Nella festa della Immacolata Vergine di Częstochowa, Patrona e Regina di Polonia, riprendiamo alcuni brani della lettera “Cum iam” che Pio XII diresse all’Episcopato Polacco il 1° settembre 1951.

Sperimentati nelle avversità, come buoni soldati di Cristo, levate il vostro sguardo, senza mai lasciarvi abbattere, al monte, dal quale vi verrà l’aiuto opportuno, al monte che i vostri padri chiamarono “Chiaro” [Jasna Góra], al monte, sul quale la Madre di Dio e Regina vostra fissò il suo padiglione, dove la sua immagine maternamente sorride alla folle supplichevoli.
Ben conoscendo la vostra ardentissima pietà verso la Vergine Madre di Dio, immaginiamo quanto sarà stato grande il vostro dolore di non essere presenti in Roma quando, a gloria di Dio Onnipotente, ad onore di Cristo, per accrescere il decoro della Madre sua e per colmare di letizia tutta la Chiesa, abbiamo sancito il dogma di Maria Assunta in cielo. Allora Ci pungeva vivo desiderio di vedere voi, giustamente esultanti per un tale evento, poiché Noi ben sapevamo che la vostra nobilissima Nazione già da mille anni è unita da strettissimi vincoli con la Madre di Dio Assunta in cielo e che verso di Lei vi infiamma tale ardore che ben difficilmente si potrebbe eguagliare.
Appena infatti fu predicato il mistero della Croce nelle vostre regioni, subito i Polacchi venerarono con soavissimo affettuoso rispetto come Madre propria e patrona della patria, l’eccelsa Madre di Dio. Il primo sacro tempio eretto a Gniezno dall’illustre principe Mieszko, con il consenso del Nostro Predecessore Giovanni XIII, fu consacrato in onore di Maria Vergine Assunta; quel tempo fu capo e madre di innumerevoli altre chiese, fulgenti per lo stesso titolo.
[…] La Celeste Genitrice e Patrona, che voi da lunga serie di secoli, con ardente dolcezza di figli amorosi, pregate con il soavissimo inno “Bogurodzica – Dziewica” (Deipara – Vergine), dopo le oscure procelle sicuramente condurrà la Nazione Polacca al porto sereno. Riandate con la mente, quante volte nel corso degli anni, con l’evidente aiuto della beatissima Vergine Madre del Redentore, la vostra gente ha riportato smaglianti trionfi. Quasi non è ancora sopita la eco di quella battaglia del Chiaromonte [Jasna Góra], nella quale un numero esiguo di monaci e di strenui cavalieri di Maria costrinse la turma dei nemici ad abbandonare l’assedio del Monte Sacro e ad uscire dai confini della Polonia. Alla stessa superna Regina si affidò sul Chiaromonte il preclarissimo Giovanni Sobieski, il quale con il suo esimio valore liberò la cristianità delle secolari insidie dei nemici. Più tardi, quasi prevedessero le calamità imminenti alla Polonia, i Vescovi Polacco imposero un aureo serto alla prodigiosa Immagine Claramontana, serto ricevuto ricevuto dal Nostro Predecessore Clemente XI, ed affidarono il vacillante Regno, durante quel periodo procelloso, alla tutela della Madre di Dio.
[…] Ancora arde la battaglia: la vostra “lotta non è contro la carne ed il sangue, ma contro i principi e le potestà, contro i reggitori di questo mondo di tenebre, contro lo spirito maligno, ostile alle cose superne”.
Ancora sostenete grandi assalti nemici. Ma vigilia su di voi la Madre di misericordia, causa di sicura salute; né la vostra aspettativa sarà minimamente delusa.
Essa, Vergine potente e debellatrice delle forze infernali, vi procurerà esimie vittorie, e custodirà intatto il tesoro, di inestimabile valore, della fede, che riceveste dai vostri maggiori: la Vergine, veramente degna delle lodi, che a lei cantate in un vostro inno: “Tu sei terribile al nemico come un esercito bene ordinato. Sii rifugio e sicuro porto dei Cristiani”.

Maria nell’insegnamento dei Romani Pontefici, Edizioni Paoline, Roma, 1959, pp.360-363.


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Immagine: Sua Santità Pio XII in preghiera davanti alla Madonna di Czestochowa (di cui oggi ricorra festa) nella sua Cappella di Castel Gondolfo. Fu il suo predecessore Pio XI, già Nunzio in Polonia, a decorare il sacello con l’icona della Madonna Nera. Fonte: papapioxii.it
Testo latino su: vatican.va