Il meraviglioso classico di padre F. Sardà y Salvany, oramai esaurito in cartaceo da lungo tempo presso di noi, era ed è troppo attuale, urgente, formativo e fondamentale per chiunque voglia essere e dirsi cattolico integrale, perché non ritornasse fruibile ad una platea il più possibile ampia.
E’ per questo motivo che continua la nostra sperimentazione del formato ELETTRONICO (EBOOK) per i nostri titoli: dopo le traduzioni inglese e spagnola dell’esplosivo Galleria neovaticana. Modernismo, vizi innominabili e corruzione ai tempi di Bergoglio di Marco Tosatti, è il turno de Il liberalismo è peccato: Questioni che scottano Formato Kindle.
L’ebook Il liberalismo è peccato: Questioni che scottano Formato Kindle è già disponibile su Amazon ed è una lettura ideale per l’estate: comodo da portare sotto l’ombrellone o nello zaino sul vostro apposito lettore, perché non occupa spazio; ricco di spunti e di citazioni da condividere con gli amici e da appuntarsi sul diario.
Per utilizzare le vibranti parole del presidente Seveso,
Che cosa non è “Il liberalismo è peccato”? Non è un libro che parla del passato (lo fa certo accidentalmente perché scritto in un contesto politico fiammeggiante e delicato come quello della Spagna di fine Ottocento, dilaniata dal conflitto tra reazionari e liberali), è invece un libro che parla dell’oggi e del Sempre; non è un libro parziale ma anzi tocca l’universalità dei grandi temi politici della storia della Cristianità, dall’epoca delle sue prime crisi sino alla barbarie del totalitarismo liberale, oggi imperante e deflagrante.
Non è un libro da leggere con la consueta e onnivora bibliofagia disordinata che caratterizza molto del nostro piccolo mondo, ma un’opera da assaporare, gustare e quasi ruminare passo, passo, capitolo per capitolo, frase per frase, da interiorizzare e da ponderare con gravità e intelligenza, con uno sguardo al presente ed uno all’oscuro domani.
Non è un balocco letterario da mettere nella sezione mirabilia et curiosa della propria libreria, un libro dal titolo provocatorio e sensazionale da mostrare con desiderio di stupire a parenti, conoscenti ed amici; non è solo il frutto di un’epoca di polemiche e lotte tra la Chiesa e le potenze secolari, innervate dalle ideologie moderne, né l’esempio di un arroccamento ideologico, ecclesiale e clericale, figlio del suo tempo, ormai superato dai cambiamenti e dalle mutate situazioni.
Non è affatto tutto questo. Questo libro è invece la reiterazione dell’eterna dichiarazione di guerra tra Cielo e terra, tra i comprensori celesti e gli inferi, tra gli uomini bonae voluntatis e i satelliti e i suppositi di satana: scorrendone le pagine, potrete respirare a pieni polmoni e ad ampie boccate del ricchissimo spettro culturale e teologale di un ecclesiastico polemista cattolico di fine Ottocento. Leggendo la traduzione che ne diede il benemerito padre gesuita Gaetano Zocchi, anch’egli apologeta intransigente e studioso dei moti rivoluzionari, potrete apprezzare l’italiano purista e forbito della scuola de “La Civiltà Cattolica” (oggi sepolta e putrefatta alla scuola degli Spadaro), esercitandovi su una prosa ricchissima ed elaborata, pur nella sua relativa semplicità.
Questo saggio è un affresco a tinte vivissime della guerra sanguinosa ed eterna tra il cattolicesimo e le ideologie della sovversione ereticale, eresie politiche nemiche della società sostanziate da eresie irreligiose nemiche di Dio e dell’uomo. Il liberalismo è il peccato di Satana, di Caino e di Giuda: è un’eresia politica che ha infiltrato e infiltra ogni forma di governo (monarchica o democratica, dittatoriale o costituzionale, individualista o collettivista), deformandola e adulterandola al servizio del Male. Contro questa Idra dalle cento teste che de facto occupa l’intera politica mondiale di oggi, qualsiasi tentativo di reazione che non rifiutasse in toto l’intero impianto politico, culturale e rituale di questo Asse del male, sarebbe già in partenza votato a sicura rovina o, nella peggiore delle ipotesi, a sicura complicità. Proseguendo nella sua analisi, il Sardá y Salvany bolla il cattolicesimo liberale come il più sfrontato e temerario tentativo di conciliare gli opposti, di sintetizzare gli inconciliabili, di sancire nozze morganatiche tra Cristo e Belial (ancora più morganatiche e giullaresche delle attuali unioni sodomitiche), quasi la quintessenza del satanismo moderno. Per uscire dall’astrattezza, è una definizione che si adatta alla larghissima parte dei politici nominalmente cattolici di oggi. Come mai tutto questo, cari lettori? Semplicemente perché “Il liberalismo è peccato”, così riccamente esaustivo, è anche testo profetico, drammatico e tragicamente inascoltato. I nemici che padre Sardá y Salvany combatte nelle sue pagine, hanno de jure e de facto trionfato dentro e fuori la Chiesa nell’ultimo cinquantennio. Non solo hanno trionfato ma hanno la fattuale apparenza di aver sbaragliato definitivamente tutti i fronti avversari. Quelle stesse “autorità” ecclesiali, più volte invocate dall’autore nel proprio saggio, come guarentigia e scudo per le posizioni cattoliche romane, si son fatte banditrici e propagatrici di tutte le più inique, antistoriche, disumane e omicide posizioni del Liberalismo rivoluzionario (sia esso “progressista” che “conservatore”). Il tangibile vuoto d’Autorità (a partire dalla Suprema sede sino a giungere alle ultime lande delle parrocchie terminali, trasformate in ospedali da campo per disagiati) è reso ancora più vivo e sanguinoso dalla lettura di queste pagine: per questo si tratta di un testo da leggere in piedi e in silenzio, contemplando gli spalti di una trincea abbandonata e deserta, lungo la linea distrutta di un fronte crollato e con la fortezza integralmente occupata dalle truppe nemiche.
La serietà della lettura interroga poi ognuno di noi, i nostri pensieri, i nostri reni e i nostri cuori, le nostre opere, il nostro rifiuto del liberalismo e tutto ciò ch’esso comporta per le nostre vite. Siamo sicuri di non essere, in qualche modo e sotto qualche aspetto, parte dell’esercito vincente e devastatore? Siamo sicuri, con debolezze, viltà o prudenze umane, di non essere complici dei tiranni del mondo? È una domanda che tremando pongo ogni sera a me stesso ed ora anche a voi… Qui stat videat ne cadat. Buona lettura!
Il liberalismo è peccato: Questioni che scottano Formato Kindle
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