamente a darvi una fede certa in questi santi misteri dei quali siete stati fatti degni, e che vi hanno resi con Cristo uno stesso corpo, per così dire, e uno stesso sangue. L’abbiamo inteso ora cantare «che nostro Signore Gesù Cristo la notte in cui veniva tradito, prese del pane, e dopo aver fatto il ringraziamento, lo benedisse, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli, dicendo: Prendete e mangiate: questo è il mio corpo. E preso il calice, dopo aver fatto il ringraziamento disse: Prendete e bevete: questo è il mio sangue». Ora, parlando del pane, avendo detto: «Questo è il mio corpo»; chi ardirà d’ora innanzi di dubitarne? E avendo detto lui stesso così positivamente: «Questo è il mio sangue»; chi mai potrà dubitarne e dire che questo non è il suo sangue?
Altra volta in Cana di Galilea mutò l’acqua in vino, che ha una certa rassomiglianza col sangue: e noi stimeremo poco degno di lui, il credere di aver mutato il vino nel suo sangue? Invitato a nozze terrene, egli fece questo miracolo che stupì tutti i convitati: e non saremo noi assai più fermamente convinti d’aver egli messo a nostra disposizione il corpo e sangue suo perché noi lo prendiamo con tutta certezza, come vero suo corpo e suo sangue? Perché sotto la specie del pane ci dà il suo) corpo e sotto la specie del vino ci dà il (suo) sangue: così che quando mangi il corpo e bevi il sangue di Cristo, tu partecipi realmente al suo corpo e al suo sangue. È così che noi diventiamo Cristiferi, cioè portatori di Cristo nelle nostre persone, quando riceviamo nelle nostre membra il suo corpo e il suo sangue: è così, secondo san Pietro, «che noi diveniamo partecipi della natura divina».
Altra volta, conversando coi Giudei, Cristo diceva: «Se non mangerete la mia carne, e non berrete il mio sangue, non avrete in voi la vita». Non avendo compreso spiritualmente queste parole, essi si ritirarono scandalizzati, immaginandosi ch’egli li esortasse a mangiare della carne umana. Anche nell’antico testamento c’erano dei pani di proposizione; ma appartenendo essi all’antico testamento, finirono con questo. Nel nuovo testamento abbiamo un pane celeste e un calice salutare, che santificano l’anima e il corpo. Queste sante cose essendo il corpo e il sangue di Cristo, di grazia, non le riguardare come se fossero puramente e semplicemente del pane, puramente e semplicemente del vino. Checché ne dicano i sensi, ti rassicuri la tua fede. Non giudicare la cosa dal gusto: ma la fede, non lasciandoti alcun dubbio, ti renda assolutamente certo che tu hai l’onore di partecipare al corpo e al sangue di Cristo.
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