Il 18 settembre è una data sacra nella storia della Chiesa e del Papato, una data consacrata dal sangue degli ultimi crociati, il sangue di coloro che a Castelfidardo, il 18 settembre 1860, si batterono e versarono il sangue per difendere il Principato Civile del Romano Pontefice assediato e usurpato dai nemici “italiani”. Furono sconfitti, “agli occhi degli stolti … la loro fine fu ritenuta una sciagura … ma essi sono nella pace” (Sap. III, 2-3), nella pacifica gloria di Dio che ha trionfato dalla Croce su tutti i nemici. Per questo possiamo ripetere con convinzione quel verso in voga in anni passati: “A Loreto e a Mentana / la battaglia non fu vana”. Per questo coltiviamo il ricordo di questi gloriosissimi Maccabei del secolo XIX e in loro onore riprendiamo quest’inno.
INNO AI SOLDATI CATTOLICI
CADUTI NELLA GLORIOSA GIORNATA
DI CASTELFIDARDO
Curvo il capo sul proprio valore
Pimodano cadesti. Soldati,
Or. che resta? novelli crociati,
Su battete lo stesso sentier.
Se il sentiero conduce alla morte
Oh si batta con Giorgio morendo.
Alla Francia, alla Fè, combattendo,
Si rivolga ogni vostro pensier.
Sien pur tante dell’oste le schiere,
Quante teste fra i vostri drappelli.
Non contate le schiere rubelli,
Quando Francia vi guarda e la Fè.
A Pio IX che è padre e signore
Fortunati pagate un tributo.
Ogni tempo di voi non fia muto,
Non fia il sangue già senza mércé.
Di Loreto qui sotto agli spaldi
L’olocausto pietoso s’immola.
Quinci il sangue fumante che scola
Salirà sino al trono divin.
Coi cadenti la sana giustizia
Un istante pur essa si giace.
Ma a gran prova del dritto verace
Testimone fia il vostro destin.
Non temete se oltraggio si porta
Fino al sonno dei cari sepolti.
Date tempo al gioir degli stolti:
Vive Iddio; vendetta farà.
Oh zelanti campioni di Pio,
Ecco il ciel si serena all’aurora.
In lui fiso uno sguardo, si muora.
A Voi gloria il morire darà.
Né da noi già s’aspetti sui morti
Qualche stilla di tenero pianto.
Se una lagrima abbiamo, è soltanto
Sopra il vinto che fu vincitor.
E tu Francia e tu Belgio ed Irlanda,
Nella fede germane, esultate
Delle sorti a tai figli serbate;
Del martirio la palma è per lor.
Fur traditi, deserti, fur vinti;
Ma all’ uscire dell’aspra tenzone
Di vittoria immortali corone
Il Signor sul lor capo posò.
Oh salvete libenti campioni!
Rivedremci lassù nel gran giorno,
Su quel ciel che pugnando qui intorno
Cadaun degli estinti comprò.
Dalla terra partite, o guerrieri.
Sotto il santo vessil della croce;
Mercenarii vi disse una voce.
La mercede vi aspetta lassù.
Fra le invitte falangi dei martiri
Or volate: la pugna vinceste.
Colla Chiesa beata celeste,
L’altra chiesa trionfa quaggiù.
M. EDMOND LAFONT
H. Huget, Lo spirito di Pio IX, Modena-Roma, 1867, vol. I, pp. 80-82.



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