«Exsulta, Iaachim, quoniam ex filia tua Filius natus est nobis»
(S. Ioan. Damascenus)
O grande e glorioso Patriarca san Gioacchino, quanto io godo al pensare, che Voi foste eletto fra tutti i Santi a cooperare nei divini misteri e ad arricchire il mondo della gran Madre di Dio, Maria santissima ! Per questo singolare privilegio Voi diveniste assai potente presso la Madre ed il Figliuolo, per ottenerci quelle grazie che ci sono necessarie. Con tale fiducia pertanto io ricorro alla vostra validissima protezione e vi raccomando tutti i bisogni miei e della mia famiglia, così spirituali che temporali; e specialmente vi raccomando la grazia particolare, che desidero e che aspetto dalla vostra paterna intercessione. E poiché Voi foste un modello perfettissimo di vita interiore, ottenetemi l ’interno raccoglimento e il distacco da tutti i beni passeggeri di questa terra, con un amore vivo e perseverante a Gesù ed a Maria. Ottenetemi ancora devozione e obbedienza sincera alla santa Chiesa ed al Sommo Pontefice, che la governa; affinché io viva e muoia in fede, speranza e carità perfetta, invocando i Nomi santissimi di Gesù e di Maria e mi salvi. Così sia.
Tre Pater, Ave, Gloria.
Indulgenza di trecento giorni una volta al giorno.
Indulgenza plenaria, alle solite condizioni, se recitata per un mese intero (S. C. Indulg., 20 mart. 1886; S. Paen. Ap., 12 ian. 1935).
Con tutta la tenerezza del cuore mi congratulo con Voi delle vostre glorie o santissimo Patriarca Gioacchino. Voi produceste la bella rosa di Gerico; voi il cedro meraviglioso’ del Libano; per voi spuntò quella stella, che è l’unica sorgente dei nostri voti; uscì per Voi quell’aurora, che dissipò le tenebre dell’universo; da voi riconosce il Cielo la sua avvocata, da voi l’Inferno la cagione delle sue perdite: deh! per amor di chi vi fece cosi glorioso, per amor di quella figlia, divenuta vera madre di Dio, per amor di quella sposa , da cui vi nacque una figlia di tanto merito, ricevetemi benignamente fra i vostri servi devoti, degnatemi del vostro altissimo patrocinio, ottenetemi dalla divina misericordia la remissione delle mie colpe con vero dolore e pentimento di esse, ed un fermo proposito di non mai più peccare, e la grazia di soffrir con rassegnazione tutte le tribolazioni, avversità cd angustie di questa misera vita. Intercedete per me appresso Gesù e Maria, ed impetratemi col favore della Madre le benedizioni del Figlio; frattanto ottenetemi la grazia di praticare con fervore questo santo esercizio, che intraprendo ad onore e gloria vostra, per acquistarmi, con tal mezzo salutare ed efficace quelle virtù, che vi rendono sì caro a Dio e agli uomini. Così sia.
O gran Patriarca san Gioacchino, degno per la vostra singolare virtù di essere prescelto dalla divina Provvidenza a donare al mondo quella immacolata Regina, in cui sarebbero benedette tutte le genti e che nel suo seno verginale avrebbe portato la salute del genere umano, noi vostri devoti ci rallegriamo con voi di questo privilegio e imploriamo sopra di noi e le nostre famiglie la vostra speciale protezione. Non permettete, o caro Santo, che nelle anime nostre abbia luogo il demonio e il peccato, né che ci seducano le perverse massime del secolo, né che viviamo immemori della eternità, per la quale siamo stati creati. Otteneteci da Dio una fede ferma e inconcussa contro le empietà e gli errori, che si vanno disseminando dai nemici della Chiesa e della Sede Apostolica, un affetto sincero e costante al Vicario di Gesù Cristo, il Sommo Pontefice, una virtù generosa e invitta a respingere le calunnie contro ciò, che è più sacro e venerando nella nostra santa religione. Voi, potente per l ’amore che vi porta la vostra santa Figliuola Maria, aiutate la causa della Chiesa, ottenetele il sospirato trionfo, dissipate le potestà delle tenebre, fiaccate il loro orgoglio e fate che sopra tutte le menti risplenda la luce della verità e della fede. Concedeteci sopra tutto una tenera e filiale devozione alla vostra cara
Figliuola e Madre nostra, Maria santissima, affinché, ogni giorno onorandola con devoti ossequi, meritiamo di essere da lei tenuti nel numero dei suoi figliuoli, e dopo le infelicità di questo esilio condotti a lodare in eterno le divine misericordie in paradiso. Così sia.
Tre Pater, Ave, Gloria.
Indulgenza di trecento giorni una volta al giorno.
Indulgenza plenaria, alle solite condizioni, se recitata per un mese intero (Leo XIII, Motu Propr.. 16 aug. 1890; S. Paen. Ap., 8 iul. 1936 et 10 apr. 1949).



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